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Uscito nel 1963 e tratto dalla commedia musicale del francese Alexandre Breffort, "Irma la dolce" riprende il tris d'assi del film "L'appartamento": il grande Billy Wilder alla regia che dirige la coppia Jack Lemmon - Shirley MacLaine.
Lemmon, che aveva dato buona prova di sé in commedie brillanti (indimenticabile "A qualcuno piace caldo" con Tony Curtis e Marilyn Monroe), già nel precedente film di Wilder mostra un insolito talento drammatico che lo rende una maschera perfetta per i due volti classici della commedia (tragico e ludico).
Shirley MacLaine, antitesi della femme fatale, è perfetta nel ruolo della prostituta per necessità, abituata a non piangersi addosso ma a vivere la sua condizione come quella di una qualsiasi donna che lavora e che mantiene il suo uomo.
La trama del film è paradossale: Nestor, un flic parigino (Lemmon), viene radiato dal corpo perché, durante una retata in un albergo frequentato da donnine allegre, acciuffa inconsapevolmente il suo capo.
Disoccupato, finisce col trasformarsi in "pappa" della bella Irma, con la quale nel frattempo ha fatto amicizia e ha avviato una relazione simil-sentimentale. Geloso dei clienti della ragazza si trasforma nel misterioso lord X, un signore anziano e facoltoso destinato a diventare l'unico frequentatore di Irma e, per poter racimolare il denaro necessario, si sfianca di lavoro ai mercati generali.
Deciso ad eliminare anche lord X, il poveretto viene accusato del suo assassinio e condannato all'ergastolo ,ma come in tutte le commedie il lieto fine è dietro l'angolo…
Nel corso della storia gli equivoci e i momenti comici non mancano, ma tra tutte le commedie brillanti questa è la più vicina al dramma: quello di una ragazza sola che non ha altra possibilità nella vita se non quella di vendere il suo corpo, quello delle istituzioni corrotte, quello degli onesti che finiscono col pagare le colpe degli altri o con il ricevere punizioni eccessive quando non "stanno al gioco".
Gli anni Sessanta hanno spazzato via l'ondata puritana che aveva colpito il cinema a stelle e strisce fino a un decennio prima e propongono al pubblico storie decisamente poco usuali e un pizzico ardite. La normale pruderie dello spettatore dell'epoca è comunque rispettata, malgrado l'argomento tutto viene lasciato solo intendere attraverso allusioni e sottili doppi sensi; del resto omnia munda mundis.
Il finale ovviamente rosa riscatta i due protagonisti pur lasciando lo spettatore con l'amaro in bocca; in fondo la godibilissima vicenda è ambientata in un mondo di corrotti e corruttori anche se si scoprono dei valori in ciascuno dei presunti malavitosi.
Irma ad esempio è un personaggio positivo, allegro e ottimista, e il volto acqua e sapone della MacLaine (interessante più che bello) la rende un po' ragazza della porta accanto piuttosto che "donna perduta", mentre Lemmon, con il suo sguardo da tenerone, è un Nestor ingenuo e non ancora arreso, nonostante abbia subito ingiurie e ingiustizie di ogni tipo.
Irma e Nestor insegnano a trovare il lato buono di ognuno e a sognare nonostante tutto, scopo primario della commedia.
Da notare che, nonostante il titolo declinato al femminile, il vero protagonista della storia è Nestor però Lemmon, già lanciato da alcuni anni, spiana la strada alla MacLaine che, pur apparsa in titoli interessanti in precedenza, acquisisce fama definitiva grazie all'interpretazione in questa pellicola.
Sul piano più squisitamente tecnico "Irma la dolce", ambientato a Parigi, è un film interamente girato in interni; caratteristica notabilissima per il pubblico viziato del Duemila ma comunque di poca importanza considerando la maniacale cura dei particolari del regista, che fa tuffare a pieno chi guarda nell'atmosfera dei quartieri parigini.
Le gags argute, l'azione continua completano il lavoro e rendono la storia mai noiosa o rallentata.
Film riuscitissimo e da vedere considerando che porta il marchio di uno dei maggiori registi della Hollywood del tempo che fu.
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Recensione a cura di peucezia - aggiornata al 23/10/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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