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Ci sono film che ci sembra di aver già visto anche se ci si è appena accomodati in platea e cominciano a scorrere i titoli di testa, film dove tutto è prevedibile: azioni, battute, happy ending di prammatica... FIREWALL - ACCESSO NEGATO è una di queste pellicole.
Harrison Ford, ormai in età da pensione, è il solito tranquillo impiegato con bella e affettuosa famigliola, splendida villetta e ottimo inquadramento, a cui i cattivoni di turno sconvolgono l'esistenza costringendolo a diventare un supereoe (pare che, da bravo Indiana Jones in disarmo, l'attore non abbia accettato la controfigura per le scene d'azione). L'elemento differente dal solito è il cagnetto di razza incerta che fa tanto simpatia, ma per il resto, dalla moglie decisamente più giovane per abbassare la media con l'età del protagonista, alla figlia un po' sciocchina, al figlioletto con qualche problemino di salute, il copione è pienamente rispettato e in sala si fa a gara per chi riesce ad azzeccare la prossima battuta più velocemente.
Aggiungiamo pure la segretaria single forse innamorata del suo capo e decisamente sottotono, ma preziosissima per gli sviluppi della storia et voilà... les jeux sont faits.
Se si cerca una serata senza pretese senza dubbio il film non disattende le aspettative, perché per buona parte del tempo l'attenzione non scende e anche se ad ovest non si vede niente di nuovo, perlomeno regista ed interpreti sanno fare bene la propria parte e non annoiano, ma poi in seguito l'azione si sfalda e diventa prevedibile, o improbabile, tanto da far scuotere la testa persino al più accanito fan del nostro pur volenteroso Ford.
La storia è stata d'altronde confezionata su misura per lui, ma finisce col fare acqua da tutte le parti: Ford diventa legnoso, poco espressivo, moglie e figli decisamente in tono minore, mentre si mantengono interessanti fino alla fine i ruoli interpretati da Paul Bettany, il cattivone di origine europea secondo una moda stelle e strisce vecchia già di qualche anno e la segretaria efficiente e bistrattata interpretata da Mary Linn Rajskub. La "sponsorizzazione" del popolare sistema informatico mondiale e l'intervento del dio computer apportano un'aura leggera di "originalità" ad un thriller che poteva essere stato scritto e proiettato anche venti o trenta anni fa, in quanto a innovazione.
Il regista Richard Loncraine si rivela ingenuo in diverse occasioni facendo perdere più di una volta il filo dell'azione con delle inquadrature decisamente discutibili (un esempio su tutti: a inizio film una delle scene chiave della storia contrapposta ad un'altra scena più soft).
In conclusione per chi ama il genere e per chi gradisce Ford il film è caldamente consigliato e per certi versi ha una giusta dose di suspence; gli altri sono stati avvisati: potrebbero restare avvinghiati o uscire distrattamente: dipende dai gusti e dallo stato d'animo al momento della visione.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 11/08/2006
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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