Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
ottimo reboot di una saga ormai cult, che rivisita in maniera moderna la storia dei cenobiti, con una buona dose di tensione e mistero. la trama riesce a convicere grazie ad un'atmosfera malata e inquietante ed ha anche delle belle intuizioni nell'ammodernizare alcuni elementi come il cubo che qui ha più forme e segna chi risolve la cofigurazione. ottima prova di tutti gli attori e anche del regista, anche il nuovo desingdei cenobiti è convincente. i problemi sono magari nell'eccessiva lunghezza e nel fatto che come tutto gli horror moderni per abbracciare un pubblico più ampio non si mostra mai troppo sangue, ma è un prodotto molto valido.
Non malaccio questa rivisitazione di Hellraiser... con un Pinhead femminile e cenobiti cattivissimi. L'inizio è buono, da subito lascia intendere un livello alto di perversione, ma se fossi stato nel team di produzione avrei migliorato la sceneggiatura, perché dalla parte centrale in poi è troppo confusionaria... peccato perché visivamente e artigianalmente poteva starci un bel voto...
Riuscita rivisitazione di "Hellraiser" in chiave moderna che riesce mano mano a raggiungere un discreto livello di tensione riprendendo solo le idee principali del romanzo di Clive Barker e dell'omonimo film da lui diretto del 1987. I "Cenobiti" sono realizzati ex novo con un riuscito e suggestivo design, manca lo storico Doug Bradley nel ruolo di "Pinhead" ma la transgender Jamie Clayton non fa rimpiangere il loro sacerdote originale, peccato che si vedano poco e "Chatterer" sia poco sfruttato. Nel cast bene la protagonista Odessa A'zion in bilico tra le sue visioni e le sue dipendenze. La misteriosa scatola rompicapo cubica di Lemarchand viene rivista in una nuova chiave con le varie fasi di assemblamento fino all'ultima trasformazione che porterà al dono finale. Suggestiva la macchina per i nervi impiantata nel corpo di Roland Voight. Un pò lungo e lento nella parte centrale ma comunque godibile in attesa di probabili sequel...
Ragazza coinvolta in droga, alcol, vita disastrosa. Storia è metafora della sua purificazione? Rinascita? Ci può stare questa riflessione. Purtroppo essendoci attori ragazzi (tutti protagonisti) riporta il solito difetto: a che pubblico è rivolto il film? Ragazzi? allora abbassiamo il livello di angoscia e inseriamo pipponi di spiegazioni, urla, non sapere mai che fare, evidenziare la prossima persona scelta per morire cosi da preparare lo spettatore, mai sorpreso. Inoltre la ragazza drogata, alcolizzata, che si concede al sesso senza amore...non viene mostrato che beve, si droga (tre pillole prese insieme e via)...
Ottimo comparto sonoro. Qualità visiva bene. Le creature non incutono paura, ma ribrezzo. Non sono al livello del primo episodio. Manca quasi del tutto la sensazione del male, sembrano tanti Saw...sadici marchingegni e catene. Questi film andrebbero interpretati da chi sa recitare ansia, paure, spaesamento... Non da ragazzi attori perfetti per teen-horror Final Destination
La migliore versione di "Hellraiser" da vent'anni a questa parte. Mi ha convinto soprattutto la spiegazione sul significato delle diverse versioni della scatola e del suo "conto alla rovescia" per alla fine fare una domanda a...
Mi hanno convinto meno i cenobiti, tra cui un Pinead transgender...
In effetti in questo film funziona piu' la storia che le tematiche horror che fanno da ottimo scenario di contorno.
Non mi era piaciuto l'originale e non mi è piaciuto questo nonostante abbia uno stile decisamente più vicino ai miei canoni... Questo genere di horror non è proprio nei miei canoni.
Interessante questa nuova versione di Hellraiser, che non è un sequel né un remake o reboot, o è un po' tutto questo. Comunque un horror che si lascia vedere tranquillamente.
Vidi l'originale tanti anni fa e non mi colpì più di tanto:ho voluto provare a vedere questo remake e non e venuto male,anzi...con un colpo di scena ,costumi ed effetti speciali ben fatti,questo fantahorror si lascia guardare,merita un'occhiata
Neanche a me la saga di Hellraiser, all'epoca, prese più di tanto, ho memoria solo del primo film, li altri probabilmente li ho visti distrattamente di passaggio in tv. Riconosco però che è, insieme a Nightmare, tra le saghe horror più rappresentative degli anni '80-'90. Quest'idea di farne un reboot moderno non l'ho trovata tanto male, ma credo possa assere apprezzata in pieno soltanto dagli appassionati. Mi è sembrato un horror come tanti altri.
La saga di Pinhead e soci non mi ha mai intrigato più di tanto ma ho voluto vedere questa nuova versione, pensando che un po' di restyling me lo avrebbe fatto piacere di più. E così è stato. Un po' prolisso e non curatissimo in ogni dettaglio, ma visivamente appagante, con make up, costumi ed effetti speciali convincenti, interpretazioni senza grosse incertezze e registicamente girato bene, questo HELLRAISER new version (leggasi politicamente corretto) riesce a intrattenere e coinvolgere quanto basta per meritare un voto decisamente migliore dell'originale.
Questo nuovo Hellraiser non mi è dispiaciuto affatto. Un buon restyling per un format che tutto sommato si è arenato dopo il secondo capitolo della vecchia saga. Ben in quadrato il personaggio principale, una ragazza dall'esistenza borderline fra alcool e droga. Il film in fondo si può leggere come un suo personale rito di purificazione che costano sacrifici, gioie estemporanee, tradimento e dolore. Molto bello a livello visivo perchè l'apetto oscuro ed angosciante della saga, accompagnata da una regia solida ed una sceneggiatura superiore alla media. Una sorpresa.
Sicuramente è il più splatter dai tempi di "Inferno" (che aveva James Remar) e quello con forse più budget dal mitico terzo capitolo degli anni 90. Forse come dici tu è la lentezza, ma doveva comunque tirare su la storia (Goyer a parte), il già citato capitolo di Scott ed "Hellseeker" (in cui avevano richiamato pure Ashley) giocavano tutto su un thriller psicologico dal colpo di scena finale e questo per sopperire il budget risicato e la plateale messa in scena da film televisivo. Comunque sì, è stato più una summa dei capitoli riusciti più qualche trovata interessante come le varie configurazioni. Godibile, due dei cenobiti si rifanno a quelli già visti, Chatterer (denti sbattenti) e Angelique (quella che fu interpretata dalla Vargas in "Bloodline").
Niente Bradley purtroppo, però Jamie ha la presenza e la natura intrinseca per fare Pinhead. Bruckner ormai è pronto per Hollywood come lo sono stati Wingard, Radio Silence alla chiamata.
Con un progetto risalente al 2007 che ha visto avvicendarsi svariati registi fino al 2012 a cui è seguito un ulteriore decennio di attesa,il remake dell'omonimo film dell'87 riparte da zero cambiando tra l'altro certi aspetti caratteristici dei Cenobiti e cercando l'aggiornamento ai tempi,con una protagonista disinibita e un fratello omosessuale.Nella prima parte è promettente,ma poi il tutto risulta troppo sottotono:sangue e sesso sono pochi,quindi si perde quello che era il punto di forza dell'originale.Far interpretare l'iconico Pinhead a un'attrice transgender ha suscitato una certa curiosità ma il problema è che i cenobiti(discreti nei loro nuovi look)restano più sullo sfondo di quanto agiscono(Chatterer in particolare è assai sprecato).Il ritmo c'è e gli effetti vecchia scuola con un pò di CGI vanno bene ma i personaggi umani(Voight in testa)non entusiasmano.Una buona occasione mal sfruttata,che finisce col risultare poco giustificata,e a giudicare dal finale potrebbe sancire l'inizio di una nuova saga di Hellraiser...