spirale d'odio (1972)

CHILD'S PLAY sembrava poter iniziare una discussione critica sulle istituzioni cattoliche, sulle quelle collegiali, nido di squadrismi, ma decide alla fine della fiera di nascondere tutto sotto il tappeto della trama, gonfiandolo. Sidney Lumet, che è sempre stato impegnato socialmente come regista, qua non fa il suo solito lavoro denunciando un qualche tipo di istruzione ma aspetta a braccia conserte che una molteplicità di personaggi mettano in moto un meccanismo narrativo riassumibile in un paio di vicende o meno.

Non è uno dei migliori film di Lumet, ma possiede diversi elementi positivi nel ricostruire un clima teso ed opprimente all'interno di questa scuola che vive di esplosioni di violenza apparentemente immotivata ed ingiustificabile. Il ruolo di Bridge è un po' il punto di vista dello spettatore che cerca di capire il perchè degli avvenimenti ed intanto osserva la lenta ma costante escalation di accuse fra le due maggiori figure di spicco tra gli insegnanti. A mio parere il mantenimento dell'impostazione teatrale appesantisce il film, tuttavia il finale è realmente inquietante ed oscuro. Il trionfo e la caduta dei cattivi maestri.

E' ovvio che i film "torbidi", specialmente se ambientati nei college o nelle scuole, mi hanno sempre indicibilmente attratto.
"Child's play" (cit. titolo originale), uno dei meno conosciuti di Lumet, mantiene purtroppo la sua origine teatrale, a tratti è enfatico, ma resta un'opera di grande interesse, al contrario di quanto pensava lo stesso autore del suo film (lo definiì "un disastro totale").
Il climax diabolico del film, che raggiunge il culmine verso il finale, è molto azzeccato, e gli attori - manco a dirlo - eccellenti.
Un thriller con vaghe reminescenze horror che dev'essere recuperato ad ogni costo