carter (1971)

Un gran bel noir questo "Get Carter" con un magnifico Caine. Avevo visto il remake con Stallone, ma questo è tutt'altra cosa. Cinico, teso, spietato, mai banale, con umorismo sottile, "Get Carter" è pienamente rappresentato dal suo protagonista. Filmone.

Lo trovo inferiore al remake, ma ha dalla sua il fascino inglese e l'interpretazione di Caine, molto buona; un pò lento e macchinoso, risulta invecchiato bene e si merita la nomea di cult anche per il finale coraggioso e controcorrente.

Hardcore di Schrader prenderà da qui almeno qualcosa.

La donna di nome Glenda, quella sul letto, è Geraldina Moffat, madre di Sam Houser, l'auore di Gta 3-4-5, della Rockstar !!!!!!! ; è grazie a lui se GTA e' 3D, come lo conosciam ora.


Grazie di cuore Geraldine per averlo concepito.

Io non ci ho trovato nulla di speciale. La prima parte del film non dico che sia noiosa però non è proprio scorrevolissima. C'è mezza sparatoria in tutto il film. Negli anni 70 le pistole non esistevano? Il protagonista in pratica riesce a malmenare e ammazzare chiunque voglia con una facilità disarmante senza che questi pericolossisimi gangster gli sparino mai (ripeto... a parte in una scena dove c'è una mezza sparatoria). Caine è indubbiamente bravo a recitare però io nei panni dell'assassino infallibile proprio non ce lo vedo. Finchè non fa scene di azione ok ma quando si muove a me sembra impacciatissimo. La trama poi non è così originale. In conclusione un sei glielo do per l'interpretazione di Caine che resta buona e sarebbe ottima se le scene di azione fossero migliori e per il fatto che la parte finale del film è indubbiamente coinvolgente.

Buon noir anni 70 con un Michael Caine in grande spolvero. La storia non è certo delle più originali, però vanta, come detto, una grande interpretazione di Caine e una validissima regia di Mike Hodges.
La storia si svolge a Newcastle, Inghilterra. Un certo Frank Carter viene misteriosamente trovato morto. Tutti pensano ad un incidente, ma non è dello stesso parere Jack, il fratello di Frank, il quale pensa ad un omicidio. Jack fa parte di un club di malavitosi che risiedono a Londra. E, nonostante l'opposizione dei suoi soci, l'uomo parte per Newcastle, deciso a scoprire chi ha assassinato Frank.
La prima cosa che si nota subito di questa pellicola è l'atmosfera, freddissima. Il regista fa un ritratto molto crudo dell'Inghilterra di quegli anni. Quello che, diciamo così, è sempre stato considerato uno dei paesi più educati del mondo, ci viene presentato in una veste totalmente diversa. L'Inghilterra che ci è mostrata è infatti spietata, cinica, violenta e piena di criminalità organizzata.
Oltretutto, ciò viene anche accentuato da due fattori che si rivelano fondamentali per il concepimento di questo clima così rigido: la scenografia e la fotografia. La prima, quindi la città di Newcastle, fa da sfondo perfetto alla vicenda. Si tratta di una città di carattere portuale e industriale, quindi un luogo inquinato, plumbeo, caratterizzato da uno stile di vita sporco e faticoso. Un posto perfetto quindi per la germogliazione della criminalità. Riguardo la fotografia, questa è totalmente distaccata, quasi incolore, proprio a voler sottolineare il tono fosco della pellicola. Io di solito, non apprezzo le fotografie così "depresse", però in questo caso è perfetta per l'occasione.
La direzione degli attori è splendida, tutti fatti calare perfettamente nell'aura gelida della storia. La conseguente caratterizzazione dei personaggi è altrettanto impeccabile. Carter è uno di quei criminali che si ammirano, si resta colpiti dalla suo autocontrollo, dalla sicurezza nei propri mezzi, dal coraggio mostrato in situazioni a dir poco pericolose ecc...
Hodges non rinuncia comunque al classico stereotipo del criminale donnaiolo. Difatti, in questo film, Caine cambia più donne che calzini.
Un altro personaggio che mi ha colpito è stato quello di Glenda. Soggetto ben sfruttato dal regista, ha un carattere ambiguo, molto difficile da inquadrare. Senz'altro intriga.
Il ritmo è buono, non incalzante, ma l'intrattenimento c'è. La narrazione è meticolosa, man mano viene fatta luce su più punti, fino ad arrivare ad un intricatissimo puzzle finale. Il tutto è condito da una tensione che cresce sempre più, ogni qualvolta viene scoperta una verità. E di queste ce ne sono davvero tante.
Il finale è bellissimo. Senz'altro il momento migliore di tutto il film. Innanzitutto c'è una location perfetta, originalissima. Poi c'è una tensione che monta a mille, poiché si tratta di un epilogo piuttosto lungo, quindi fino alla fine regna una certa imprevedibilità. Tecnicamente siamo su livelli altissimi, tutto è al posto giusto, gli attori diretti con mestiere e, lo ripeto per l'ennesima volta, c'è un'incredibile valorizzazione dell'ambientazione. Non manca ovviamente la cattiveria, espressa più emotivamente che visivamente.
Caine, come detto, è superbo. Una recitazione tesissima, grintosa e carismatica. L'attore britannico si conferma ancora una volta come uno che nei panni del cattivo ci sta a meraviglia. Tuttavia, in questa pellicola, l'interprete, più che un cattivo vero e proprio, diciamo che impersona una specie di antieroe, il che rende la performance ancora più brillante, visto che un ruolo del genere non è mai facile da interpretare. Da notare le espressioni assolutamente glaciali di Caine, uniche. Non da meno l'esplicazione dei dialoghi, pronunciati con estrema freddezza.
La sceneggiatura non è nulla di speciale, però ha il merito di risultare solida. La storia non è di certo tra le più innovative, però è ambientata in un contesto interessante e ha un protagonista dal curioso profilo psicologico. I colpi di scena sono diversi, forse ce n'è qualcuno superfluo, però sono tutti ben piazzati. I dialoghi sono ottimi, diretti e concisi.
Il problema dello screenplay, è quello che di conseguenza, limita un po' il film: i troppi personaggi.
Sono tantissimi i soggetti che ruotano attorno alla trama e la maggior parte di essi, ha un ruolo determinante. Questo provoca un po' di confusione nello spettatore, il quale deve ricordarsi tanti nomi e fidatevi, sono parecchi. A volte poi, i collegamenti tra i vari personaggi, non sono gestiti benissimo, si fa un tantino di fatica a comprendere come gli individui sono implicati fra loro. Insomma, si poteva far meglio.

Conclusione: un noir di tutto rispetto. Duro, nudo e crudo, non ci sono buoni, ma solo violenti criminali e donne di bell'aspetto. Grande Michael Caine.

7+

Manifesto di un periodo cupo e freddo di un Inghilterra spietata e criminale

Misto di più generi ( noir, thriller, crime, un po' poliziesco per via della vendetta di Jack e action-inseguimento) get carter è un film Hollywoodiano/inglese che mescola questi ultimi creando, con lentezza sia per via della sceneggiatura e dei protagonisti, un film cupo e triste che lascia nello spettatore un senso di bellezza per via di atmosfere anni 70 ( rimandando ad altri film: blow (di Antonioni), Dirty Harry, wicker man,sleuth ecc...)

Bello e grande come l Inghilterra , spietato e crudo come i film crime crime hollywoodiani


SPOILER

Un film più leggendario che altro.
Cattivissimo e decisamente coraggioso per i tempi, soffre comunque di un ritmo un pò fiacco e butta troppa carne al fuoco nel torbido intreccio (soprattutto nella sfilza di nomi e personaggi che arrivano all'orecchio) rendendo la visione generale spesso lenta e confusionaria.
Ottime comunque l'atmosfera grigia e la performance marmorea di Caine. Da antologia il finale, spiazzante come pochi.

Il remake con Stallone essendo più moderno utilizza un approccio un pò diverso, ma è un buon remake che non andrebbe preso tanto sottogamba.

Addirittura al sedicesimo posto nella classifica dei migliori film britannici del '900.
Mi sembra esagerato pur trattandosi di un lavoro di pregevole fattura, eppure se ci rifletto mi rendo conto che i migliori film inglesi del periodo li hanno fatto gli stranieri (Polanski, Skolimowski, Antonioni) sulla Swinging London. Va detto che "Get Carter" è già successivo, o comunque lontano da quella Londra e quell'Inghilterra lì.
Entriamo nei locali malfamati della malavita, seguiamo (il grandissimo) Caine nella ricerca di vendetta. Come nei polar francesi, nessun buono, nessun eroe. C'è una forte componente di sporcizia e degrado ad attaccarsi prima ai personaggi, nessuno escluso, poi alle locations.
Se ha un difetto è che mette troppo tempo ad ingranare ma la seconda parte del film è ottima e spietata.
Bello anche il modo in cui ci viene presentato Carter, le tante cose non dette ma solo suggerite sulla sua persona. Rischiava di essere un personaggio bidimensionale, tipico killer a sangue freddo senza sentimenti: con l'interpretazione eccellente di Caine diviene sempre una carogna ma non privo di momenti di debolezza e di una certa umanità. Comunque abbandonata non appena imbraccia il fucile (o lo lascia cadere ma in quel caso è la sua uscita di scena).

Un noir in piena regola dal sapore chandleriano ed adattato perfettamente al contesto della vicenda, caratterizzato da una violenza che non lascia scampo, in primis al suo protagonista, uno straordinario Caine, che pur agendo con una forte motivazione di fondo (la vendetta per l'uccisione del fratello), non si mostra migliore di coloro che vuole uccidere. Cinico, spietato e senza scrupoli, che vuole arrivare al proprio obiettivo senza curarsi delle conseguenze, usando le persone senza il minimo rimpianto, anche quelle esenti da colpe. Perfetto il finale.

Gran film, cattivissimo e senza speranza. Caine e' un gangster tra i più' freddi e duri mai visti, mena sberle, tromba, minaccia, fa una strage ma sempre con quello sguardo glaciale...Immenso. Peccato che questo film sia ormai più conosciuto per le migliaia di citazioni che per la pellicola originale: recuperatelo perche' merita veramente!

Un film molto particolare. Sicuramente forte per il 1971, risulta però bizzarro per l'andamento degli eventi. Molto freddo, a partire dall'ottimo Caine, scivola lentamente per tutta la sua durata, ingarbugliandosi, con qualche sprazzo sorprendente. I personaggi non sono affatto male, mentre pessime sono le scene di "azione" (in questo la recitazione cala decisamente). Cinico e senza scampo.

discreto!!!

Lo si potrebbe definire un Callaghan all'inglese visti i tanti punti in comunque con il personaggio interpretato da Eastwood, ma sarebbe uno sminuire questa pellicola dai numerosi spunti interessanti.
Caine interpreta un sicario prezzolato che indaga sulla morte del fratello avvenuta in circostanze poco chiare scoprendo un torbido e losco giro nella sua Newcastle.
Carter è un antieroe figlio degli anni sessanta e Caine lo interpreta con quel tocco di humor inglese che lo rendono estremamente affascinante: donnaiolo, lascivo e spregevole è un personaggio che ha tutt'altre pretese dall'essere positivo.
Le nefandezze che commette per arrivare alla verità sono degne di una carogna quale egli ammette di essere.
La prima parte del film scivola via lentamente (forse risultanto anche un tantino farraginosa) per poi avere una grande accelerazione nella mezzora finale ricca di suspence e colpi di scena.
Finale memorabile che fa alzare il mio voto di mezzo punto nella valutazione finale.
Una delle migliori colonne sonore degli anni 70!

Un film tamarrissimo,con un sarcastico tocco inglese che permea dall'inizio alla fine,interpretato da un Caine da antologia e da un cast eccellente. Buona la regia di Hodges.

Un noir pienamente soddisfacente nelle atmosfere decadenti,nelle ottime scene d'azione e nella grande interpretazione di Michael Caine.