la citta' dei pirati regia di Raoul Ruiz Francia 1983
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

la citta' dei pirati (1983)

Commenti e Risposte sul film Invita un amico a vedere il film Discutine sul forum Errori in questa scheda? Segnalaceli!

Seleziona un'opzione

Dove puoi vederlo?

locandina del film LA CITTA' DEI PIRATI

Titolo Originale: LA VILLE DES PIRATES

RegiaRaoul Ruiz

InterpretiMelvil Poupaud, Hugues Quester, Anne Alvaro, André Engel

Durata: h 1.55
NazionalitàFrancia 1983
Generedrammatico
Al cinema nel Luglio 1983

•  Altri film di Raoul Ruiz

Trama del film La citta' dei pirati

La storia si articola infatti tutta intorno alle peripezie di una ragazza che passa attraverso tre figure maschili (padre, bambino/amante e aguzzino), nella ricerca dell'Isola Dei Pirati.

Sei un blogger? Copia la scheda del film Sei un blogger? Copia la scheda del film

Voto Visitatori:   9,33 / 10 (3 voti)9,33Grafico
vota e commenta il film       invita un amico
Cerca il commento di: Azzera ricerca


Voti e commenti su La citta' dei pirati, 3 opinioni inserite

caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi
  Pagina di 1  

aldopalmisano  @  16/09/2017 00:20:24
   9 / 10
Cambiare e rimanere lo stesso,
non fare nulla ma essere diverso dagli altri.
Qualsiasi cosa succeda in fondo cosa può cambiare?

Un film unico, simile a un carciofo. Le foglie esterne del surrealismo proteggono una storia che ha la forma di un thriller sudamericano.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Invia una mail all'autore del commento Steppenwolf  @  25/03/2011 11:46:27
   10 / 10
Grandissimo film di Ruiz, un must per gli appassionati del cinema onirico.
Quoto il commento di elio, aggiungendo che secondo me Ruiz è un autore molto discontinuo, ma in alcuni suoi film si è dimostrato perfino superiore allo stesso Lynch, almeno per quanto riguarda la consapevolezza.
Lynch è più interessato a produrre film puramente onirici, mentre nei film di Ruiz il discorso è molto più complesso.
Se in Lynch si tratta al più di ricostruire un plot, in Ruiz non è possibile neanche ricostruirlo un plot, e il problema centrale è quello del linguaggio.
Basti sapere che Ruiz è stato amico di Klossowski(ha girato anche un paio di film basati su delle opere dell'amico)e frequentava quindi il circolo post-strutturalista francese.
Un cinema dunque molto più colto di quello di Lynch, per quanto in questa pellicola si possa invece intravedere maggiormente un'attinenza ai canoni puramente surrealisti(quelli de L'age d'or, per intenderci).
In questo film le citazioni di Welles e di Borges si sprecano, come nella scelta di utilizzare particolari inquadrature(come nel migliore "le tre corone del marinaio")per produrre un effetto straniante sullo spettatore(in un'inquadratura vediamo una soggettiva dall'interno di una bocca!).
Mentre in Welles certe inquadrature servivano per il piano-sequenza, dunque per abolire il montaggio, in Ruiz la produzione del senso è invece accantonata a favore di un "surrealismo colto".
Il film rielabora la storia di Peter Pan, incarnato da un infante omicida, che rappresenta probabilmente, come nella tradizione originale, il dio Pan, che assume - stando alle parole dei carabinieri - diversi "avatar".
La ville des pirates è un film dell'esilio che assume dunque connotazioni autobiografiche.
Di questo film si fanno apprezzare innanzitutto la fotografia di Vierny, davvero una delle migliori mai viste, le bellissime musiche di Jorge Arriagada, grande compositore sottovalutatissimo, e la forza delle immagini(in particolar modo il finale).
Una chiave di lettura del film è fornita allo spettatore dall'enigmatica sequenza finale, una di quelle scene "sognate" da Ruiz durante le pause dalla lavorazione del film, metodo di evidente ispirazione surrealista.
La stanza finale de "La Ville des Pirates" è un non-luogo dove il tempo è completamente azzerato(è dunque anche un non-tempo)in virtù di un eterno ritorno e gli individui, ormai ridotti ad evanescenti presenze fantasmatiche, sono condannati all'autogestazione del male che ciclicamente riemerge dalle acque.
Il bambino dell'eterno ritorno, Malo, assume dunque connotazioni negative, si presenta come incarnazione del Male, e di epoca in epoca torna per insegnare agli uomini "come uccidere".
La condizione di esilio – riferimento biografico alla condizione di Ruiz, "esiliato" per eccellenza - gioca chiaramente un ruolo fondamentale nell'interpretazione del film e si ripercuote in tutti i personaggi del film, incapaci di riconoscersi, di avere identità stabile: è il caso di Toby(il cui "io" è costantemente scisso da varie istanze che lo portano ad identificarsi con diversi memri della propria famiglia), ma anche della stessa Isidore(che si trova ad essere figlia, amante e madre) e di tutti i personaggi del film, privi di identità stabile.
Questa condizione di esilio interiore si ripercuote anche nell'esteriorità dei personaggi, incapaci di avere una fissa dimora, così come la stanza finale(le cui pareti sembrano quasi un ribaltamento del pavimento)si pone come non-luogo, come assenza di spazio definito.
La vanità dei personaggi – coltivata da Ruiz nel corso dell'intero film - culmina però nel misterioso finale: tra corpi scheletriti e sagome ridotte a mere ombre l'individuo perde completamente consistenza, diviene trasparente.
Si tratta sostanzialmente di un dialogo tra morti, uniti soltanto dal legame del Logos, sono esenti cioè da qualsiasi materialità. E' il linguaggio l'unico legame che unisce queste presenze/assenze che popolano il mondo onirico del film di Ruiz.
Il procedimento che porta all'annichilimento totale dell'individuo è essenzialmente graduale. Ciascuno dei personaggi è in cerca dell'Altro, che sia un figlio perso tanti anni prima o un fratellino.
La ricerca dell'Altro da sé porterà però ad una progressiva alienazione dei personaggi, incapaci di ritrovare l'Altro se non in se stessi(come nel caso di Toby): ognuno vuole essere altro da sé.
Il ruolo svolto dal mare è poi centrale nell'opera di Ruiz, perché è dal mare, che è sempre stato ritenuto sconfinato(dunque simbolo dell'eterno mescolarsi e fluire delle cose), che sembrano sorgere "nuove" cose: come nel precedente film capolavoro di Ruiz, Le trois couronnes du matelot, le acque rappresentano allora il luogo ideale per la genesi, per il parto di storie immortali, che vengono dal nulla(o dal tutto: il mare rappresenta infatti le infinite possibilità)e si esauriscono nel nulla.
Il bambino che torna, anch'esso sotto forma di ombra, levandosi dalle acque è dunque prodotto e al tempo stesso emblema di questo eterno fluire, che poi rappresenta cinematograficamente le infinite possibilità del racconto(tesi che Ruiz aveva già sostenuto nel sopraccitato "Le tre corone del marinaio").
A conferma di questa ipotesi vi è infatti la dichiarazione dello stesso Ruiz che voleva sperimentare ne La Ville des Pirates la coesistenza di diverse narrazioni: "La Ville des Pirates l'ho fatto dopo una conversazione con Wim Wenders: lui diceva che non si può raccontare una storia e io gli ho risposto: una storia no, ma due o tre o cento insieme sì".
Nel finale, con il ritorno del bambino Malo, prossimo alla sua nuova reincarnazione, Isidore è adesso pronta ad accogliere con Amor Fati l'eterno ritorno.
Concludo sperando che qualcuno si decida a vedere questo film - reperibile con i sottotitoli italiani - e a riscoprire la filmografia di questo GENIO, da noi noto soltanto per film mediocri e decisamente inadatti ad esprimere il talento di questo sperimentatore, a metà strada tra Nouvelle Vague(in particolar modo Godard), Welles(che riprende per stile, tematiche e setting) e il puro surrealismo.

5 risposte al commento
Ultima risposta 29/12/2013 11.40.48
Visualizza / Rispondi al commento
Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  28/12/2010 17:23:26
   9 / 10
Surrealismo allo stato puro quello contenuto in questa splendida opera d'arte,clamorosamente poco conosciuta. Eppure non avrebbe niente da invidiare ai film del Lynch odierno.
Direi che parlare della trama è inutile,si tratta di un continuo procedere surreale come il maestro Bunuel aveva insegnato nell'Age d'or e nel Cane andaluso. Difficile anche trovarvi un senso che sia uno ma le suggestioni che La ville des pirates provoca sono molteplici a cominciare dall'incredibile forza delle scene e dei colori, ed è decisiva sotto questo aspetto la fotografia di Vierny che satura tutto il film con colori incantevoli ma anche claustrofobici.
Tutto sommato si può dire che la storia si rifà anche al mito di Peter Pan,racconta di questa giovane donna che incontra un ragazzino con il quale si ritroverà a scoprire la morte,ingannata. Nel suo cammino inconterà vari personaggi (rinchiusi in una sola persona però...). Il finale poetico sembra presagire una nostalgia derivante da un ritorno atteso e ciclico ma sinceramente queste sono le sensazioni smosse dal film,ma dire che sia il suo vero significato dubito qualcuno possa azzardarsi a farlo e tanto meno ci provo io.
Il commento musicale e i colori accesi pervadono la pellicola in continuazione mentre le immagini sembrano un quadro in movimento con rimandi espliciti a Magritte.
Poi chi si aspetta di trovare una città di pirati dopo aver letto il titolo rimarrà deluso; nessun pirata,pochissimi personaggi ma le ambientazioni sono meravigliose e deserte,con il rumore del mare e delle sue onde rumoreggianti sempre presente. La Ville des pirates è un falso luogo di libertà (il luogo della morte?). Sembra che Isidore,la protagonista,non possa scappare in nessun luogo se non tra le isolette che compongono questo mondo orchestrato da Ruiz in cui tutto il resto è mare e sole,un luogo dove sinceramente sembra di trovarsi in una pace eterna oltre la vita. Forse è così mentre le anime aspettano il ritorno di qualcuno o qualcosa,guardando il mare mentre dall'altra parte del mare si profilano ombre e speranze...

3 risposte al commento
Ultima risposta 16/03/2011 16.27.17
Visualizza / Rispondi al commento
  Pagina di 1  

vota e commenta il film       invita un amico

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net