a complete unknown regia di James Mangold USA 2025
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a complete unknown (2025)

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locandina del film A COMPLETE UNKNOWN

Titolo Originale: A COMPLETE UNKNOWN

RegiaJames Mangold

InterpretiTimothée Chalamet, Edward Norton, Elle Fanning, Monica Barbaro, Joe Tippett, Peter Gray Lewis, Peter Gerety, Lenny Grossman, David Wenzel, Scoot McNairy, Riley Hashimoto, Eloise Peyrot, Maya Feldman, Dan Fogler, Reza Salazar, James Austin Johnson, David Alan Basche, Joshua Henry, Norbert Leo Butz, Alaina Surgener, Martin Fisher, Craig Geraghty, Michael Everett Johnson, Jater Webb, Boyd Holbrook, Andy Talen, Andrew Kober, Eric Berryman, Molly Jobe, Sophia Feldman

Durata: h 2.20
NazionalitàUSA 2025
Generebiografico
Al cinema nel Gennaio 2025

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Trama del film A complete unknown

A COMPLETE UNKNOWN segue l'arrivo del diciannovenne Bob Dylan a New York nel 1961, alla ricerca del suo eroe, un Woody Guthrie malato. Viene accolto dalla scena folk newyorkese (Guthrie, Pete Seeger, Joan Baez e altri) che riconosce il suo talento. Trova ingaggi nei club del centro e diventa presto un fenomeno, sotto contratto con la Columbia Records. Il film segue l'ascesa di Dylan a fenomeno culturale, le sue forti relazioni nel mondo della musica folk e la sua definitiva transizione dalla musica folk, formando una band, confondendo i suoi fan e deludendo la comunità musicale che lo aveva inizialmente accolto.

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Voto Visitatori:   7,07 / 10 (7 voti)7,07Grafico
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Voti e commenti su A complete unknown, 7 opinioni inserite

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TheLegend  @  02/03/2025 18:54:11
   8 / 10
Film ricco di buona musica, ben interpretato e diretto.

stratoZ  @  12/02/2025 15:13:54
   5 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Francamente, mi sono stancato di questi biopic tutti uguali, poi quando si parla di biopic musicali raramente riesco a trovare qualcosa che si distacchi, in realtà, il buon Todd Haynes l'aveva fatto un film su Dylan originale e con una verve stilistica unica, Mangold invece no, realizza il classico film studiato a tavolino per gli oscar, prendendo spunto da un libro che racconta quello che effettivamente è uno dei momenti più importanti della storia della musica contemporanea, quando Bob Dylan per la prima volta imbraccia la chitarra elettrica a Newport, il problema è che il film non presenta mezzo spunto originale, c'è la solita manfrina dell'artista emergente, che inizialmente è in balia dei produttori che vogliono che faccia cover dei pezzi classici perché vendono di più e blablabla, poi però mostra tutto il suo talento e si arriva al punto in cui l'artista vuole distinguersi a tutti i costi e sfida questi poteri forti della musica con la classica menata dei produttori che fanno di tutto per ostacolarlo, il pubblico che non apprezza il suo genio salvo poi ricredersi - ma solo nei titoli di coda quando si vengono a sapere le grandi imprese di Dylan -

Ora partiamo dal presupposto che Bob Dylan è uno dei pochi artisti da cui accetto un po' d'agiografia, semplicemente perché lo amo, perché ritengo sia stato tra i musicisti più influenti del novecento e diversi altri motivi correlati a questo su cui non mi voglio dilungare, il problema del film è che anche avendo a disposizione un soggetto con un potenziale simile lo riduce alla classica vicenda romanzata che si è vista in decine di altri biopic, e qual è il risultato? Che paradossalmente normalizza un artista che in realtà sarebbe realmente straordinario, questa standardizzazione della narrazione per ammiccare un po' il pubblico e leccare un po' di cul1 all'Academy porta lo stesso Dylan in una bolla di mediocrità che non gli si addice, l'unico aspetto positivo del film è che viene contestualizzato l'ambiente della musica folk americana del periodo, pieno di dinosauri fondamentalmente in mezzo a cui Dylan giganteggiava per creatività, estro e poetica, viene un po' mostrato come veniva stigmatizzata la musica rock dai produttori e dagli organizzatori del festival, tutto molto bello, ma non viene minimamente approfondito quello che poi sarà l'effetto degli album di Dylan sul rock, anzi sulla musica contemporanea, non si parla delle influenze gigantesche di un autore che ha preso un genere acerbo e associato a quattro ballate per rimorchiare nei locali e lo ha fatto diventare di una maturità impressionante trattando i temi più disparati e influenzando una miriade di cantautori, no il film riduce tutto alla classica sfida al sistema e alla società retrograda che abbiamo visto in tutte le salse, riducendosi a quel tira e molla tra Dylan e gli organizzatori del Newport fino a quella scena dove volano cazzotti perché vogliono staccare la musica mentre esegue i pezzi elettrici, ecco lì mancavano solo Stallone, Bud Spencer e Terence Hill, ma per favore. Non approfondisce nemmeno bene la questione della controcultura, dei movimenti del periodo, viene solo accennata dal personaggio della Fanning con Dylan che va a qualche comizio per l'uguaglianza solo perché trascinato dalla compagna.

Poi per il resto, bisogna dire che il film è una goduria, per ovvi motivi, ovvero perché è pieno di pezzi di Dylan del suo periodo più iconico, partendo dal primissimo album di cover, in cui non era ancora lui, agli altri tre dischi di stampo più folk pieni di pezzi straordinari, fino agli albori della trilogia elettrica, che sarà destinata a cambiare la storia della musica, tra concerti, momenti in sala di registrazione, duetti con Joan Baez e altri momenti di svago in cui strimpella, è un'occasione per ascoltare canzoni una più bella dell'altra, che poi sono l'unico motivo per vedere sto film.

romrom  @  05/02/2025 12:43:37
   6½ / 10
Insomma un po' piatto questo Dylan, si riabilita solo nel finale col concerto 'contestato', per il resto non emoziona. Molto meglio 'Rocket Man' su questo genere .

BlueBlaster  @  05/02/2025 11:27:44
   6½ / 10
Bravo Timothée Chalamet ma per il resto è un biopic (anzi un film musicale vista la presenza massiccia di canzoni) abbastanza piatto e perbenista...insomma non lascia molto allo spettatore e schiva tante tematiche scomode tipo LA DROGA.
Se avete voglia di ascoltare un pò di pezzi del menestrello allora bene altrimenti se ne può fare a meno.
Non male ma troppo normale.

Wilding  @  02/02/2025 17:15:05
   7½ / 10
Avrei lasciato più spazio alla Storia, al personaggio, e meno alla Musica, che pur di livello straordinario occupa gran parte del film. Chalamet è peraltro bravissimo nei panni del Menestrello del Rock e guardarlo è un gran piacere.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  02/02/2025 14:01:19
   8½ / 10
Commento molto poco tecnico e molto poco oggettivo: adoro la musica di Bob Dylan (e anche di Joan Baez) e vederla portata su grande schermo mi ha scaldato il cuore come pochi film sanno fare.
"A Complete Unknown" sceglie (come ormai succede sempre più spesso con i biopic cinematografici) di non raccontare l'intera vita del personaggio in questione ma di concentrarsi sugli anni "simbolo" della sua carriera (il successo e la svolta rock), ponendo l'attenzione sulla musica e sul personaggio in quanto tale (che resterà per gran parte misterioso, come lo è del resto nella vita reale) piuttosto che sui tanti avvenimenti che hanno scandito la sua vita artistica e non. Tra i fan di Dylan molti, come il sottoscritto, apprezzeranno questa rappresentazione di quello che forse è il più grande cantautore di sempre, altri forse rimarranno delusi per non aver potuto godere di uno spaccato più ampio o di qualche passaggio forse (non conosco le vicende nel dettaglio) un po' romanzato; per chi invece fan non lo è non so dire se questa sia la pellicola che li possa far avvicinare a Bob Dylan, ma perlomeno durante la visione potranno ascoltare della buonissima, splendida musica.

Febrisio  @  02/02/2025 10:45:15
   7½ / 10
Il biopic di James Mangold si concentra su pochi, ma cruciali, anni della vita e dell'inizio carriera di Bob Dylan, un periodo di intensa evoluzione artistica. Timothée Chalamet è straordinario nel dare vita a Bobby, riuscendo a essere assoluto protagonista insieme alla sua musica.

Se da un lato ho apprezzato il realismo asciutto del film e la capacità di raccontare la transizione dal folk al rock con autenticità, dall'altro avrei gradito un maggiore approfondimento sulla vita di Dylan al di là della sua fama. Tuttavia, il film risulta coinvolgente e appagante, anche grazie alla presenza di altri miti di quegli anni che arricchiscono la narrazione.

La figura di Edward Norton ed interpretazione è eccezionale: il suo personaggio a mio parere avrebbe meritato quasi un film a sé (ma essendo comunista non lo vedremo mai). Sebbene la pellicola accenni al contesto storico e sociale dell'America di quegli anni, un'epoca di profonda rivoluzione che ha influenzato i testi delle canzoni di Dylan, questo aspetto resta sullo sfondo. Avrei trovato interessante un maggiore approfondimento o una maggiore complicità di questi due aspetti, musica e contesto politico.

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