uniform virgin: the prey (1986)

Sinceramente mi aspettavo qualcosa di diverso..... pensavo di andare a vedere il classico pinku malato di Sato,invece questa volta mi sono trovato davanti ad un pornazzo (sempre abbastanza malato comunque) in piena regola.
Bah non so bene come giudicarlo,non mi ha detto un granché sotto nessun punto di vista,nonostante sia abbastanza perverso non mi ha turbato particolarmente...... forse solo i minuti finali sono riusciti un attimo a scuotermi.......
Grezzo per quanto riguarda la regia e (naturalmente) la recitazione.
Non so che altro dire..... personalmente mi ha lasciato alquanto indifferente.

Sicuramente il suo meno bello tra quelli che ho visto (sempre su livelli medio-alti-altissimi), ma importante tassello della sua sterminata filmografia. La sceneggiatura è stata scritta su un tovagliolo da bar, ma non importa: le due righe che la compongono bastano per dare il via a tutte le ossessioni del regista. Così c'è la cinepresa, ci sono i sogni infranti, la vendetta, l'irruzione del violento nell'intimo e nell'abitudine, fino a culminare in quella scena che è tipicamente Satoiana (una ragazza, dopo una disperata fuga dal suo aguzzino, viene raggiunta e stuprata in strada. I passanti non la aiutano, non fuggono, non chiamano nessuno: restano fermi a guardare. DIVERTITI.)

In questo violentissimo (psicologicamente è destabilizzante, ho fatto fatica a finirlo) film si palesa uno degli argomenti chiave del suo cinema: la contrapposizione tra facciata e interno. Così, la prof è rigorosissima ma non esita a gingillarsi con dei dildo nel bagno, mentre le ragazze sebbene pure cambiano radicalmente nelle fantasie del protagonista, diventando sostanzialmente delle ninfomani.


Difficilissimo giudicarlo, perchè sporca l'anima come pochi altri film.