star blazers 2199 (2012)

Ebbene sì, essendo terminato Star Blazers 2202 –da un bel pezzo- non posso non ritornare a parlare della Yamato (non vi preoccupate, ritornerò pure con Star Wars… Tempo permettendo), in questo caso parliamo del remake ufficiale che segue gli stessi eventi della serie originale con tematiche e disegni più moderni; quindi, nel dubbio non vi piaccia lo stile vintage, seguite questa, ma avviso che la serie originale è invecchiata molto meglio rispetto ad altre serie anni 70 e rimane un importante punto di riferimento per la storia della serialità.

ATTENZIONE SPOILER!!!

Bisogna fare una premessa: fare un remake della prima serie "moderna" è molto rischioso, quasi un autentico suicidio: nonostante la Yamato possa permettersi molte libertà a livello narrativo, riprendere la storia originale richiedeva senza dubbio una rimaneggiata verso nuove tematiche (e uno stile meno "monster of the week" allora molto in voga, per quanto già questo stilema non era lasciato fine a se stesso), ma d'altro canto bisogna preservare l'anima della serie, focalizzata sulla speranza, sulla pace e anche sull'amore. Ebbene, questa serie riesce nell'arduo compito pur con varie riserve.

Comincio prima di tutto col comparto grafico: il character design ammetto che non mi fa impazzire particolarmente (lo trovo fin troppo "occhioni") per quanto lo preferisca decisamente a quello aberrante di Resurrection e ammetto che la CGI "pura" sia integrata piuttosto male (mi riferisco in particolare all'insettone del pianeta abbandonato o a alcuni movimenti veloci), per fortuna quest'ultima al 90% dei casi è sostituita da una CGI "stilizzata" che si integra assai meglio e la qualità dei disegni e animazioni spesso si attesta su livelli più che buoni oltre che costanti. Facendo un appunto aggiuntivo sul character design unito alla regia, l'elemento senza dubbio più fastidioso è il fanservice: la serie tenta di accaparrarsi il pubblico femminile mettendo più donne influenti per la narrazione, il problema è che, tra tutti sti scorci sulle chiappe, le mega-te.tte dell'infermiera e battute alle volte troppo piccanti la serie si rivela più maschilista di quella originale! I maschi stupidi apprezzeranno la scelta, quelli un po' più furbi troveranno tutto ciò deprimente, il fanservice della serie originale era assai più goliardico e non così volgare.

Però, se riuscite a superare questo scoglio e guardare oltre le apparenze, avrete a che fare con una serie ottima: le battaglie sono a dir poco magnifiche, con tattiche sempre ben congegnate come è tipico della serie e una regia che risalta ancora di più quelle aeree, la potenza del fighissimo cannone a onde moventi, i warp e altre armi che hanno reso iconica la corazzata spaziale, vantando ora pure uno scudo energetico.
I personaggi originali mantengono il comportamento della serie originale (Kodai/Wildstar testardo, Sanada analitico o Okita/Avatar che trova sempre la soluzione per tirare qualche esempio), mentre quelli nuovi si amalgamano bene dando nuova linfa alle scene dentro la Yamato: da Misaki che percepisce di continuo entità soprannaturali, Akira Yamamoto che, come Kodai, affronta i pregiudizi verso Melda Ditz dovuti alla morte del suo fratello e difficilmente dimenticherete quel bas.tardo di Itou, il capo del reparto sicurezza, che darà parecchie magagne all'intero equipaggio.
Curiosità a margine: Akira Yamamoto era già presente nella serie originale, nel remake viene cambiato il sesso e sappiamo che è una ragazza nata da genitori residenti su Marte, senza dubbio il personaggio più carismatico dell'equipaggio femminile.

Ovviamente non sono stati risparmiati i Gamilonesi, qua con ancora più riferimenti sul Terzo Reich tra nomi riconoscibili (Domel-Rommel, Gimleh-Himmler etc.) e citazioni di scene cult (come quella che cita il canto nel film La Battaglia Dei Giganti)… Lo so, ora si chiamano Garmillassiani, ma scrivo Gamilonesi perché assai più facile da pronunciare, da scrivere e da leggere. Molti approfondimenti sono stati fatti sull'impero di Desslock/Desslar, motivando addirittura il colore della pelle "rosa" che avevano i Gamilonesi nelle prime puntate della prima serie: infatti l'espansionismo dell'impero ha incluso quelle civiltà che si sono arrese dinanzi alla sua potenza, dando molti problemi per l'organizzazione dell'esercito, dove i "Gamilonesi di 1° classe" (quelli blu) spesso sparano accuse razziste contro quelli di "2° classe" solo per la loro diversità, e sarà proprio il razzismo dei subordinati di Desslock e la mancanza di coesione una delle cause della caduta dell'impero. Da notare che tra le persone che subiscono le punizioni dei campi di concentramento siano presenti pure quelli di Gatlantis, coloro che fonderanno l'Impero della Cometa.
Oltre ai personaggi classici, fanno la loro presenza terroristi che vogliono assassinare Desslock, Gimleh con arie di presunzione alla Desslock bombardando Alteria come manco Gandhi in Sid Meier Civilization, Celestella che prova devozione assoluta verso Desslock che la liberò da un campo di prigionia e ultima della sua stirpe, Melda Ditz che aiuterà più volte la Yamato nella sua missione e, ovviamente, non posso non parlare di quel figone di Desslock, a sto giro coi capelli alla Light Yagami, che mantiene per fortuna le due caratteristiche base: l'immortalità e il profondo idealismo condito da quel pizzico di tracotanza che lo rende unico, preferisce essere lui stesso a caricarsi l'enorme peso di scelte drastiche e, come Domel, non nega ammirazione verso la Yamato. Farà la sua apparizione anche Frakken, personaggio che nella saga "classica" era presente solo nella terza stagione, vantando anche lui carisma da vendere.
Già la serie originale riuscì a sorprendere nel tratteggiare i nemici, ben lontani dalla cattiveria cieca, questo remake riesce a scavare ancora più in fondo alle psicologie delle due fazioni, addirittura in questo caso sono stati gli umani stessi a cominciare la guerra! Anche questo punto, come altri già elencati, fa rimarcare come il pregiudizio verso il diverso non porterà mai alla pace e ciò lo hanno imparato a loro spese sia gli umani con le bombe planetarie che i Gamilonesi che gli Iskandariani, i primi ad aver inventato il cannone a onde moventi usandolo per "portare la pace", infatti qua l'uso del cannone è spesso dibattuto per la scia di distruzione che si porta dietro e Starsha rimuginerà molto tempo prima di dare il Cosmo Reverse agli umani.

Seppur con le sue debolezze, Star Blazers 2199 è un ottimo remake, ben lontano dal semplice "copia e incolla", vantando una sua impronta personale senza tradire le idee base; oltre a ciò metteteci che la serie vanti un paio di filler veramente belli (il rapporto tra Analyzer e un Garmilloide oppure la puntata dove la sorella di Celestella illude tutto l'equipaggio), scorre che è una meraviglia, vanta tanti colpi di scena che sono il marchio di fabbrica della Yamato e mantiene la magnifica colonna sonora di Miyagawa con qualche ottima traccia inedita, rendendo la modernizzazione della saga assai più convincente di quella caotica che ha subito Star Wars tramite Disney.