Alle ore 17,40 del 30 settembre del 1955, una Porsche Spyder 550 si schiantava contro una Plymouth nera che gli tagliava la strada, all'incrocio tra la statale 41 e la 446 per Salinas; moriva un ragazzo, poco più che ventenne, e nasceva un mito: quel ragazzo era James Dean, quel mito è ancora attualissimo tra le giovani generazioni di oggi, così come lo è stato tra quelli di ieri.
Inquieto, introverso e tormentato, solitario e vulnerabile, arrogante, insicuro e spavaldo, Jimmy Dean, come lo chiamavano i pochi amici, e come confidenzialmente lo conoscevano i tanti fans, era nato ventiquattro anni prima, l'8 febbraio del 1931, a Marion, nell'Indiana, all'epoca, uno degli stati rurali più depressi d'America.
Dopo la sua nascita, la famiglia Dean, lascia Marion e si trasferisce dapprima in una fattoria di Fairmount, e poi nel 1935 a Los Angeles.
La sua infanzia è stata segnata dalla prematura scomparsa della madre, Mildred Wilson, morta di cancro a ventinove anni, e dal rapporto conflittuale col padre, Winton Dean, affermato tecnico dentista, rapporto conflittuale mai del tutto risolto, nemmeno col trascorrere degli anni.
Dopo la morte della madre, avvenuta pochi mesi dopo la scoperta della malattia, il padre, incapace di reagire alla perdita della moglie e inadatto a crescere da solo il figlio, rimanda Jimmy a Fairmont, da sua sorella Ortens e dal marito Marcus Winslow.
Sembra che, in seguito a questo rapporto problematico col padre, James abbia sviluppato una personalità ribelle e infelice al tempo stesso, tipica, a volte, dell'età adolescenziale, ma che in Jimmy ha caratterizzato tutto l'intero arco della sua breve vita da adulto.
Lo zio e la zia furono per Jimmy la famiglia che aveva perso, lo zio gli montò nel fienile un canestro e attrezzò uno spiazzo, in modo che potesse fare il salto con l'asta. Quando il fienile fu murato, Jimmy impresse nel cemento l'impronta della sua mano e del suo piede, e sotto scrisse 'James Dean 1941'.
Studia dapprima a Santa Monica, poi a Los Angeles; ed è proprio da Los Angeles che comincia la sua cariera artistica.
Tra il 1947 e il 1951, partecipa ad una trentina di spettacoli televisivi, e ottiene piccoli ruoli nelle pellicole: "ATTENTI AI MARINAI", "I FIGLI DELLA GLORIA", "IL CAPITALISTA", "L'IRRESISTIBILE MR. JOHN".
Intanto studia recitazione, frequentando, molto irregolarmente, l'UCLA e l'Actor's Studio.
Nel 52 debutta a Broadway, nell'opera 'See the Jaguar', nel ruolo di un ragazzo semplice, tenuto prigioniero in una gabbia da un perfido prepotente.
A scoprirlo è il regista e talent-scout, Elia Kazan, che una sera in teatro a Broadway, lo vede recitare, nella commedia 'The Immoralist', tratta dal romanzo di André Gide, il ruolo di un ragazzo arabo omosessuale.
La vista di questo ragazzo, bello, ribelle e infelice, affascina il grande regista che, colpito dalla istintiva naturalezza della sua recitazione, vede in lui l'ideale interprete per il ruolo di Cal Trask, nel suo film, "LA VALLE DELL'EDEN".
'Jimmy era Cal in persona', dirà Kazan di lui, 'provava un profondo senso di rancore vero la figura paterna. Era vendicativo, soffriva di un senso di solitudine e di persecuzione, ed era differente'.
Aveva, cioè, la medesima, profonda infelicità, possedeva la personalità più adatta al difficile ruolo del ragazzo tormentato e ipersensibile, trascurato dal padre, che gli preferiva il fratello maggiore. La rivalità amorosa tra i due fratelli, le difficoltà economiche, la scoperta che la madre non era morta ma faceva la maitresse a Monterey, una città vicina, e l'imminenza della guerra, fanno esplodere il dramma, epico, biblico, che trascende la temporalità degli anni 50, per farsi generazionale e universale.
Tratto dal romanzo di John Steinbeck, e adattato da Paul Osborn, il film apre le porte della celebrità a James Dean, preferito, in quel ruolo, a MARLON BRANDO e MONTGOMERY CLIFT, gli altri due, più anziani, ribelli di Hollywood, da sempre modelli di riferimento per il giovane attore.
James Dean caratterizzò talmente la sua interpretazione, in cui sono evidenti tracce di autobiografismo, che la sua non fu vista soltanto come una eccezionale performance, come una finzione filmica, ma fu assunta, o meglio, incarnò l'essenza stessa dell'adolescenza: il desiderio di fuga, lo stupìto rancore, la smania di affermazione, l'esorcismo della solitudine.
Ma se "LA VALLE DELL'EDEN" segnò la scoperta di un nuovo, eccezionale talento, fu soprattutto la seconda interpretazione a svelarne la grandezza.
Fu con "GIOVENTU' BRUCIATA", di Nicholas Ray, e con il suo personaggio di Jim Stark, che il mito e la leggenda di James Dean furono consegnati alla storia.
In questo film, veramente Jim Stark fu James Dean, con la sua irruenta ribellione contro una società ipocrita e convenzionale, col suo bisogno di autenticità, con la sua voglia repressa di affetto.
Il film, racconta la storia di un ragazzo della buona borghesia, figlio unico, al quale apparentemente non dovrebbe mancare nulla, che non avrebbe nessun motivo per ribellarsi al mondo degli adulti, un ragazzo la cui frustrazione e rabbia riflettevano gli stati d'animo dei ragazzi dell'epoca: bisognoso d'affetto e desideroso di trovare risposte ai suoi ideali, conquista l'ammirazione di un tormentato ragazzo, e il cuore della ragazza del capo di una banda rivale. Nell'inevitabile scontro, a farne le spese sarà il più piccolo e indifeso dei tre protagonisti, vittima predestinata di una società distratta e insensibile.
Il film, che ha anticipato i tempi, e forse aperto la strada ai movimenti giovanili, è entrato di diritto, fra i classici della storia della cinematografia. Alcune sequenze, come lo struggimento iniziale di Dean con la scimmietta giocattolo, la corsa 'dei conigli' (vinceva chi saltava fuori per ultimo dall'auto, lanciata a velocità verso un precipizio), la tragica scena finale, non hanno ancora oggi smesso di emozionare, e rappresentano la memoria stessa del cinema.
Il film, inoltre, selezionato dall'American Film Institute fra i primi 100 migliori film americani, contribuì al lancio di Natalie Wood (la ragazza di Jim), e Sal Mineo (l'amico fedele), che avrebbero avuto, anni dopo, un destino altrettanto tragico e crudele, (la Wood morì annegata, e Mineo fu assassinato).
A questo punto Dean, che oltre alla recitazione ha altre tre grandi passioni: le moto, la velocità e i cavalli, sembra proiettato verso una lunga e luminosa carriera; infatti pochi giorni dopo aver terminato le riprese di 'Gioventù bruciata' è già sul set di "IL GIGANTE", il film di George Stevens con ELIZABETH TAYLOR e Rock Hudson, che rappresenta il suo testamento spirituale: come in 'LA VALLE DELL'EDEN' ha testimoniato l'incomunicabilità verso il mondo adulto, e in 'Gioventù bruciata', la ribellione; qui testimonia la disillusione e la solitudine dell'età adulta: disillusione per un amore impossibile, solitudine per incapacità di condividere il raggiunto benessere economico; disillusione e solitudine che portano il suo Jett Rink ad autodistruggersi con l'alcol.
Le riprese del film non erano ancora terminate (il film fu ultimato da una controfigura ripresa sempre di spalle), quando James Dean trovava la morte 'on the road', sulla strada per Salinas, in un pomeriggio assolato di fine settembre; cosi come lui, forse, desiderava morire.
Quando l'anno dopo il film uscì nelle sale, Dean era già leggenda; leggenda che ancor oggi, sembra non trovare tramonto.
Durante l'elogio funebre Xen Harvey disse: 'la carriera di Jimmy non è finita, è appena cominciata e stavolta il regista è Dio'.
La sua scomparsa provocò una sorta di isterismo collettivo: i teen-ager persero il loro modello di riferimento, il simbolo in cui identificarsi.
Dean insegnò ai ragazzi di tutto il mondo come portare i jeans e la t-shirt .
Il suo modo di tenere la sigaretta, la miopia che rendeva i suoi occhi più belli e più affascinante, il modo di socchiuderli, il modo di camminare, caratterizzarono un'intera generazione.
Ma, forse, è nel mondo della nascente musica rock, che la sua figura è stata più pregnante, più autenticamente influente, assumendone sia gli aspetti più esteriori, che la sua inquietitudine e la sua fretta di vivere.
Artisti come Elvis Presley, Eddie Cochran, Gene Vincent, presero a vestirsi, a muoversi, a gesticolare come Dean, fino al punto, per Cochran, di morire come lui.
Ancora oggi, nel mondo del rock, la figura di James Dean rappresenta un punto di riferimento simbolico consolidato.
John Lennon ha dichiarato che senza Dean non ci sarebbero stati iBeatles, e Bob Dilan vedeva in Dean il suo idolo e si riconosceva nel suo anticonformismo.
Per certi versi anche i più moderni rocker, da Jim Morrison a Jimi Hendrix, da Sid Vicius a Kurt Cobain, sembra non sfuggano al modello Dean, se non altro per averne adottato il motto: 'live fast, die young', vivere in fretta e morire giovani, forse per diventare immortali.
La morte di James Dean, comunque, rimane avvolta nel mistero più assoluto: si disse che poco prima dello schianto con la sua Porsche Spyder 550, comprata pochi giorni prima per 2 mila dollari (una fortuna per quel tempo), sia stato fermato dalla polizia stradale e multato per eccesso di velocità; ma, anni dopo, la Failure Analysis Association, ricostruendo la dinamica dell'incidente, scoprì che quel giorno Jimmy non stava affatto viaggiando a forte velocità.
James Dean riposa nel Park Cemetery di Fairmount, e la sua tomba è continuamente visitata da centinaia di fans.
Di lui si è detto e scritto di tutto: che era arrogante, egocentrico, non si lavasse per settimane, che assumesse droghe, che amava le donne, ma che amasse anche gli uomini.
L'unica cosa certa è il suo sfortunato, grandissimo amore per Anna Maria Pierangeli, una ragazza italiana, chiamata a Hollywood dopo essere diventata famosa con il film di Léonide Moguy 'Domani è troppo tardi'.
Anna Maria (che verrà ribattezzata semplicemente Pier Angeli) e Jimmy si innamorarono perdutamente l'uno del'altra, ma la madre di lei non vide di buon occhio il fidanzamento, perchè lui non era cattolico, ma quacchero, così come tutta la sua famiglia. Fece di tutto per separarli, fece conoscere alla figlia il cantante di origine italiana Vic Damone, favorì il fidanzamento e organizzò le nozze.
E così, improvvisamente, un giorno Pier Angeli ruppe la relazione e sposò il cantante. Il giorno delle nozze, Dean si presentò davanti alla chiesa, in jeans e giubotto di pelle, restando in sella alla sua moto, con l'aria di un cucciolo abbandonato, per tutta la durata della cerimonia.
Anni dopo la Pierangeli muore suicida, ma poco prima di uccidersi scrive una lettera dove afferma che l'unico, vero, grande amore della sua vita è stato James Dean.
Di lui ELIZABETH TAYLOR ha detto: 'era continuamente preoccupato che gli si facesse del male; era spaventato che le cose dette potessero essere usati contro di lui'. Andy Warhol lo ha definito 'l'anima dannata ma bella del nostro tempo'. Natalie Wood ha detto: 'tutti siamo stati toccati da lui e lui è stato toccato dalla grandezza'. Martin Sheen ha dichiarato: 'quando stavo imparando a recitare in una scuola di New York, mi è stato detto che se MARLON BRANDO ha cambiato il modo di recitare delle persone, James Dean ha cambiato il modo di vivere della gente'.
Nella sua breve carriera James Dean ha avuto due nomination agli Oscar, per 'LA VALLE DELL'EDEN' e per 'IL GIGANTE'. e un unico premio, un Golden Globe come miglior attore protagonista, nel 1956, postumo.
Nel 1995 la rivista 'Empire' l'ha incluso al 42° posto nell'elenco delle stelle più sexy della storia del cinema; mentre nel 97, l'edizione inglese del magazine l'ha inserito al 33° posto della classifica delle cento star più importanti del mondo.
Nella storia degli Oscar, soltanto in cinque hanno ricevuto la nomination come miglior attore protagonista, con il film d'esordio: uno di questi é stato James Dean.
Non ha lasciato testamento, pertanto la maggior parte dei suoi beni sono andati al padre, anche se, da tempo, i due non avevano più rapporti.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 08/02/2005
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