La famiglia di Siffredi, le sue origini, la sua relazione e il contesto che lo hanno portato a intraprendere il suo percorso nella pornografia e accettare che il demone nel suo corpo sia compatibile con l'amore.
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Insomma... le aspettative erano tutte per la figura di Siffredi incarnata da Alessandro Borghi, il problema è tutto il resto. Doveva essere una serie sulla nascita e ascesa del più famoso pornoattore degli anni 90 e invece... Perchè Adriano Giannini che sarebbe il FRATELLASTRO viene tratteggiato prima come un soggettone, poi va in Francia a Parigi e diventa un criminaletto, però poi addirittura un mezzo killer, cocainomane che fà battere la sua donna (una Jasmine Trinca imbarazzante per come si è dovuta prestare al ruolo, sottomettendosi ad un insiene di stereotipi veramente inutili). Insomma la serie si salva solo quando c'è Borghi e gli altri pornoattori e pornoattrici. Il personaggio di Schicchi è notevole, Moana appare per pochissimo e poi vabbè
Il resto è sesso e affermazione, ma la serie ha pochissimo da dire... forse anche perchè il materiale di partenza è semplice, niente di rivoluzionario o addirittura scandaloso, anzi quello che manca a parte qualche nudo frontale è proprio il mondo del porno sesso. Dimenticabile.