una notte a casablanca (1946)

I fratelli Marx contro spie naziste a Casablanca. Idea gradevole, con i tre che anche se non nella forma migliore regalano più di un momento riuscito

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

A cinque anni dall’ultimo film i fratelli Marx tornano sul grande schermo per sfidare nientedimenoche i nazisti, ai tempi ancora un argomento parecchio caldo considerato che la guerra era finita l’anno precedente. Lo fanno con una delle loro solite commedie, non una delle loro opere migliori e leggermente discontinua ma comunque capace di regalare qualche gag interessante. Per questo affidano la regia ad Archie Mayo, non esattamente l’ultimo arrivato ad Hollywood (The petrified forest, Black Legion)

Solo l’ingresso in scena di Harpo, appoggiato all’edificio vale il prezzo del biglietto, fantastico, poi dopo un po’ finalmente arrivano Chico e Groucho e inizia il delirio, la trama principale riguarda i nazisti che hanno nascosto un enorme tesoro dentro l’Hotel Casablanca e uccidono continuamente il direttore per mettere le mani sul tesoro, Groucho per fortuna ha dalla sua parte gli altri due fratelli a proteggerlo.
Groucho continua a regalare perle, nel ruolo del direttore è fantastico, alcuni scambi di battute sono fenomenali come al suo solito:

-You know, I think you're the most beautiful woman in the whole world.
-Do you really?
-No, but I don't mind lying if it'll get me somewheres.

-Oh, come on now. You wouldn't say no to a lady.
-I don't know why not? They always say no to me.

Ma anche le liti con i clienti, come l’imprenditore che viene in hotel con la moglie e Groucho non gli crede sottintendendo che è una prostituta:

-Sir, this lady is my wife. You should be ashamed.
-If this lady is your wife, YOU should be ashamed.

e via dicendo, con parecchie altre gag di livello, tra il continuo inseguimento da una camera all’altra per provare a far fuori Groucho, fino alla splendida scena del guardaroba vivente con una comicità simile a quella del periodo muto, il tutto condito dai soliti intermezzi musicali tra cui quello particolarissimo di Harpo che dopo essere restato bloccato in ascensore arriva casualmente alla sala del tesoro in cui vi è pure un’arpa e allora…. via con lo show.

Non ho visto molto dei fratelli Marx. Ho letto che hanno fatto anche di meglio e non riesco ad immaginare come.

Bel film, con trovate e battute talvolta geniali.
Scene indimenticabili tipo la battaglia con le spade, la suonata al pianoforte o all'arpa.
Il pilota che continua a prenderle dal biondo riccioluto, stramazza ed il baffone che lo guarda con aria 'schifata' e borbotta: "Tze, la razza superiore".
La parola più usata durante il film è certamente "porco" e alla fine ne diventa il leit motiv micidiale.
Viene proprio da dire: bei tempi andati, ingenui ma sfavillanti.

Non all'altezza di un la guerra lampo dei fratelli Marx, ma comunque una magistrale parodia del capolavoro di Curtiz Casablanca.

Gag e trio fan lievitare un film dalla sceneggiatura solo buona, compiendo una sorta di riassunto di tanti elementi che han fatto loro divenire grandi.

la regia è affidata al seminale Archie Mayo.

Per nulla simile a "Casablanca" (e diciamolo: film appena sufficiente), "A Night in Casablanca" è la penultima opera dei Fratelli Marx che nulla aggiunge alle altre. Geniale qua e là.

Dopo la scomparsa del facoltoso e fiducioso Irvin Thalberg(che produsse alcuni dei loro film più memorabili)i Marx non riuscirono più a trovare dei copioni validi che trasformassero i loro film in dei perfetti congegni da deridere catastroficamente con la loro anarchica comicità.Questo film fa un pò parte di quell'inesorabile declino,dove i tre hanno raramente modo di risollevare le sorti di un copione sfilacciato e dal ritmo un pò blando,dove anche Groucho(privo anche della mitica Margareth Dumont,l'impassibile signora che subisce ogni tipo di angheria dell'irrefrenabile comico)appare un pò opaco e giù di forma.L'unica gag memorabile è quella in cui un poliziotto chiede ad Harpo di allontanarsi da un muro in cui è semplicemente appoggiato:lui si sposta,e il muro cade a pezzi.Per il resto il film si ricorda per i problemi che la Warner arrecò durante le riprese,a causa di certe questioni di diritti verso il film"Casablanca"(originariamente si trattava di una parodia del capolavoro di Curtiz,ma i produttori non acconsentirono e causarono diversi guai legali che fecero urtare anche Groucho).

ancora un film dei fratelli marx che risulta divertente all'altezza dei loro migliori film...mi spiace infatti che sia votato solo da due persone(per adesso)
io e l'IMMANCABILE harpo...;-)
del trio qui il vero protagonista è harpo che ci regala perle di vera comicita...un po piu assente,stavolta,chico.
da vedere assolutamente

Il film che, a detta di Groucho, gli fece capire "di non essere più un ragazzo".
Senz'altro "Una notte a Casablanca" è stato il film più travagliato della carriera dei Marx, in quanto il trio ricevette più di una querela da parte della Warner per plagio nei confronti del grande capolavoro "Casablanca" prodotto appunto dalla casa americana e, fino ad allora, vertice della filmografia americana. Chi ha la fortuna di avere il libro delle lettere scritte proprio da Groucho Marx, non si deve perdere le due risposte che il comico inviò proprio alla casa americana.
Ora, però, parliamo della pellicola. Infatti per "Una notte a Casablanca" si può fare lo stesso discorso che ho intrapreso con "Il bazar delle follie". Qui ancor più rispetto alla pellicola che ho appena accennato, si intravedono sprazzi di assoluta genialità: il vigile che dice ad Harpo: "che fai, stai reggendo quel muro?". Harpo annuisce e non appena si sposta il muro crolla. Se escludiamo la parte centrale, forse un po' troppo lenta, per quanto concerne epilgo e finale si può sentenziare che vi siano gag formidabili, ma senza una linea di continuità che le leghi.
Proprio perchè Groucho capì che non era più un giovanotto, nel film successivo, "Una notte sui tetti" interpretò un ruolo marginale.
Comunque imperdibile.