sepolto vivo! (1962)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Simpatico horror gotico di Corman, ancora una volta tratto dai racconti di Poe, è un film che si concentra prevalentemente sul trauma del protagonista, uomo ossessionato dalla paura di essere sepolto vivo, convinto che anni prima il padre, dichiarato morto, si sia poi risvegliato all'interno della tomba senza la possibilità di uscire, morendo tra atroci sofferenze, il grande Ray Milland qui tratteggia bene un personaggio che, come ripetuto anche nel film, per la paura di essere sepolto vivo, si è in realtà già sepolto vivo in vita, viste le disastrose conseguenze della fobia che non gli permette più di vivere una vita normale, una paranoia costante che gli fa realizzare addirittura questa cappella a prova di sepoltura, nel quale ci sono infiniti stratagemmi per fuggire nel caso si dovesse risvegliare, tra campane, scale per la fuga, sistemi per l'apertura delle porte, razioni di cibo ed intrattenimento nel caso queste misure non dovessero funzionare e pure una soluzione finale, quella del veleno, nel caso tutti dovessero fallire, diciamo che se ci fosse lo stesso livello di paranoia nelle ditte di costruzioni non crollerebbe nemmeno una casa o un ponte, ma purtroppo questo tizio non lavora per le infrastrutture italiane, che peccato.

Il film si dedica alla discesa nella folle paranoia del protagonista, spesso messa in dubbio da punti di vista esterni che tengono lo spettatore in un dilemma per buona parte della durata, sul credere abbia ragione o sia tutto dettato dalle sue suggestioni, salvo poi riservare qualche interessante colpo di scena nella parte finale che ribalta la concezione, ottima è la ricostruzione di Corman, con questi luoghi spettrali, colmi di una morte che pulsa costantemente e fa notare la sua presenza, dalla stessa cantina in cui sono seppelliti tutti gli avi del protagonista, compreso il padre che sentì urlare anni prima mentre a sua detta era stato sepolto vivo, ma anche il cimitero nei paraggi, perennemente invaso dalla nebbia, che crea una splendida atmosfera suggestiva, colma di mistero, con anche qualche sequenza di natura surreale, come la visione del protagonista dopo essere svenuto, all'interno della sua stessa cripta in cui tutti i sistemi falliscono, con quella straniante luce verde e una tenebrosa foschia.

Discreto horror tra il gotico ed una forte componente psicologica, affascinante per le ambientazioni, macabro al punto giusto e che tiene lo spettatore sulle spine fino alla fine.

Non riesco nemmeno a ricordare, da quanti anni è che cercavo di vedere questo film, uno dei pochi film di Corman che mi sono lasciato sfuggire.
Tratto da un romanzo di Edgar Allan Poe, Sepolto Vivo è un buonissimo film, coglie nel segno una delle paura più profonde che vive in ogni essere umano , quella di essere sepolto vivo.
Dal punto di vista realizzativo, di sovrannaturale c'è poco e nulla, si punta maggiormente a descrive la follia del protagonista ossessionato dalla paura di essere sepolto vivo. Il ritmo è ipnotico e l'angoscia si fa sentire, grazie anche all'eccellente atmosfera che circonda il film.
Anche l'ambientazione gioca un ruolo molto importante (stile gotico), risaltata da una buonissima scenografia, con dei bellissimi filtri di colori.
La scena migliore del film è di certo l'incubo che assale Guy, il punto più alto dell'angoscia l'ho vissuto in quel momento.
L'unico aspetto negativo sta nella sceneggiatura, ci sono dei momenti poco approfonditi, potrebbero risultare quasi banali.
Per la parte attori, il cast mi è piaciuto, il protagonista interpretato da Ray Milland è più che funzionale nella parte, non fa rimpiangere Vincent Price, protagonista nei due film precedenti di Corman tratti sempre dai romanzi di E.A.Poe.
Se non l'avete ancora visto, guardatelo, una visione è consigliata.

Ancora un racconto di Poe trasposto su schermo da Corman, questa volta senza l'alfiere Vincent Prince ben sostituito da un ansioso Ray Milland.
L'atmosfera gotica e lugubre unita ad una delle paure più angoscianti fanno di "Sepolto Vivo" uno dei migliori film di questa "serie" diretta da Corman e ispirata da Poe.
Ancora una volta un plauso alle scenografie (il cimitero in particolare) e alla fotografia "baviana".

Buon film diretto da Corman caratterizzato da un ottima atmosfera e da una trama che nonostante lo sviluppo piuttosto lento riesce a restare interessante per tutta la durata e a coinvolgere lo spettatore.
Discreta la regia,buona la recitazione.
Merita almeno una visione.

Stavolta Corman dirige Milland (insieme hanno fatto anche "L' uomo dagli occhi a raggi X) invece di Price, che si dimostra all' altezza in queste atmosfere per lui insolite. Coinvolgente e claustrofobico.

Classicone d'annata che ho visto più volte ma che fa sempre la sua porca figura. Molte sono le sequenze che si imprimono nella memoria (per non parlare di quel maledetto fischio), e l'atmosfera è sempre bella plumbea. Milland è notevole nella parte dell'ossessionato, e la sua maschera da paranoico perfetta.
Bravo Corman.

Ha tutti i crismi della pellicola horror ma se fate caso non ha nulla di soprannaturale, tranne l'atmosfera. Invece ciò che corman ha introdotto con una certa maestria è la trama con sottofondo giallo. Splendida la sequenza onirica della camera mortuaria, inquietante con un sottile contappasso ironico se rapportata con la precedente. Molto misurata la recitazione di Milland che rende comunque tangibile senza inutili gigionerie la propria ossessione dall'essere sepolto vivo.

Da un soggetto di Poe, ampiamente rielaborato, Corman dirige un buonissimo film.
Horror d'atmosfera vecchio di mezzo secolo ma comunque d'effetto, artigianale e proprio per questo ancor più gradevole. Una visione la merita senz'altro.

Tra i lavori di Corman migliori. La storia mi ha veramente preso, questo anche perché tratta di una delle mie più grandi fobie. Atmosfera splendida come al solito.

Chiudento un occhio su alcuni errori di regia, lasciando stare l'ambientazione, il film coglie nel segno una delle paure di tutti noi: essere sepolti vivi all'interno di una bara.
Anche se il film è abbastanza lento, riesce comunque a interessare lo spettatore (vedi la cripta costruita dal protagonista) grazie anche ad alcuni colpi di scena, soprattutto nella parte finale del film.

L'ho trovato veramente poco coinvolgente. Non mi ha saputo emozionare nè a livello di trama nè a livello di atmosfere (a mio parere troppo enfatizzate).
Un film che non lascia il segno, anche se un'occhiata ci può stare, tutto sommato.

Eccola qua, una delle mie paure più grandi. Fortunatamente succede di rado, ma avete mai immaginato di essere sepolti vivi e di risvegliarvi dentro una bara? Diciamolo, "Sepolto Vivo" è un film lentissimo che deve molto al gotico e ai colori di Bava, ma ha 5 minuti solo 5 che sono però straordinari, intrisi in un' atmosfera di angoscia pura. Ray Milland è un Stewart minore e se la cava benissimo.

Forse il miglior film di Corman in assoluto; i primi 40 minuti sono un qualcosa di incredibile in termine di sadismo, sopratutto come immedesimazioni, particolari e dialoghi (lo svegliarsi vivi in una bara sottoterra non dev'essere proprio il massimo della vita effettivamente e poi, diciamocelo, non è proprio una paura esageratissima, anche e soprattutto se si ha la malattia di morte apparente descritta nel film, brrrr).

Da antologia la scena dove il protagonista presenta tutto ciò che ha preparato contro l'eventualità, che lo terrorizza e che stà alla base del film.

Poi, dicevo, il film cala un pò qualitivamente perchè si mette a macchinare in modo strano cattiverie e piani di altri personaggi primari, sotterfugi ecc., campati un pò d'aria, ma ad ogni modo tensione ed angoscia non mancano assolutamente.

Tutto perfetto, dalla regia alle interpretazioni; ripeto, solo un pò mal riuscito il saltar di palo in frasca dai primi 40-50 minuti in poi ma, forse, ciò era già comunque presente nel racconto del grandissimo Poe.

DA VEDERE.

Bellissimo,il migliore di Corman a mio avviso.

Ingegnoso, un altro bel film di Corman. Questo “Sepolto Vivo!” trasuda vera angoscia senza l’utilizzo di fx o trucchi di ogni genere, e neanche la tensione si fa sentire troppo. Però questo film lascia il segno perché la trama è costruita in modo solido, i dialoghi sono ineccepibili, la regia è perfetta, luci e scenografie sono da oscar (ma avete visto il cimitero? Cioè, con quella classica nebbia… ma quanto è bella?). Corman ci sapeva proprio fare, un horror elegante e soddisfacente, ed è un vero peccato quel finale che secondo me stona molto, altrimenti avrei dato anche 8. Eh già, secondo me doveva finire in modo diverso, o forse semplicemente 5-10 minuti prima, dove l’aurea di pessimismo assoluto faceva da padrona.

Discreto horror dei primi anni 60, la sceneggiatura è buona, è il film anche grazie alla sua non lunga durata scivola molto bene.
Molto belle e curate le ambientazioni, così come sono molto buone le interpretazioni.
Bella scoperta.

Quando la morte diventa un ossessione!
La sequenza cult dove il protagonista mostra tutti i marchingegni legati a una sua possibile sepoltura da vivo possono sembrare ridicoli ma ci tengono il pensiero fisso sulla nostra dipartita...siamo sicuri di non somigliare al protagonista della storia?Si comporta in modo cosi assurdo?
Ancora una volta Corman è bravissimo ,con pochi mezzi a disposizione , nel portare le nostre paure sullo schermo...qui la paura piu' comune possibile!
Bellissimo

Una delle più grandi paure dell'uomo è rappresentata perfettamente in quest'horror di Corman..la paura di rimanere sepolti vivi. Il film scorre via molto bene..le ambientazioni sono ottime..il vecchio castello e il cimitero con la nebbia creano un'atmosfera lugubre e inquietante. La paura del protagonista, Garrel, si concretizzerà ben presto sino a sfociare alla follia. Un ottimo horror anni '60 da gustarsi tutto.

Brutta prospettiva quella del morto, rinchiuso in una bara e poi sepolto sotto 1 metro di terra almeno,
brrrrr c'è da morir di paura solo a pensarci.

film d'altri tempi che merito di essere ripescato,grande racconto.

gradevole racconto di una terribile ossessione.