Dal 2008 al 2012 i tre fondatori e gestori di The Pirate Bay, il più grande tracker sul quale vengono scambiati file di tutti i tipi (e quindi anche materiale sottoposto a copyright), hanno subito un processo ingiusto, parziale e influenzato dalla potenza economica di una delle parti in causa (le associazioni che curano gli interessi di Hollywood), finendo condannati in patria ad opera di leggi che esistono solo negli Stati Uniti. Trasformatisi nei loro 10 anni di attività (e particolarmente nei 5 raccontati) in veri e propri attivisti di nuova generazione, i tre hanno ospitato Wikilieaks, raccolto l'aiuto del partito pirata e stimolato una nuova presa di coscienza in materia di libertà d'espressione in rete.
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