Vincenzo Rabito era un ragazzo del '99, nato in Sicilia e mandato alla guerra a consumare la "disonesta vita" del soldato. Orfano di padre e lontano dalla sua terra, Vincenzo viveva intensamente e sognava di tornare un giorno a Chiaramonte Gulfi a raccontare le sue storie, quelle raccolte in un diario dattiloscritto lungo 1027 "pagene". Contadino, soldato, carpentiere e finalmente scrittore, Vincenzo Rabito è morto letterato nel 1981 e le sue memorie, diventate un sorprendente caso letterario, sono state premiate nel 2000 nel concorso diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano e poi pubblicate da Einaudi.
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