Alle prese con la storia del suo paese, il principe Chatrichalerm Yukol, principale esponente della cinematografia thai d'oggidì, non bada a spese e confeziona il blockbuster più costoso e imponente (circa 20 milioni di dollari americani, uno sproposito per i modesti parametri economici locali) mai realizzato in patria. Suriyothai attraversa gli anni bui dell'impero siamese di Ayodhaya, in lotta contro i ribelli Hongsa e in cerca della pace interna. Nel susseguirsi di re e regine, di cortigiane, consiglieri e valorosi comandanti, un'unica figura si muove con coerenza sullo sfondo, la saggia principessa Suriyothai, moglie del secondo re Tien, unico possibile leader di una nazione in crisi dopo la morte del sovrano, assassinato insieme al figlio, a tradimento, dall'ambiziosa concubina Srisudachan. Risolti i problemi della corona, Tien deve affrontare in una battaglia campale l'eterno rivale, capo delle orde Hongsa: messi alle corde dalla superiorità numerica dell'esercito nemico, il re e Suriyothai si sacrificano in prima persona e, armi in pugno, si uniscono coraggiosamente ai loro soldati per portare a casa vittoria, libertà e sopravvivenza dell'impero.
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LEGEND OF SURIYOTHAI
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