older gods (2023)

Pessimo, davvero pessimo.
L'idea di partenza era anche buona ma lo sviluppo è quanto di più amatoriale ci possa essere.
Un film lento e prolisso, fatto di noiose chiamate al cellulare, dialoghi imbarazzanti, video al computer ed eterni primi piani del protagonista, inespressivo come la lapide di un cimitero.
In alcuni punti continuavo a skippare di 10 sec perché non si muoveva, inutilmente lento e inutilmente verboso.

Esordio cinematografico del pubblicitario Roberts e bisogna dire che per essere un opera prima non è neanche da buttare.
Siamo davanti ad un folk horror di matrice lovecraftiana,dai tempi dilatati e dall'atmosfera criptica che va piano piano in crescendo,in grado di regalare almeno un poco di inquietudine utilizzando il poco a disposizione.
Nei limiti del suo basso budget e dei suoi pochi mezzi funziona anche,peccando solo in un finale banale e pretenzioso, decisamente fuori luogo.
Non arriva alla sufficienza ma le potenzialità di questo regista si intravedono, vediamo cosa farà in futuro.

Older Gods evoca fin dal titolo immagini lovecratiane ma il film si muove più verso l'horror psicologico. Il budget a disposizione è minimo e si vede in certi trucchi artigianali, comunque non è recitato male ed una crescente paranoia diventa sempre più insidiosa verso quest'uomo che cerca una spiegazione per la morte dell'amico. Non è facile la resa dello scrittore di Providence al cinema. In questo caso vive più di suggestioni che evocano l'atmosfera di certi racconti. Ovvio che il piccolo budget rappresenta un limite e se non c'è una regia capace di avere delle trovate brillanti (vedi Zuccon) il risultato non è proprio soddisfacente.