Bologna 1902. In una casa patrizia viene trovato il corpo del conte Francesco, trafitto da tredici pugnalate. Il giudice Stanzani, a cui viene affidato il caso, incolpa del delitto Rosita, cameriera della contessa Linda Murri. Nove giorni dopo, il suocero di Linda, Augusto Murri, si presenta alla polizia e dichiara che responsabile dell'omicidio è suo figlio Tullio: costui, a causa della sorella, aveva avuto un violento alterco con il cognato ed era stato costretto a ucciderlo per legittima difesa. Si scopre che la sorella di Tullio ha un amante e forse rapporti incestuosi con il fratello.
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