big bad wolves regia di Aharon Keshales, Navot Papushado Israele 2013
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big bad wolves (2013)

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locandina del film BIG BAD WOLVES

Titolo Originale: BIG BAD WOLVES

RegiaAharon Keshales, Navot Papushado

InterpretiGuy Adler, Lior Ashkenazi, Dvir Benedek, Gur Bentwich, Doval'e Glickman

Durata: h 1.50
NazionalitàIsraele 2013
Generethriller
Al cinema nell'Agosto 2013

•  Altri film di Aharon Keshales
•  Altri film di Navot Papushado

Trama del film Big bad wolves

Una serie di brutali omicidi fa incontrare e scontrare la vita di tre uomini: Il padre dell'ultima vittima in cerca di vendetta, un investigatore che usa spesso operare aldilà dei confini della legge e il principale sospettato degli omicidi, un insegnante di religione arrestato e rilasciato a causa di un errore della polizia.

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Voto Visitatori:   6,53 / 10 (18 voti)6,53Grafico
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Voti e commenti su Big bad wolves, 18 opinioni inserite

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markos  @  31/03/2024 12:23:16
   6 / 10
Non mi sento di dare più della sufficienza.

Attila 2  @  25/05/2023 19:35:43
   6 / 10
Visto questo film perche' ho letto la marchetta di Quentin Tarantino che l'ha definito il miglior film del 2013. Ora,detto in tutta onesta',visto che son passati 10 anni,e non mi ricordo che c@zz0 di film erano usciti quell'anno,ma se Tarantino ha ragione,allora il 2013 deve essere stato proprio un anno di merd@ che gia' viene ricordato per l'icidente che ha ridotto Shumacher a un vegetale.Anno di disgrazie,proprio,perche' se questo e' il miglior film del 2013 beh,behhhhhh,Tarantino,ammmicccooooo mioooooooo,o ti hanno pagato per fargli pubblicita' o non ti piacciono i film come quelli che fai te,perche' qui siamo lontanissimi da un film di Tarantino.Certo c'e' molto pulp,molto "sangue e merd@" abbinate a momenti di umorismo surreale,ma non alla maniera di Tarantino,qui non c'e' trama,i personaggi sono tutti degli poveri str0nzi sneza caratterizzazione ,l'unico normale sembra il palestinese sul cavallo e conmsiderando che e' un film Israeliano la cosa e' ancora piu' inspeigabile. Poi e' un'ora e cinquanta di torture inframmezzate da telefonate surreali. Non si vede altro,un c@zz0 di "rape e revenge".Ora mi vuoi perdere 5 minuti,non ti dico tanti,ma 5 minuti,fai vedere qualche dito spaccato in meno e qualche unghia dei piedi strappata in meno,intanto il concetto l'abbiamo capito,ma mi spieghi almeno su quali prove e' basta l'idea che il colpevole e' proprio l'insegnante? Giusto cosi' per dare un senso alle torture.No,hanno deciso che il colpevole e' lui e basta,e' cosi' e devi prenderla cosi' eppure 110 minuti sono tanti,il tempo per metterci questo piccola spiegazione c'era tutto. Va beh, ce ne faremo una c@zzo di ragione visto che poi,alla fine

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ma alla fine,fate almeno vedere dove c@zz0 e' finita la testa della bambina

VincVega  @  02/12/2017 17:40:23
   6½ / 10
Thriller niente male. C'è un'inaspettata parte ironica per questo tipo di film, soprattutto perchè sapevo molto poco, a parte che era piaciuto a Tarantino, ma non ho mai approfondito. Poi l'hanno dato in una tarda serata in tv e allora approfittiamo. Qualche buco di sceneggiatura qua e la, ma "Big Bad Wolves" riesce a coinvolgere. Il finale mi ha lasciato interdetto, non se mi è piaciuto o no.

Overfilm  @  20/07/2017 23:42:22
   4½ / 10
Come scritto da altro utente, il regista probabilmente vuol anche "dirci" qualcosa di piu' sul mondo israeliano etc..
I grandi film pero', oltre a comunicare un "messaggio" sono comunque "opere cinematografiche" e questo non mi sembra sia il caso...
Le "commedie tragiche" (tipo questa), hanno poi una difficolta' maggiore rispetto ad altri film: devono far emergere entrambe le caratteristiche, ma mantenere un buon equilibrio... insomma la loro strada e', per scelta diretta, piu' stretta...
In questo caso mi sembra non siano presenti gli aspetti tipici della commedia e siano mal esposti quelli della tragedia...
Cio' detto, tolgo mezzo voto per una mia personale "antipatia" verso i film di genere "misto"...

TheLegend  @  19/07/2016 20:52:19
   5½ / 10
Mi aspettavo di meglio,abbastanza scontato e poco coinvolgente.

guidox  @  30/05/2015 21:56:49
   6½ / 10
molto altalenante, porta con se il buono di essere abbastanza originale e il male di affievolirsi ogni tot ciclicamente.
però la trama è ben costruita, quindi la sufficienza piena è d'obbligo.

Nic90  @  01/05/2015 22:03:51
   6½ / 10
Molto simile a "the prisoners"solo che è molto piu duro,tuttavia le torture le ho trovate troppo eccessive,ne preferivo di meno,avrei dedicato più tempo alle indagini.
Scena finale da brividi.

TheLory  @  30/04/2015 13:16:57
   7½ / 10
Piaciuto molto.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  10/04/2015 17:52:41
   5 / 10
Film sulla vendetta che probabilmente ha raccolto più del seminato per merito della recensione positiva di Tarantino ...
Non dice nulla di nuovo,è recitato così così e qua e là ha qualche buco narrativa che ne smorza lo scorrere dgli eventi..
Un pò il Mistyc river israeliano..và..

vale1984  @  24/03/2015 14:26:32
   6 / 10
L'idea è carina e in alcuni momenti (come quando il padre fa la torta) è tragicamente spassoso, una sorta di commedia tragica. Ma solo in alcuni monenti...in altri è liscio, anche troppo e non decolla. La trama e i sottintesi sono interessanti, il finale carino però comunque gli manca qualcosa.

Larry Filmaiolo  @  18/03/2015 20:51:21
   6 / 10
non è un rape and revenge, non è una commedia nera, non è torture porn, non è un c.a.z.z.o, strappa qualche sorriso ogni tanto ma davvero, non sa dove andare a parare. Scandalosa leccata di c.ulo del Tarantone che si dimostra sempre più venduto (almeno una volta diceva di adorare Old Boy). Tra i pochi lati positivi, da sottolineare sicuramente la confezione decorosa e un buon ritmo di sceneggiatura per questo prodotto alla fine per nulla noioso nonostante un budget (spero,probabilmente,pare) moolto ridotto.

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Invia una mail all'autore del commento Ødiø Pµrø  @  16/03/2015 19:57:28
   7 / 10
Non dovrei sorprendermi nello scoprire che un buon prodotto ebreo possa essere sfornato.

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Molto ben girato, con uno stile strano che cerca di apprendere qualcosa dai maestri del peculiare, ma cercando di creare e mantenere ugualmente una propria identità. Anche i principali interpreti danno grandissima prova di bravura, e sono diretti ottimamente.

Non stupisce che Tarantino l'abbia eletto uno dei suoi preferiti, questo è esattamente ciò che rispecchia i suoi gusti e da cui attinge a piene mani per i suoi capol.. fil.. pell.. va be', quello che fa.

Pregevole sardonica ottusità nera.

Giovans91  @  16/03/2015 12:48:08
   8½ / 10
Film sponsorizzato da Quentin Tarantino (definendolo il miglior film del 2013). Si tratta di un film israeliano della coppia Aharon Keshales/Navot Papushado.
Un thriller-torture, che, inizialmente, potrebbe assomigliare ad altri film del genere, ma invece si distacca da una certa visione occidentale del tema, andando a cadere nell'analisi sociale, riuscendo a tirar fuori, con un budget evidentemente limitato, un film grandioso.
Violenza e ironia che sfocia nel grottesco. Sono questi i due elementi imprescindibili del film. La violenza che non fa più paura.
Dal titolo 'Big Bad Wolves', a fine visione mi viene da dire, quali sono allora i lupi cattivi? Tutti e nessuno. La pecora si trasforma in lupo e il lupo si traveste da pecora, non facendo mai apparire le cose per come sono realmente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  10/03/2015 11:40:50
   8 / 10
Il grande lupo cattivo è insito in Israele, è radicato in modo viscerale tra le persone, nel modo di pensare e di agire di questo popolo ormai da tempo venuto a patti con la violenza. La brutalità è accolta, accettata e in caso di bisogno messa in pratica.
Al secondo film (dopo l'interessante "Rabies") il duo Keshales/Papushado torna a sfruttare vie narrative sorprendenti per parlare del proprio paese natio, questa volta mediante un thriller sui generis, in cui commedia nera, sangue (quello di una ragazzina abusata e decapitata) e dramma si rincorrono splendidamente senza pause significative.
Lo spettatore vive nell' assoluto disagio, costretto a ridere di situazioni che in teoria dovrebbero far accapponare la pelle mentre la violenza viene dissacrata, resa parte integrante del vivere quotidiano come dato di fatto e non come aberrante eccezionalità.
In "Big bad wolves" i buoni sono aboliti, o almeno, chi dovrebbe stare per convenzione dalla parte giusta sembra infischiarsene, aderendo a metodi immorali tramite i quali raggiungere una pacificazione grottesca. Il poliziotto e il padre di famiglia si contrappongono al sospettato dell'omicidio -un mite professore di religione- , il quale viene sottoposto a metodi inquisitori di stampo medievale nel tribunale istituito dai due, ovviamente al tempo stesso giudici e carnefici.
La colpevolezza è tale anche in chiara mancanza di prove: tra dita spezzate, martellate e torture inflitte con la fiamma ossidrica c'è pure spazio per siparietti surreali con genitori invadenti o brevi aperture di natura sociale, dove gli ebrei, a confronto con un palestinese a cavallo, si sentono minacciati nonostante le intenzioni tutt'altro che bellicose dell'uomo. A sottolineare lo stato d'allerta in cui Israele versa da anni, con evidente esasperazione del problema tramite una politica del terrore finalizzata all'annullamento del dialogo e della comprensione reciproca.
Dialoghi frizzanti, scenette al limite del nonsense, personaggi azzeccatissimi (il quarto a entrare in scena è indubbiamente il migliore), una sola unità di luogo per un film che Tarantino ha definito il migliore del 2013. Forse le cose non stanno proprio così, ma come già mostrato col precedente lavoro questi due tizi ci sanno davvero fare.

CavaliereOscuro  @  27/02/2015 19:24:50
   7 / 10
La mia curiosità è stata premiata alla faccia dello scetticismo. Bello questo film israeliano dai tratti ironico-grotteschi. Il tema affrontato è piuttosto delicato ed il regista è riuscito nell'impresa di non scadere nella banalità. Pecca di qualche scena a carattere politico che pare una forzatura a volte stucchevole. Comunque, una piacevole sorpresa.

MonkeyIsland  @  23/02/2015 23:42:57
   5 / 10
Si sa i gusti di Tarantino non sono un granché e questo film eletto da lui stesso miglior pellicola del 2013 nonostante abbia effettivamente molte cose interessanti non mi è piaciuto.
Questa pellicola israeliana, prima di questa nazione che visiono, mi incuriosiva per il mix di generi che offriva che sulla carta mi sembravano impossibili da far coesistere e infatti è in parte così perché qui si mischia :
- TORTURE PORN che gioca sul vedo, non vedo
- COMMEDIA NERA che s'inserisce nel mezzo di alcune scene clou e riesce spesso a far ridere
- DRAMMATICO/THRILLER con molti echi a Prisoners di Villeneuve anche se questo è uscito prima

Questo assurdo mix funziona per la prima mezzora, ma una volta esauritasi la sorpresa per quest'assurda mescolanza tutto si fa più prevedibile e nessuno di questi tre generi viene approfondito a sufficienza e si arriva a un finale nemmeno telefonato ma che mi ha lasciato perplesso perché non me ne fregava niente di chi fosse il colpevole, e il problema secondo me è proprio nella struttura del film che proprio non ce la fa a reggere questo bailamme di generi..

Riconosco il valore della regia e la buona prova del cast ma onestamente mi è sembrato di assistere a un Hostel censurato frullato con pellicole come In Bruges (per il sarcasmo) e Prisoners e nonostante gli ingredienti fossero buoni il risultato finale non è gradevole da tirare giù..

topsecret  @  22/11/2014 18:42:11
   7½ / 10
Sorprendente thriller israeliano, teso e brutale per i temi trattati ma anche per il suo evolversi, dotato al contempo di una ironia feroce e quasi farsesca, determinante alla riuscita del film.
Ottima prova del cast, regia senza pecche, ritmo volutamente ragionato e una discreta dose di imprevedibilità sono alla base di questo thriller destinato a diventare un esempio da seguire.
Valido anche il finale, tragicamente beffardo.
Consigliatissimo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/03/2014 15:01:13
   8½ / 10
Chi ha visto Rabies certamente ricorda l'umorismo nero che permeava quella pellicola, in questo caso è la cifra stilistica che caratterizza Big Bad Wolves. Il tema è quello classico, la vendetta nei confronti di un presunto pedofilo, già affrontata recentemente in Prisoners senza però l'angoscia di Prisoners perchè attua un meccanismo più distaccato dove l'umorismo sfocia nell'assurdità del grottesco che sa da un lato stempera le scene più violente (e ce ne sono, senza peraltro il minimo compiacimento), ne aumentano a dismisura il disagio perchè l'estrema cura dei dialoghi porta alla risata. Viene messo in scena un meccanismo aberrante che una volta individuato il possibile pedofilo risucchia dentro dal poliziotto, al padre ed il nonno della bambina uccisa che aderiscono a determinate regole quasi senza battere ciglio, specchio di una società, quella israeliana, che è percorsa fin nel suo profondo dalla violenza e dalla paura. Sintomatico da questo punto di vista le brevi sequenze (apparentemente leggere e comiche) degli incontri con l'arabo, visto sempre come un potenziale pericolo.
A questo punto dopo una buona pellicola come il precedente Rabies, questo Big Bad Wolves è un salto di qualità che pone questi due registi come degli autori da tenere d'occhio. Non era certo facile mettere in scena un film del genere, ma l'eccellente equilibrio dell'insieme lo pone su un piano di assoluto livello qualitativo.

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