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Ogni generazione ha il suo Fandango e sicuramente Una notte da leoni non è il mio. Pur sforzandomi di approcciarmi con "verginità" a Todd Phillips,non riesco a non vedere quanto il regista viva di "pane e anni' 80",ritrovandomi per la seconda volta a commentare quello che ai miei occhi appare l'ennesimo remake di un cult di quegli anni. Cominciamo col dire che l'assortimento fisico e pscichico dei protagonisti è ricalcato sul cast che Kevin Reynolds scelse per Fandango,così come anche il canovaccio principale del film. Dopodichè,la trama si snoda sttraverso riuscitissime gag come nella consuetudine delle migliori commedie amricane in stile post-demenziale,sorrette da interpretazioni convincenti e ritmi comici encomiabili,per approdare al piu' classico quanto prevedibile (non in senso deteriore del termine) degli happy end. Todd Phillips,libero dalla pesante eredità degli impegnati anni '70 (che "obbligavano" a lasciare un messaggio anche nel cinema di intrattenimento),si lascia andare con (troppa) leggerezza ad una commedia brillante e gradevole,misurando gli accessi di volgarità,tenendosi sufficientemente alla larga dai facili chlichè di certo cinema demenziale anni 2000,ottenendo un risultato apprezzabile. Copia i film corali/on the road dei decenni precedenti,denudandoli delle motivazioni originarie,dei perchè,astraendoli dalla realtà, a dimostrazione che TUTTO (anche la ribellione) viene digerito dall'industria e restituito al pubblico in forme meno indigeste e disimpegnate,facili e innocue. Carino ma già visto,grazie...in forma decisamente migliore.