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Joel è un ragazzo di diciassette anni, timido, goffo ed impacciato con le ragazze. I suoi genitori sono di un perbenismo estremo facendo continuamente avvertire su di lui una forte oppressione conformista e per nulla propensa a qualsiasi trasgressione.
La fortuna, però, girà dalla parte di Joel quando, in seguito alla partenza dei genitori per un periodo di vacanza, si trova nella condizione favorevole di disporre da solo di tutta la casa. Ed è qui che inizia la sua trasformazione; desideroso di guadagnare più soldi del padre, impaziente di instaurare disinibite esperienze sessuali e convinto dagli amici, anch'essi con il testosterone a mille, Joel trasforma la casa libera in un bordello che in poco tempo diviene una delle case più "frequentate" del quartiere nel quale vive.
In particolare Joel conoscerà una prostituta di nome Lana, interpretata da una sensuale Ribecca De Mornay, che avrà un ruolo di primo piano non solo nel suo approccio al sesso ma che lo smalizierà nel comportamento rendendolo meno rigido e con più voglia di osare. Non mancheranno gli imprevisti, come quando troverà la sua casa completamente svaligiata da protettori mafiosi un po' troppo irascibili o quando, dovrà sostenere il colloquio per entrare a Princeton nel bel mezzo della sua redditizia attività.
Il finale, riscritto dal regista Paul Brickman per volere della Warner, in quanto considerato troppo poco rassicurante per il target a cui è rivolto il film, mostra ampiamente come Joel abbia perso, grazie a quella esperienza, ogni tipo di inibizione e freno di tipo sessuale divenendo lui stesso un gigolò a pagamento ma sempre conservando agli occhi dei temibili genitori, l'aria da tipico bravo ragazzo.
La storia con Lana non conoscerà mai la parola amore, il regista evita qualunque forma di sentimentalismo e di retorica: troppo differenti i due almeno in apparenza, provenienti da due mondi opposti e avente due background antitetici senza contare il fatto che la presenza di due genitori come quelli di Joel rappresenta il più insormontabile degli ostacoli.
Brickman dirige con brio frizzante una storia sexy e leggera rivolta soprattutto agli adolescenti ma che possiede anche altre sfaccettature e significati, come la rivalsa sociale di un giovane e la voglia di arrivare a competere con il padre dal punto di vista economico, la voglia di osare e spingersi oltre i tipici moralismi americani condizionanti e ingabbianti, la scoperta del sesso spinto con una prostituta con la conseguente maturazione sotto ogni punto di vista del protagonista.
Tipico film americano anni '80, "Risky Business" evidenzia con efficacia tutto il rampantismo di quegli anni, nel quali, i valori dominanti erano la bellezza, la ricchezza, il potere e il sesso. Protagonista assoluto, Tom Cruise è assolutamente adeguato per la parte di Joel, mostrando prima il suo timore cronico nel deludere i genitori e poi usando tutta la sua fisicità attraverso il suo nuovo ruolo da seduttore tutto fascino e bellezza.
Con il solito sorriso chilometrico, Cruise, con questo film si impone al grande pubblico, "Risky Business" rappresenta per lui il film veicolo per farsi conoscere aspettando la consacrazione planetaria che sarebbe arrivata tre anni dopo con "Top Gun". La scena nella quale canta in mutande "Old Time Rock'n Roll" è divenuta un cult ripresa e scopiazzata da telefilm e film senza mai giungere allo stesso livello dell'originale.
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Recensione a cura di Luca.Prete - aggiornata al 14/04/2006
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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