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Eleoror Arroway (Jena Malone) è un'intelligente e curiosa bambina che mostra un particolare interesse per la scienza. Avendo perso la madre appena nata per complicazioni post-partum, vive da sola con il padre Ted, nel Wisconsin. Fin dalla tenera età Ted la incoraggia all'utilizzo della radiotrasmittente e del telescopio per osservare le stelle. Una sera come tante altre, mentre Ellie ammira il cielo dalla terrazza di casa, Ted ha un attacco di cuore. La piccola Ellie cerca di soccorrerlo correndo giù per le scale, ma arriva troppo tardi.
Diversi anni dopo, Eleonor Arroway (Jodie Foster) diviene una brillante e promettente astrofisica. Trasferitasi in Sud America per partecipare a un programma radioscopico per la ricerca di forme di vita intelligente nel cosmo chiamato SETI, conoscerà un giovane studioso di teologia, Joss Palmer (Matthew McConaughey), con cui avrà una contrastante relazione che la vedrà protagonista di accesi dibattiti etici tra scienza e fede.
Il progetto di ricerca viene sospeso in quanto considerato una perdita di tempo, ma Ellie non si da per vinta. Cercando nuovi finanziatori, dopo circa un anno, riesce a trovare e a convincere un misterioso industriale molto influente di nome S.R. Hadden a concedergli i fondi per un suo progetto di ricerca.
Trascorsi alcuni anni senza risultati, il governo vuole fermare il progetto rivendicando la proprietà delle antenne per utilizzi migliori ma, quando tutto sembra ormai finito, Ellie riesce finalmente a rilevare qualcosa di interessante; un segnale radio proveniente da Vega, nella costellazione della Lira. Il segnale contiene un ordine logico di numeri primi che gli scienziati dello staff provano a codificare. Analizzando i dati, scoprono che il messaggio contiene una traccia audiovisiva. Si tratta di una registrazione del filmato di Adolf Hitler all'apertura delle Olimpiadi del 1936.
Il governo statunitense reagisce con preoccupazione per una possibile minaccia di attacco alieno, ma gli scienziati ritengono si tratti soltanto di un segnale di ritorno inviato all'umanità per dire che hanno ricevuto il messaggio. In un secondo momento, l'equipe scopre che, oltre al filmato, il segnale contiene un'altra immensa mole di informazioni codificate. Con l'aiuto del suo misterioso finanziatore, il Sig. Hadden, Ellie riesce a decifrare i dati ottenendo un progetto dettagliato per la costruzione di una sofisticata macchina per il viaggio nello spazio. Dopo diversi dibattiti internazionali viene presa la decisione unanime di costruire il macchinario.
Dal momento che a concorrere all'investimento ci sono numerose nazioni, viene istituita una commissione mondiale speciale per scegliere tra i vari candidati di ogni Paese il più idoneo a partire. Tra i cinque nominati c'è anche Ellie che sembrerebbe essere la favorita in quanto a capo del progetto, ma secondo la commissione è estremamente importante che il 'primo contatto' con una forma di vita aliena avvenga tramite una persona che crede in Dio.
Ronald Zemeckis non è del tutto nuovo al genere fantascientifico. Tutti ricorderanno la storica trilogia di "Ritorno al futuro" che, pur trattandosi di un genere fantastico per ragazzi, fornisce una possibile e plausibile spiegazione del multiuniverso1 ma, nel caso di questo film, gli viene affidato l'arduo compito di trasporre il celebre omonimo romanzo di uno dei più grandi scienziati del nostro tempo. Si tratta di Carl Edward Sagan2, astrofisico, divulgatore scientifico e principale fondatore del SETI (Search for Extra-Terrestrial Intelligence), scomparso proprio durante le riprese finali del film.
L'idea di una trasposizione cinematografica del romanzo di Sagan suscitò un certo interesse nella comunità scientifica, ma, conoscendo le dinamiche dell'industria dello spettacolo di Hollywood, non mancarono determinate preoccupazioni relative alle possibili distorsioni che ne potevano scaturire. In tal senso è' piuttosto risaputo che tale industria ha quasi sempre restituito effetti devastanti nel raccontare temi di natura scientifica nel cinema, ad eccezione forse del capolavoro del 1968 di Stanley Kubrick "2001: Odissea nello spazio".
Tra le giustificazioni ricorrenti:
- Il grande pubblico non capisce la scienza e percepirebbe lo spettacolo come una lezione scolastica.
- Abbiamo bisogno di emettere suoni e rumori alle astronavi che viaggiano nel vuoto dello spazio perché la gente è abituata ai veicoli volanti ruggenti emessi nella densa atmosfera della Terra.
- Molti spettatori si aspettano di vedere nella figura dell'alieno un umanoide dall'aspetto terrificante".
In questo caso possiamo dire che molte di queste preoccupazioni sono state eliminate a monte in quanto, già dalle prime fasi di produzione, lo stesso autore del romanzo fece da supervisore sia per tutti gli aspetti tecnico-scientifici che per quelli filosofici del tema principale.
Il libro è stato pubblicato nel 1985 e, immaginando che all'inizio del terzo millennio ci sarebbe ancora stato il comunismo, descrive la relazione conflittuale tra scienza e politica, riferendosi alla guerra fredda e alla difficile gestione dei rapporti con le forze militari. Questo aspetto del romanzo è stato quasi del tutto omesso nel film per dare maggiore spazio all'aspetto filosofico. Carl Sagan è conosciuto soprattutto per essere uno dei maggiori praticanti dello scetticismo scientifico, una forma evoluta della corrente di pensiero filosofica cartesiana nata nel contesto dell'empirismo moderno e del razionalismo. Tale filosofia ha trovato terreno fertile nel campo del paranormale, delle pseudoscienze e dell'ufologia ma, contrariamente a quanto ci si possa aspettare, non ha lo scopo di smentire i fenomeni o gli avvenimenti osservati in questi ambiti, bensì di tenere un approccio di mentalità aperto purché nei limiti del ragionevole dubbio. Secondo questa corrente abbracciata da Sagan non è possibile negare a priori qualcosa solo perché non è stato approntato un esperimento adatto a confermarlo o a smentirlo. Secondo questo metodo tutto andrebbe costantemente rimesso in discussione, ma fino a un certo punto.
"Si, la mente va tenuta ben aperta, ma non così tanto che il cervello ne cada fuori."
Carl Sagan
Nel film la dicotomica lotta tra scienza e fede è in costante fermento fino a diventarne il vero tema. A tutte le domande che l'umanità può porre, Ellie cerca risposte scientifiche, e nella scienza conta solo ciò che si può dimostrare. Non c'è spazio nella vita di Ellie per la fede, ma è veramente possibile cercare solo nella scienza ogni tipo di risposta?
Riguardo all'esistenza di Dio:
Ellie: Il Rasoio di Occam3 lo conosci?
Joss: Ah, Il rasoio di Occam, sembra il titolo di un film dell'orrore
Ellie: No, il rasoio di Occam è un principio scientifico, secondo cui, a parità di fattori, la spiegazione più semplice tende a essere quella giusta
Joss: Mi pare ragionevole
Ellie: Molto bene. E cos'è più probabile: che un Dio onnipotente e misterioso creò l'universo e poi decise di non dare alcuna prova della sua esistenza? Oppure, che non solo non esista affatto, ma che l'abbiamo creato noi per non sentirci tanto piccoli e soli?
Joss: Non so... non potrei immaginare di vivere in un mondo dove Dio non esiste. No, non ci vorrei vivere
Ellie: Come fai a sapere che non ti stai illudendo? Quanto a me, io... io vorrei una prova
Joss: Ah, una prova. Volevi bene a tuo padre?
Ellie: Come?
Joss: Sì, gli volevi bene?
Ellie: ... Sì, moltissimo
Joss: Provalo
(L'espressione sul volto di Ellie, interpretata dall'eccellente Jodie Foster, varrebbe da sola la visione del film.)
Come succede di solito, il romanzo e la trasposizione cinematografica presentano alcune sostanziali differenze. Nel film, Ellie ha una relazione con Palmer Joss, mentre nel romanzo, nonostante sia manifesta una certa attrazione tra i due, è Ken der Heer, consigliere scientifico del Presidente degli Stati Uniti, ad avere un relazione con la protagonista. Nel film la macchina che viene costruita può portare un solo passeggero, mentre nel romanzo è progettata per un equipaggio di cinque persone scelte dalla Commissione Mondiale. Nel romanzo Ted Harroway, che muore lasciando sola la piccola Ellie, si svelerà essere il patrigno, mentre il padre naturale è vivo. Inoltre nel film la madre di Ellie muore durante il parto, mentre nel romanzo, seppur malata, rimane viva fino al suo ritorno da Vega, lasciandogli una lettera che rivelerà l'identità del suo vero padre.
Tuttavia, le modifiche apportate alla sceneggiatura non hanno compromesso la bontà dell'opera. Il lato negativo di questo film, nonostante l'ottimo livello tecnico raggiunto da una regia molto attenta, è caratterizzato da un ritmo eccessivamente lento in alcuni tratti che risultano prolissi e verbosi. Trattandosi anche di un lungometraggio di durata considerevole (2,30 h), rimane piuttosto difficile per lo spettatore mantenere alto il livello di attenzione rischiando così di perdere il filo o dettagli importanti nel comprendere a pieno lo svolgimento della storia.
Per questo motivo, ad una prima visione, nonostante il tema trattato sia tuttora fonte di accesi dibattitti, potrebbe risultare noioso e poco interessante. Al di là di questo è da considerare comunque una delle migliori trasposizioni cinematografiche che trattano con la giusta equidistanza l'etica della scienza in contrapposizione a quella religiosa senza ricorrere ad espedienti didascalici, mantenendo pertanto il giusto equilibrato tra ciò che concerne lo spettacolo e i contenuti filosofici.
Di certo non siamo di fronte a un capolavoro, ma potrebbe forse diventare un capostipite per film come "Moon" di Duncan Jones del 2009 in cui gli aspetti tecnici, che di norma caratterizzano il genere attraverso costosissimi effetti speciali, hanno la sola funzione di supportare i contenuti, stimolando lo spettatore ad accostarsi e ad approfondire aspetti scientifici senza subirne l'effetto soporifero dettato dalla natura ponderosa della materia. Ma ovviamente molto dipende anche dai gusti e dalle aspettative. Alle domande:
Siamo soli nell'universo?
Gli alieni sono simili a noi?
Potremmo mai raggiugerli viaggiando nello spazio?
il film non da la risposta, ma soltanto una versione di essa che non può essere misurata, tantomeno verificata. Non ci sono posizioni di prevalenza o ragioni da sostenere a favore della scienza o della fede. Ciò che viene maggiormente messo in evidenza è che non necessariamente le due cose devono assumere posizioni di contrasto o competizione, ma che, al contrario, possono essere complementari nel raggiungimento degli scopi che si prefiggono gli uomini. Ognuno in fondo ha la sua verità, pertanto ne possono esistere tante quante sono le persone.
La visione del mondo che può avere un singolo individuo è ben misera cosa in quanto può includere soltanto una versione dei fatti, ovvero, quella che scaturisce dal suo punto di osservazione.
"... la verità che è dentro le persone è cosa tanto fragile da cambiare totalmente nel solo modo di riceverla. Tale è il livello di verità degli esseri umani, anche se proprio per questo si desidera la conoscenza di una verità più profonda..."
Neon Genesis Evangelion - Ep. 26
La ricerca di una conoscenza più grande di ciò che possiamo comprendere è, e continuerà ad essere, uno dei motori principali della vita umana sulla Terra. Chissà che un giorno questo spirito avventuristico non ci porti davvero ad esplorare nuovi mondi tra quelle stelle che ci appaiono ancora così lontane.
"Se ci fossimo solo noi, sarebbe uno spreco di spazio"
Un degno omaggio a uno degli uomini più significativi del XX secolo.
1 http://it.wikipedia.org/wiki/Dimensione_parallela
2 http://it.wikipedia.org/wiki/Carl_Sagan
3 http://it.wikipedia.org/wiki/Rasoio_di_Occam
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Recensione a cura di Fulvio Baldini aka peter-ray - aggiornata al 23/07/2014 16.35.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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