In un quartiere benestante, in una casa piena di attenzioni e di comfort, una ragazzina modello cade ammalata. La madre non riesce ad aiutarla. I medici non capiscono. Intuendo che le crisi di cui soffre la figlia non riguardino solo la sfera fisica, la donna si rivolge ad un sacerdote. L'uomo però dubita della presenza del diavolo in quel corpicino, e la debolezza delle sue convinzioni non farà altro che rendere più forte il maligno…
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VINCITORE DI 2 PREMI OSCAR: Miglior sceneggiatura non originale, Miglior sonoro
VINCITORE DI 4 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film drammatico, Miglior regista (William Friedkin), Miglior sceneggiatura (William Peter Blatty), Miglior attrice non protagonista (Linda Blair)
Rivisto da poco, invecchiato molto bene nonostante i tempi lunghi tipici degli anni 70 e che preparano l'attesa per i terribili eventi. L'esorcista all'epoca terrorizzava, oggi ovviamente è un'altra cosa, al massimo può far paura solo a un bambino, perché è cambiata la concezione di orrore e di spavento. Tolto l'effetto orrorifico resta comunque una tensione psicologica che si avverte durante la visione, resta il realismo degli eventi, mai troppo forzati e mai troppo trash. Resta un capolavoro girato da Dio e che non cade mai nel banale, un cult che ha segnato la storia del cinema horror ponendosi come capostipite del genere sulle possessioni. All'epoca sapevano come girare i film, c'è poco da fare, le sceneggiature erano scelte con cura, i dialoghi e le scenografie (in questo caso claustrofobiche) scuotevano davvero.