professione assassino (1972)

E' da manuale la sequenza iniziale di THE MECHANIC, quasi muta e meticolosa: vero cinema puro e di grande ispirazione, firmato Michael Winner.
La piega che poi prende il film, però, è di un'altra pasta e vira su un rapporto padre-figlio (o maestro-allievo) tra i due protagonisti.
Questo fa calare la credibilità e la potenza del film, sacrificando il suo lato serio e crudele, cioè l'essere un racconto di omicidi e di assassini, per un intrattenimento più sentimentale ed umano. Ed essendo un film, di per sé, non di qualità altissima, come tutti i thriller di questo tipo e di questo periodo, questa è un'auto-penalità che il film si auto-infligge.

Soggetto notevole, in particolare il protagonista interpretato da Charles Bronson ha grande fascino e carisma. Peccato sia quasi del tutto vanificato da una sceneggiatura abbastanza fiacca, dove gli avvenimenti non sono sempre chiari e si fa fatica a capire certe cose. Degno di nota l'inizio che faceva ben sperare, un quarto d'ora senza dialoghi ma che riesce a creare una tensione tale da tenere incollati allo schermo.

Non è un film da buttare, ma lascia una sensazione di occasione sfumata.

Winner ci regala un'altro buon film interpretato dal granitico Bronson,un action dalle tinte noir efficace e convincente,con delle buone scene d'azione e con un finale veramente cinico e azzeccato ( anche se non proprio imprevedibile).
Fotografia cupa,musiche stranianti ( un po' troppo forse) e personaggi dotati di un minimo di spessore.
Non entrerà nella storia del cinema ma riesce ad assicurare un discreto intrattenimento, consigliato.

Film un pò strano...con dei buchi di sceneggiatura e dei dialoghi quasi criptici per me.
Però ha il suo perché e Charles pure qui regna...specie nel finale e sopratutto per la scena finalissima.

Interessante il primo quarto d'ora e un po'movimentato il finale. Nel mezzo solo sonno, dialoghi orribili, personaggi monodimensionali e una trama raffazzonata. Per quanto il remake con Statham sia ben lontano dall'essere un capolavoro, almeno aveva personaggi interessanti e l'azione si può chiamare tale. Indimenticabile la colonna sonora, veramente fastidiosa.

Le regole del gioco trasmesse dal maestro all'allievo, il rapporto di complicità ed amicizia tra questi, ed il carisma dei due attori che li impersonificano (incredibilmente simili) sono le uniche tre cose memorabili, fino ad un certo punto, di questo thriller che tra l'altro segna la seconda di una lunga collaborazione tra Bronson e Winner.
Lo svolgimento è soporifero, di tensione ce n'è poca, e quelle due/tre scene d'azione risultano piuttosto fiacche anche per gli standard dell'epoca.
Il potenziale c'era, ma tutto viene trattato in maniera abbastanza superficiale con la conseguenza che ci si annoia abbastanza in fretta. A peggiorare le cose ci sono i quarant'anni che si porta sul groppone, si sentono tutti.
Ci spezzo un paio di lance a favore per la sequenza iniziale, un quarto d'ora senza dialoghi, e per quella finale, molto soddisfacente. Per il resto niente di che, Bronson a parte ovviamente che rimane sempre un mito.

Di solito sono molto diffidente sui remake, ma stavolta sono più propenso ad indirizzare chi legge verso il rifacimento con il durissimo Jason Statham, certo meno profondo e più rozzo dell'originale ma senza dubbio anche di maggior intrattenimento.

Da recuperare solo per cultura o se siete seguaci di Bronson.

Fondamentalmente è un film d'azione con qualche venatura di noir, la quale permette un buon approfondimento dei due personaggi principali caratterizzato da un rapporto maestro-allievo dove l'ultimo ha la tendenza a prevaricare il primo ed il primo è attento a non farsi prevaricare. Questo offre la giusta tensione ad una pellicola tutto sommato abbastanza solida e di sicuro intrattenimento.

Come al solito un genial Charles Bronson,film che all'inizio può sembrare noioso ma che si risole molto presto!Assolutamente da vedere per chi piace il genere!Vedremo il remake con Stathan....

SPOILER

Il primo quarto d'ora del film dice molto del personaggio Bishop-Bronson..
C'è azione in questo film ma passa in secondo piano rispetto alle caratterisitche interiori del protagonista: hitman metodico che studia le proprie vittime con un distaccamento professionale, raffinato, solitario e triste perché in fondo gli manca qualche cosa..
Forse un po carente nei dialoghi ma un film bello nel suo genere.

Teso, psicologicamente articolato e ricco di idee questo Noir con un Bronson che si presta benissimo alla figura del killer solitario e alienato grazie anche a una solida caratterizzazione del suo personaggio.
Da recuperare!

SPOILER