molly (1999)

Ennesima pellicola hollywoodiana che tenta di raccontare la condizione di una persona affetta da autismo.
Purtroppo il risultato non è assolutamente all'altezza di altre ben più famose pellicole che trattano le stesse tematiche, e così pure la prova della Shue, attrice che mi è sempre piaciuta, non sembra poter reggere il confronto con quelle di De Niro, D. Hoffman, Williams, Day-Lewis, J. Lewis, Foster e chi più ne ha più ne metta, anche a causa di un doppiaggio non proprio convincente.
La storia è piuttosto prevedibile e sfiora la banalità in molte occasioni, finendo con il risultare abbastanza ingenua e flebile e non basta la sortita emotiva che il regista tenta di dare con la cura sperimentale apparentemente miracolosa per darle verve e credibilità.
Non mi ha convinto.

Un film che affronta in maniera troppo superficiale e con troppa leggerezza il tema dell'autismo. Elisabeth Shue dà volto e corpo alla protagonista, la fragile Molly che viene sottoposta a vari interventi sperimentali per cercare di superare la sua malattia, la sua performance non è del tutto convincente, così come non lo sono quelle di alcuni comprimari Aaron Eckhart in primis.
Un film che sembra voler cercare la lacrima facile. Non mi ha convinta.

Carino, affronta un tema serio con un po di ironia.
Moly una ragazza autistica, scombina totalmente la vita dal fratello. Dopo un'operazione comincia ad avere una vita quasi "normale". Comincia a vedere il mondo senza ipocrisie, moralismi e sovrastrutture tipiche di tutte le persone cosiddette "normali".
Non sarà il migliore nel suo genere ma comunque è tranquillamente guardabile.