corda tesa (1984)

Poliziesco che si ricorda più che altro per la partecipazione da protagonista di Clint Eastwood, qui nei panni di un personaggio molto simile ad un ispettore Callaghan con più appetiti sessuali. Neanche l'atmosfera torbida e morbosa (unita ad una buona fotografia) riesce a destare interesse in un film che va avanti per pura inerzia.

Molto deluso da questo film con Eastwood, un giallo a tinte thriller che non riesce ad ingranare praticamente mai.
I momenti di tensione non si percepiscono quasi mai, gli omicidi proseguono senza delle vere e proprie indagini convincenti, si prova a dare risalto al personaggio di Clint, un poliziotto sullo stile di Callaghan, che nasconde erò istinti sessuali più marcati.
Il suo personaggio non riesce però a tenere in piedi il film, che arriva quasi ad annoiare verso la parte finale.
Gli ultimi minuti mi sono piaciuti ancora meno, senza logica e senza spiegazioni particolari si arriva allo scontro finale.

Un film assolutamente evitabile vista l'ottima filmografia di Clint.

Un serial killer si diverte ad ammazzare donne nel quartiere più malfamato di New Orleans . A dirigere le indagini è chiamato un detective non proprio irreprensibile ... Dopo la saga di Dirty Harry , Clint Eastwood rimane in Polizia ma cambia città e soprattutto personaggio . Qui non è più il poliziotto tostissimo e tutto d' un pezzo e , nonostante badi amorevolmente alle due figlie , ha una discutibile ambiguità morale : va a put.tane e ha persino qualche turba sessuale ! L' atmosfera di questa pellicola dello sconosciuto Richard Tuggle è tipicamente Anni '80 , con situazioni torbide e scabrose e con diverse scene di nudo . Il ritmo non è velocissimo ma la tensione regge abbastanza bene sin quasi alla fine , quando sbraca un po' , con poliziotti in appostamento che si fanno sorprendere come mentecatti . Ad affiancare Clint abbiamo qui la canadese Genevieve Bujold , non proprio una bellezza da copertina ma brava , desaparecida dalla scena importante pare per problemi di carattere . Nel contorno troviamo l' affidabile Dan Hedaya , la figlia di Eastwood , Allison , e la sua amichetta di allora , Rebecca Perle . Non male la fotografia oscura della squallida New Orleans notturna e sufficiente la colonna sonora jazzata di Lennie Niehaus . Concludendo , direi che questa poliziesco manca un po' di ritmo e non è appassionantissimo , con indagini piuttosto incerte , anche perchè alla fine l' assassino risulterà un personaggio che non si vede mai per tutto il film . Vale un 6 stiracchiato .

Discreto thriller poliziesco dalle atmosfere torbide. Propriamente non imprevedibile, ma l'intrattenimento è buono, così come la tensione. Eastwood Garanzia.

una new orleans cupa e torbida fa da cornice ad un thriller godibile per la fotografia e trama. Solite espressioni di Eastwood
Finale scialbo.
Sufficiente.

Strano film nella carriera di Clint questo poliziesco torbido e morboso...
Un film che non brilla sotto nessuno aspetto dalla trama alla messa in scena passando per le interpretazioni; non è una brutta pellicola ma se ne può tranquillamente fare a meno salvo che non vogliate vedere tutta la filmografia di Eastwood.
Unica cosa forse degna di nota (che mi ha pure lasciato dei dubbi) è il fattore Doppelgänger, per il resto spesso c'è noia.

Poliziesco dalla trama piuttosto convenzionale che, più che per la storia in sè, vale per l'atmosfera inquietante e per l'ottima ambientazione (una spettrale New Orleans), che però non riscattano del tutto un film che risulta un po' lento nello sviluppo.
Interessante è l'analisi psisologica dell'ambiguo protagonista, al quale, tuttavia, l'espressione da "duro" di Clint Eastwood non rende pienamente giustizia.
In sostanza, un film più che decoroso ma non certo da cineteca.

Buon thriller dal discreto ritmo e dalle ottime ambientazioni volutamente cupe. Bene, come quasi sempre, Eastwood (qui solamente interprete).

Giallo morboso di discreta fattura che mette Eastwood sotto una luce un po' più negativa del solito. Buona tensione ed atmosfere appropriate, sviluppi prevedibili ma correttamente eseguiti.

Thirller insolito per Eastwood dalle belle ambientazioni che secondo me promette più di quello che mantiene con una parte finale come già scritto un po troppo canonica.

Un film che amo da impazzire, per le ambientazioni soprattutto.

La media dei voti, a parere mio, è parecchio esagerata. Spacciato come uno dei lavori "buoni" di Eastwood, che invece è ben lontano dai fasti di Harry Callaghan e si concede a vestire i panni di un poliziotto divorziato, padre di famiglia, vittima delle sue mattane erotiche che lo portano a dubitare che non sia lui il maniaco che uccide talune donne "mestieranti". Esaltante ? Per niente... e per non parlare dei dialoghi... Clint se ne esce con battute del tipo "Ti farei un pigiamino di saliva"
(si commenta da sè). Strendiamo pure un velo pietoso sul profilo del maniaco vero e proprio. La cosa francamente irritante è appiccicare al film, slogan come "un ritorno al vecchio poliziesco". Ma siamo matti ?
Non voglio massacrare questa pellicola, ma anche giusto non prendersi in giro.
Clint si ricorderà di questo film quando girerà Debito di Sangue - lavoro assai più dignitoso - nel particolare delle "scarpe".

beh, da eastwood non ci si poteva certo attendere un errore in questa interpretazione. e poi, diciamolo, in vita sua non ne ha sbagliata una.
un ispettore diverso da callagan, forse memo brusco ma sempre asciutto, quello di questo film, molto umano, gran padre e certamente visibilmente piu' maturo dei 45 anni dichiarati dal personaggio in una sequenza, per la conseguente somma degli anni vissuti.
un clint gia' invecchiato ma sempre in forma. un uomo che trova i panni giusti per se anche qui, in atmosphere scure e notturne, con lo sfondo di questa new orleands che tutti vorremmo visitare.
l'america anni 70 di callagan non era troppo lontana dall'anno di produzione di questo film, lo stile e' piu' quello che non il nuovo tutto lucine, lusso e cavolate che permeo' poi il cinema anni'80 delle produzioni ricche. qui eastwood e' anche co produttore, cosa degna di ota, in quanto poi trionfera' in vecchiaia come uno dei piu' grandi registi, produttori interpreti mai esistiti. un mezzo voto in piu' perche' queste storie cosi' non son piu' capaci di farle senza ricorrere a contorni costosi e feticci e perche' vi e' lui, il colosso clint eastwood.
bravo.

Buonissimo film, interpretato da un freddo Eastwood. Il suo Wes è un personaggio al quale lo spettatore nn riesce proprio ad affezionarsi. Buona la storia, con momenti di suspense garantiti e ottima la fotografia. Le uniche due pecche sono la regia e il finale. La regia sarebbe discreta, se nn fosse per qualche errore elementare (microfoni in campo, riflesso della lente dell'obiettivo) mentre il finale nn l'ho trovato all'altezza della situazione. Si poteva sicuramente fare meglio! Nel complesso però ne consiglio la visione.

Bel pliziesco che mi ha ricordato un pochino il cattivo tenente,ma qui Clint è molto piu' calmo,ottima trama e ben fatte le parti ricche di tensione

Strano che un poliziesco così accattivante sia passato così inosservato su questo sito. Come "10 minuti a mezzanotte" è una rilettura di Death wish a grandi linee, questo Corda tesa lo è dei film di Callaghan.
Un Clint Eastwood molto intenso anche qui, alle prese con problemi familiari e con un difficile caso da risolvere che lo porterà a non fidarsi nemmeno di sé stesso.....
Un poliziesco malsano ed inquietante con qualche spruzzata di thriller, e con molta suspance, fatto davvero coi controfiocchi, che, se siete amanti dell' attore non potete non aver visto. Consigliatissimo.
Aahhh quelle scarpe........, che paura!!!!!

Esplorazione del lato oscuro di un poliziotto frequentatore di prostitute e al contempo buon padre di famiglia. Surtees è autore di un'eccellente fotografia che rende il risultato finale un prodotto più che godibile a discapito di una storia raccontata in modo convenzionale e dal finale troppo consolatorio.

Giocato tutto (o persino troppo) sull'ambiguità del binomio tra bene e male, e sul tentativo di smitizzare l'Eastwood tradizionale, è un film avvincente piuì per come è girato che per le sue (banalotte) intenzioni Freudiane.
Per esempio l'inconsueta visita a una fabbrica di maschere o l'inquietante glamour macabro di una festa Dixieland restano momenti di ottimo cinema accanto ad altri, purtroppo, tremendamente convenzionali (vedi il gay-pub che sembra ricordarsi di "cruising" con due anni di ritardo).
Prevedibile anche il retaggio della paura domestico-familiare.
Comunque per trascorrere due ore senza infamia nè lode vale una risicata sufficienza