Una tribù di pastori nomadi del Marocco rivive, attraverso il racconto del suo patriarca, le pagine della Bibbia. Il vecchio narra al nipotino la nascita della luce, la separazione delle acque, la creazione delle specie animali e vegetali. Il giorno del riposo è narrato dopo un viaggio nel deserto, ed Adamo ed Eva nell'Eden ed il peccato originale rivivono allegoricamente nell'amore acerbo di due ragazzi della tribù. Storia antica e personaggi odierni si sovrappongono anche nell'episodio di Caino, cui i cinghiali devastano i campi, ed Abele, vittima innocente. Mentre il fratello lo abbatte a sassate, un vecchio ha la visione di future guerre. Dopo la sepoltura fatta al modo nomade, con pietre, di Abele, la carovana giunge ad una città: qui una giovane coppia sogna l'amore attraverso i versi del Cantico dei Cantici, ed un vecchio cieco evoca la figura e le profezie di Geremia, agghiaccianti, ma precorritrici delle ricorrenti atrocità di cui l'umanità si è resa responsabile.
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