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Pare che il vero nome del regista, Manoj Nelliyattu Shyamalan, in un antico dialetto hindi significhi pressapoco: "Va' e stordiscili tutti con estremo sprezzo del ridicolo". Quella di Shyamalan era dunque quasi una missione scritta già nel proprio nome. Se poi consideriamo quanto sia fertile il terreno statunitense nel lasciar germogliare certi talenti, e quanto il confine col ridicolo sia spesso colabrodo nei grandi investimenti ollivudiani, possiamo immediatamente capire come il Nostro, anzichè limitarsi a produrre simpatici cortometraggi, sia passato al meinstrim sbancando ignari botteghini come neanche tonibinarelli a rubamazzetto a una festa di compleanno tra scolari di terza elementare. Ho detto cortometraggi? Perchè, non sono altro che cortometraggi dal brodo pomposamente allungato i suoi film? Non è forse la tecnica principe del cortometraggio quella di raccontarti per cinque/dieci minuti qualcosa e poi ribaltare tutto nel finale? Ed egli non ha sempre fatto che raccontare per un paio d'ore qualcosa, per poi ribaltarlo nel finale? Il giochino a volte funziona, a volte no. Funziona se oltre a questo c'è un po' di ciccia da mordere, se c'è intrigo, tensione, humor, se il film è ben fatto e gli attori bravi. Difatti Il sesto senso funzionava, The village idem, tanto per dire. Un po' meno Signs. Un mio amico mi dice sempre: valli a vedere tu e dimmi solo qual è la trovatina finale. Ecco, qua c'è un'ideina, ma ina ina ina, iniziale, mal posta, mal costruita, incoerente, terra terra, anzi aria aria viste le piante scorreggione protagoniste (uno può spararle veramente grosse quanto vuole, tipo che gli alberi regiscano alla negatività dell'uomo emettendo chissà quale tossina, ma se vuol farmi ecologicamente paura, non puoi farmi credere che il vento sia generato dalle piante che agitano i rami al passaggio dei cattivi umani...), ideina che non va da nessuna parte. Esattamente come i protagonisti, che per scappare dalle suddette piante assassine, vanno in campagna. E poi? Nemmeno il peggior filmaccio di fantascienza serie sottozeta anni '60 o '70 avrebbe osato tanto, cioè far passare una scritta "alle ore 9:35 la tossina è scomparsa", perchè all'epoca i sedili dei cinema erano facilmente trasformabili in incisive manifestazioni di disppunto da scagliare contro il telo di proiezione, e produttori ed esercenti lo sapevano bene. Adesso con le poltrone super comode, pesantissime e ben salde al pavimento delle sale, per dissentire ti lasciano solo l'opzione di andartene prima o dormire sul morbido. Capite da dove passa la decadenza del cinema? Se il pubblico soffrisse un po' di più mentre sta in sala, non le lascerebbe passare così lisce al p!rla di turno che butta via cinquantasette milioni di dollari per far passeggiare della gente nell'erba. Mettiamo pure poltrone imbottite e file larghe per allungare le gambe, ma poi non stupiamoci se Shyamalan viene considerato un bravo regista.
p.s.: se leggendo qualche critica di quelle vere vedrete citato Hitchcock e sentirete dire che nel film c'è tensione, sappiate che il poveretto che ha scritto tali abnormità sta solo chiedendo aiuto: l'hanno messo a scrivere di cinema perchè i posti migliori erano tutti presi. Lui vorrebbe tanto tornare alla rubrica dei cuori solitari, dove oltretutto c'erano anche un sacco di colleghe carine.