Recensione pink flamingos regia di John Waters USA 1972
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione pink flamingos (1972)

Voto Visitatori:   7,71 / 10 (33 voti)7,71Grafico
Voto Recensore:   8,50 / 10  8,50
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film PINK FLAMINGOS

Immagine tratta dal film PINK FLAMINGOS

Immagine tratta dal film PINK FLAMINGOS

Immagine tratta dal film PINK FLAMINGOS

Immagine tratta dal film PINK FLAMINGOS

Immagine tratta dal film PINK FLAMINGOS
 

La terra dei sogni è scomparsa: al posto di sfavillanti e brulicanti città dai territori bonificati, sosta una roulotte scassata e scialba che si compiace del suo giardino fatto di galline finte e di fenicotteri rosa in plastica, conficcati nello spoglio e arido terreno. E' la prima messa in scena allucinata di un film difforme, da ogni punto di vista, che diventerà celebre per l'estetica smodata e a suo modo leggendaria.

Speditamente bollato come volgare e solitaria icona degli emarginati gay, John Waters descrive bene i ghetti ma non è portato alla segregazione di se stesso, né a designazioni formali che sfocerebbero con la sclerotizzazione di un personaggio così dinamico, mobile, multiforme e decisamente pensante. Tanto da prestare la sua caustica voce a brevi introduzioni per alcune scene del film: un ammiccamento e una richiesta di partecipazione a chi sta assistendo allo spettacolo.

Una commedia grottesca realizzata con pochissimi soldi, offerta insieme a una struttura narrativa delicata eppure così prestante, fondata su eventi e personaggi slegati da sviluppi drammaturgici. Svolgimenti che raccontano di Babs Johnson (Divine) e della sua allegra famigliola particolarmente devota al cattivo gusto. Tenteranno di sfidare questa "convenzione" i coniugi Marble, affaristi spietati dediti a delitti e nefandezze, i quali proveranno a superare in ripugnanza la disinvolta figura di Babs.

La pellicola è ripresa da una sola telecamera, posizionata un po' a casaccio e fatta muovere attraverso zoom a ripartire la superficie dello schermo, e con fuori fuoco propri della competenza di un principiante che sa aggiungere giusto un paio di camera car.
Si preferisce lasciar parlare le immagini, accostate molto spesso a veri e propri preludi e complementi musicali, le quali sembrano prese in prestito da una rappresentazione teatrale a due dimensioni.

Slegare Waters da queste incapacità di eloquenza significa riconoscergli un non generico marchio di fabbrica, fatto di codici e linguaggi propri, di magnifici assilli mentali schiodati burlescamente dall'ordine di istituzioni dogmatiche quali la scuola, la famiglia (nel film traspare il concetto di un possibile nucleo omosessuale), la chiesa, e in genere dall'ambito dei cosiddetti ortodossi "sani".
Folletto insofferente, il regista statunitense è un esteta a 360 gradi, un signorotto perspicace, un vate molesto che erige un nuovo limite al significato della parola "schifo", osteggiando le dolcezze familiari e quelle dei paesaggi armoniosi. Mette in gioco e confonde pezzetti di ideali pubblici diversi, lo sgomento si mescola al fotoromanzo, l'hard si fonde con il grottesco.

Il modesto budget non impedisce di godere di alcuni costumi (o semplici vestiti) vivaci, soprattutto appannaggio di Divine, e di location scrupolose nonostante siano per lo più desolate, aride, abbandonate.
La scenografia di gusto propriamente kitsch (vedi la mobilia rococò dei coniugi Marble) congiunge Waters alle decorazioni almodovariane: i colori squarciano le tinte smorte, stravincono i rossi, i rosa marcati, le note blu cariche di elettricità, sempre ai limiti di un ingenuo postmoderno decorativo.
C'è qualcosa che unisce il piacere della lordura, magari posta nelle periferie, e delle ostentazioni quasi arroganti delle omofilie watersiane a quelle pasoliniane: entrambi mettono in bella mostra il "tormento" scatologico e una stipata componente autodistruttiva.
Un autolesionismo che richiama, non fosse altro che per l'anno di uscita comune, l'altro capolavoro sadomasochistico che è "Le lacrime amare di Petra von Kant". Ma mentre quest'ultimo resta un film serioso e ad alto tasso introspettivo e drammatico, l'approccio di Waters è allegro e spensierato.

Questo atteggiamento favorisce l'avvicinamento di quel pubblico che frequenta per abitudine i cosiddetti midnight movies; gente disposta a un certo tipo di altruismo, protezione e complicità reciproca.
Si deve essere predisposti ad abbandonare qualsiasi posizione difensivista se si vuol godere dello spasso proposto sullo schermo, altrimenti il rischio è quello di subire la volgarità e i folli capricci di personaggi ad alto tasso di fastosa e ostentata PIGmentazione.

Vaneggiante fino al punto di mostrare donne morte di parto, un bieco traffico di neonati, un rapporto sessuale con tanto di polli operosi, ingravidamenti tramite una siringa, feticismo dei piedi... Waters non lesina neppure sulla mattanza dei poliziotti a ritmo di rock and roll durante la festa di compleanno di Babs e la conseguente sostituzione a essi nell'atto giustizialista mostrato alla stampa, con la difesa imbavagliata, perché "l'omicidio allevia la tensione".
La fellatio fatta dalla madre al figlio è un ulteriore ardire che non lascia scampo.
L'impressione è che "Pink Flamingos" non lo si possa considerare un film eccitante, a meno che qualcuno non trovi in alcune delle scene un feticismo così personale da considerare erotico ciò che vede.

Waters schiude gli armadi pieni di scheletri, ed esibisce l'ambito squilibrato del suo inconscio. Gioisce del fatto di considerare se stesso uno zimbello. E lo fa con una collera e una spietatezza che valica i confini dell'ordine delle cose (niente di più facile che usare come pretesto la gara di "persona più schifosa" del mondo per mostrare "tutelate" empietà).
"Pink Flamingos" è fondato sul ribrezzo metodico, teso perennemente a generare disgusto nello spettatore, tanto che alcuni esercenti cinematografici dell'epoca escogitarono un artificio di richiamo consegnando agli spettatori un sacchetto per il vomito da usare all'interno della sala.

Ma si tratta di un raccapriccio che vira verso la beffa, voyeuristico e megalomane, un orrore per chi ha senso dell'umorismo e si presta a essere dileggiato con una strizzata d'occhio finale.
La vena provocatoria redime le "scelleratezze" dello show di Waters, al contrario di ciò che accade con gli attuali torture porn sempre più accessibili nello show business hollywoodiano: perché il divieto vige sempre e soltanto per il sesso. La violenza, ultimo atto proibito liberato da qualsiasi interdizione, può entrare nel nostro immaginario dalla porta principale e accomodarsi sul divano, seduta al nostro fianco.

Le intenzioni di Divine sono radicali nella sua trasfigurata frenesia: uccidere tutti ora, condonare gli omicidi di primo grado, sostenere la causa del cannibalismo. Travolge chi fa jogging, irride la recluta autostoppista sulla via della guerra, si mette una bistecca tra le gambe, fa i propri bisogni nei giardini di case borghesi con la massima naturalezza.
Da questa serie di ritratti sovversivi si comprende il modello che Divine ha rappresentato negli anni Settanta. Lo schermo del trucco pesante da pagliaccio che lo rende enigmatico e conturbante, allegoria di ambiguità sessuale; il fisico pingue, spia dell'intemperanza, dell'esuberanza, dello straripamento di ogni diga etica; la veemenza, deflagrante quando minaccia la quiete borghese, autoannientatrice quando annulla la propria identità prestandola per un attimo alla "causa", e mangiando, nella scena finale, quello che l'America era in grado di offrirgli ai tempi del Vietnam; simbolo di una generazione che ha idealizzato la ribellione nel compimento dell'atto sessuale.
Con Divine fanno fiasco le carreggiate maschiliste o femministe, la filosofia si inceppa nel dare interpretazioni congruenti, l'immagine di copertina sui giornali festeggia il suo essere "diva" e al contempo il carisma del ricercato. Vincono l'equivoco e l'inganno, la deviazione alterante, il passaggio verso una strada che poi si scoprirà essere postmoderna.

Ma allora da che parte sta John Waters? Come si schiera politicamente? E' difficile incasellarlo in un comportamento ben preciso, di conseguenza anche la sua ideologia ancheggia tra la sinistra, il neofascismo e l'anarchia. L'impressione è che a prevalere sia una certa incongruenza di fondo, una fisionomia indistinta. Libera, più che liberale o radicale.
Il John regista è instabile e disarmato come il personaggio di Humpty Dumpty, il grosso uovo antropomorfo.

Humpty Dumpty sedea sul muro
Humpty Dumpty cascò sul duro
Tutti i fanti che accorsero tosto
Non seppero alzarlo e rimetterlo a posto.

Lo spirito nomade e disturbato di Waters erra lontano dalle linee dritte dell'ortodossia, si chiude in spazi angusti e riservati, diffida di chiacchiere sdolcinate che lo porterebbero lontano dalle sue mire, fugge da Baltimora per respirare polvere e brezze all'odor di feci e uova, sfidando ogni descrizione.

God bless dirty mobile homes.

Commenta la recensione di PINK FLAMINGOS sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di pompiere - aggiornata al 09/09/2010 15.58.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbai
 NEW
anime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidaribuffalo kidscaddo lakecampo di battagliaclean up crew - specialisti in lavori sporchicloudcome far litigare mamma e papa'desire' (2024)disclaimer
 NEW
do not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkidduil buco - capitolo 2il gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleinter. due stelle sul cuoreio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginla bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola scommessa - una notte in corsiala storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafka
 NEW
le deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvagge
 NEW
leggere lolita a teheranlimonovlinda e il pollolonglegslove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femme
 NEW
modi - tre giorni sulle ali della follianapad - la rapina
 NEW
napoli - new york
 NEW
nasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon sono quello che sonooutsideozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopepeter rabidping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsispeak no evil - non parlare con gli sconosciutisquali
 NEW
stella e' innamoratastranger eyessuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trump
 NEW
the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffrono
 NEW
the devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe substancethelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranzatransformers onetrifole - le radici dimenticate
 NEW
una madre
 NEW
una terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille volti
 NEW
wickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1055967 commenti su 51412 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

A DIFFERENT MANL'OMBRA CHE CAMMINAMY OLD ASSSONO LILLO - STAGIONE 2THE OUTRUN

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net