la collina del disonore regia di Sidney Lumet USA 1965
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la collina del disonore (1965)

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locandina del film LA COLLINA DEL DISONORE

Titolo Originale: THE HILL

RegiaSidney Lumet

InterpretiSean Connery, Harry Andrews, Ian Bannen, Alfred Lynch, Ossie Davis, Roy Kinnear, Jack Watson, Ian Hendry, Michael Redgrave, Norman Bird, Neil McCarthy, Howard Goorney, Tony Caunter

Durata: h 1.40
NazionalitàUSA 1965
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 1965

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Trama del film La collina del disonore

Condannato per aver picchiato un ufficiale e per viltà di fronte al nemico, Joe Roberts entra in un campo di disciplina dell'esercito britannico, durante l'ultima guerra. Poiché il comandante è un debole inetto, il campo viene mandato avanti dal sergente maggiore Wilson e dal sergente Williams, un vero aguzzino. Il trattamento è disumano e in particolare la tortura della "collina di sabbia" miete varie vittime.

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Voto Visitatori:   8,07 / 10 (15 voti)8,07Grafico
Miglior sceneggiatura (Ray Rigby)
VINCITORE DI 1 PREMIO AL FESTIVAL DI CANNES:
Miglior sceneggiatura (Ray Rigby)
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Voti e commenti su La collina del disonore, 15 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  03/07/2022 15:20:45
   8½ / 10
Gran film, da vedere soprattutto per il significato, una vera sentenza sul genere umano. Mitico Sean Connery.

Filman  @  03/10/2021 18:04:26
   10 / 10
I film di guerra che criticano la guerra di solito non parlano del campo di battaglia e THE HILL, che è il genitore di una serie di capolavori o presunti tali dati alla luce nei decenni successivi, ne è l'esempio più lampante.
La follia della guerra è solo uno dei risultati dell'insieme delle cose che non vanno bene in una società violenta, di sopraffazione, di abuso della propria posizione e delle istituzioni che si rappresentano.
L'idea di base, la scrittura di determinati ruoli e persino l'evoluzione dei fatti verranno emulati pedissequamente da questo capolavoro assoluto, tanto è ottima la trovata generale. Sidney Lumet dirige poi alla perfezione ogni attimo, cogliendo ogni aspetto emotivo e psicofisico e rendendolo immortale.

Thorondir  @  24/07/2018 15:10:24
   8 / 10
Altro ennesimo grandioso film nella straordinaria carriera di Lumet.

Seppur ambientato durante la seconda guerra mondiale, il film porta sullo schermo l'avversione di un'intera nazionae per la guerra del Vietnam che stava iniziando (il film è del '65). Raccontando semplicemente la segregazione di 5 persone, Lumet da un affresco della verticolità opprimente delle gerarchie militari e dell'uso sistematico e sistemico della violenza, con riflessi di vero e proprio razzismo, che sia quello verso l'uomo di colore o le presunte inflessioni omosessuali di un altro prigioniero. Lumet, con una regia assolutamente perfetta nel muoversi tra primi piani e poche stanze, da vita ad un film potentissimo senza aver bisogno mai e poi mai di calcare la mano o enfatizzare tutto con le musiche (sostanzialmente inesistenti). Insomma, un affresco brutale della realtà carceraria militare e di un mondo violento, razzista e legato alle proprie aspirazioni di comando e potere. Con almeno 3 scene memorabili: il finale (devastante e crudissimo nella sua semplicità da "fuori campo"), la sequenza della collina e della maschera di gas e infine quella dell'uomo di colore che si comporta da scimmia.

Un film che a più di 50 anni dalla sua uscita conserva tutta la sua potenza e è un altro tassello della maestosa filmografia di un gigante della storia del cinema.

DogDayAfternoon  @  20/12/2014 16:38:23
   7 / 10
Dal punto di vista registico è perfetto, tante scene girate magistralmente che farebbero invidia ad ogni aspirante regista. E poi è veramente encomiabile la capacità di Lumet di aver affrontato durante la sua infinita carriera temi tra i più svariati quasi sempre in modo efficace.

Il tema del film è abbastanza interessante anche se forse ha perso un po' di fascino con il passare degli anni; è un bel film, ma i momenti particolari degni di nota sono forse un paio, e soprattutto verso la parte centrale arriva anche qualche momento di noia. Anche dal punto di vista dell'approfondimento dei personaggi qualcosa in più andava fatto. Ottima in ogni caso la prova degli attori.

Complessivamente comunque abbastanza soddisfacente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Angel Heart  @  06/11/2014 20:17:56
   7½ / 10
Carcerario cupo, cattivello ed insolito (specie per i tempi) anche se un pò lunghetto ed emozionalmente altalenante (forse per dei personaggi certo interessanti ma un pò troppo ambigui e, nel complesso, dal background molto scarso)
Ciò che rimane più impresso sono certi piani sequenza da puro capolavoro (quello iniziale su tutto il campo, per dirne uno, ma anche quelli del su e giù per la collina non gli sono affatto da meno, la prima marcia in particolare, con la cinepresa che segue i prigionieri stremati per quasi cinque minuti filati senza stacchi... e cinque minuti non sono pochi vista la prova fisica a cui è sottoposto il cast), determinate scene dolorose e spiazzanti (finale in primis) e le buone prove attoriali (tra l'altro il direttore del campo ricorda molto da vicino il rabbioso genitore interpretato da Lee J. Cobb in "La Parola ai Giurati").

Non riesce ad appassionare come dovrebbe, ma coinvolge e, quando vuole, colpisce bene in profondità.

Non è il Lumet che preferisco, ma comprendo perfettamente chi lo annovera tra i suoi lavori migliori.


Ps: diffidate dalla versione a colori, certo non danneggia la pellicola in sè ma... non è la stessa cosa. Chi ama il cinema capirà.

4 risposte al commento
Ultima risposta 02/09/2019 10.33.57
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Goldust  @  11/01/2014 11:16:53
   7½ / 10
Un film di denuncia nudo e crudo sulle angherie perpetrate nei campi di disciplina inglesi al tempo della Seconda Guerra Mondiale. Non è una pellicola semplice, specialmente come approccio, ma non sfigurerebbe affatto se venisse accostata ai più celebri film del filone carcerario, almeno dal punto di vista interpretativo e della tensione drammatica. Convincente.

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Invia una mail all'autore del commento Suskis  @  27/11/2013 15:33:45
   7½ / 10
Bel film antimilitarista sui campi di disciplina militari inglesi della seconda guerra mondiale. Ottimi personaggi, intensa recitazione ed una fotografia efficace. Lungo ma non annoia (finale forse un po'assurdo)

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  02/05/2012 15:31:26
   7½ / 10
Una calura opprimente quanto l'ottusità votata alla cieca obbedienza a regolamenti e ordini assurdi che contribuiscono alla disumanizzazione dell'individuo. Entrambi gli schieramenti sono prigionieri di un sistema che non ammette ribellione o avere il minimo dubbio. Molto bella la regia di Lumet che varia da campi lunghi a primissimi piani verso volti carichi di rabbia e sofferenza.

dagon  @  04/05/2011 23:39:53
   8 / 10
Bel film antimilitarista di Lumet, non focalizzato sulla condanna della guerra ma del "sistema militare". Il campo penale è un microcosmo metaforico: uomo mangia uomo, la divisa, la gererchia, il potere, portano alla sopraffazione impietosa. Fotografato in un bellissimo biano e nero (evitate la versione pateticamente colorizzata che si trova in giro), è uno dei film meno famosi del regista, ma non è certo tra i meno riusciti

fabrix  @  22/09/2010 21:43:17
   9½ / 10
film che ti rimane dentro come un tatuaggio ben fatto!

paolo80  @  12/08/2010 00:34:01
   9 / 10
Numerosi sono i pregi dell'opera. Intanto la storia, interessante e, allo stesso tempo, angosciosa, che cattura l'attenzione per tutta la durata della visione.
L'impeccabile fotografia ed il cast di gran classe fanno il resto.
I personaggi sono caratterizzati molto bene, eccellente è la prova di Connery, che renda il suo ruolo denso di classe ed umanità.
Ottima l'atmosfera tragica che riesce a creare.
Una pellicola da vedere.

Serpico  @  14/04/2010 12:21:13
   8 / 10
Uno dei film più belli di Sidney Lumet ( il preferito da Woody Allen, nonostante i meravigliosi "Quel pomeriggio...", "Serpico" e "Parole ai giurati"). La cosa che mi ha impressionato maggiormente è sicuramente la costruzione dell'intero dramma: molto teatrale( soprattutto il modo di recitare) ma al contempo intimo e sofferto. Amarissimo il finale

LoSpaccone  @  06/08/2009 11:15:33
   7 / 10
Un bel film di denuncia antimilitarista, teso e coinvolgente, che ha poco da invidiare ai capolavori del genere. Un film per certi versi teatrale, dalla spiccata drammaticità ma poco incline alla retorica, valorizzato dalla regia asciutta e allo stesso tempo evocativa di Lumet, oltre che dalla sua bravura nel dirigere gli attori, e dalla bellissima fotografia. Ne esiste anche una ignobile versione a colori.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  16/03/2007 00:52:33
   7 / 10
Vanta la fotografia piu' stilizzata e inquietante (quasi "sinistra") che io abbia mai visto in un film degli anni Sessanta... film lodevole, a tratti splendido, ma piuttosto prolisso, in certi spunti... come requisitoria antimilitarista (memorabile la prima parte, con certi scenari che sembrano usciti dai documentari-documenti sull'uso del "Caning") funziona egregiamente, ma è un film piu' da "sentire" che da "vedere". Ho l'impressione che alla fine si perda un po'. In ogni caso, insieme a "Per il re e per la patria" di Losey e "qualcuno da odiare" di ... ??? (non ricordo) forma un buon trittico antimilitarista del cinema anni sessanta americano o inglese

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Requiem  @  10/10/2005 14:45:57
   9 / 10
C'era una volta Lumet e il suo cinema di denuncia. Il regista negli ultimi anni ha abbassato notevolmente i suoi standard rispetto alle pellicole che dirigeva da giovane, come "A prova di errore" e "la parola ai giurati".
"La collina del disonore" è appunto uno di questi film, diretto da un grandissimo Lumet, nel 1965.
E' una inquietante denuncia del militarismo che dimostra anche il valore di un attore come Sean Connery che aveva deciso immediatamente di non volersi legare solo alla figura di James Bond. E ci regala davvero un'ottima interpretazione.

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