ricomincio da taaac (2024)

Meno brillantezza comica rispetto al precedente film e più attenzione al politicamente corretto, per una commediola tutto sommato sufficientemente valida dal punto di vista dell'intrattenimento.
Qualche sorriso lo strappa.

Carino, soprattutto nella prima parte; poi si smarrisce in una confusionale corsa a concludere.

Carino se piace la comicità di Germano Lanzoni...
Sinceramente mi ha strappato più di una risata nonostante viaggi su binari più che classici tra moralismi e luoghi comuni.

https://i.imgur.com/6g3ol6K.png: "dà" senz'accento. Voluto oppure conferma del rapporto OCSE-PIAAC pubblicato 10 giorni fa, secondo cui in Italia l'analfabetismo funzionale è salito dal 27,9 al 35%? Comunque sia, brutto segno quando ci si trova a ridire le cose di Chaplin, Sordi, Nicheli, Pozzetto, Pif, ecc.; significa che la satira non ha sortito alcun effetto.

L'imbruttito torna nella sua Milano dopo l'esordio nella Sardegna di Chiringuito. Il film è più affine a quello che si vede nell'omonimo canale di youtube ed il Terzo Segreto di Satira utilizza il personaggio per una post Milano da bere, terra dove si guarda solo il business, povera di valori, denaro a parte, con una sferzata abbastanza pungente su questi nuovi miliardari americani da Silicon Valley che predicano inclusività a tutti i costi, ma sono decisamente peggiore del capitalismo vecchio stampo. per chi conosce i personaggi del canale non ci sono molte novità. I personaggi secondari mi sono sembrati più sacrificati e l'efficacia delle gag è altalenante. Tuttavia sono più quelle riuscite e tanto basta per un discreto intrattenimento.

Un rampante manager milanese la cui azienda pubblicitaria viene acquisita dagli americani , perde il lavoro , litiga con la moglie e si ritrova in mezzo ad una strada.... Secondo episodio cinematografico per il fortunato personaggio del Milanese Imbruttito , nato su Youtube oltre dieci anni fa . Forse questo è un pochetto meglio del primo , che era poco più di un semplice rimpasto di sketch già visti , anche se ne ripete il basico schema narrativo : crollo , espiazione e ritorno in sella . Stavolta c' è persino qualche rimando ai film di un altro comico lombardo , il grande Renato Pozzetto , alle prese con la Milano meno nobile in due pellicole come " Il ragazzo di campagna " e " Un povero ricco " . Dimostrazione forse che il problema degli affitti in città non è proprio una novità degli ultimi anni e che comunque " Milan ( non ) l' è semper un gran Milan " ! Il film prende in giro tanti stereotipi ( il milanese bauscione , l' inclusività assoluta , la green economy , il ricco americano buzzurro ... ) ma si può notare come invece tenga la mano leggera sulla parte più debole della società , rappresentata qui dai poveracci che ospitano il protagonista e dai multietnici raiders . Le risate ci sono e sono abbastanza ben distribuite ( anche se sono di più nella prima parte ) , fino al divertente finale a " Santa " . Germano Lanzoni rende molto bene il personaggio del ganassa meneghino vanaglorioso e sprezzante , una maschera teoricamente odiosa ma che invece riesce a far ridere . Tanti camei di comici ( uno svanito Paolo Calabresi , un cinicissimo Claudio Bisio , uno spassoso Raul Cremona ed un Francesco Mandelli sopra le righe ) e di personaggi noti ( Daniele Adani , Licia Colò , Jake La Furia , Chef Ruben ... ) aiutano questo film ad avvicinarsi ad una buona sufficienza . Da 6 tondo .