Trama del film Indiana jones e il quadrante del destino
Nel 1969, l'archeologo e avventuriero statunitense Indiana Jones vive sullo sfondo della corsa allo spazio. Jones è a disagio per il fatto che il governo federale degli Stati Uniti d’America abbia reclutato ex nazisti per aiutare a battere l'Unione Sovietica nella competizione per arrivare nello spazio. La sua figlioccia, Helena, lo accompagna nel suo viaggio. Nel frattempo, Jürgen Voller, un membro della NASA ed ex nazista coinvolto nel programma di allunaggio, desidera rendere il mondo un posto migliore come meglio crede.
Film collegati a INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO
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1) Poiché linguistica e narratologia hanno distinto sintagmatico e paradigmatico da oltre un secolo, cominciare i primi 2/3 d'un film con un interminabile inseguimento non ha alcun senso e pospone l'avvio della storia a quando lo spettatore s'è già distratto ripensando alla Jolie che in "Tomb Raider" (2001) s'allenava saltellando da una parete all'altra della propria villa. 2) In nome del neofemminismo volete inserire come coprotagonista una donna? Cercatene una all'altezza di Sean Connery, Phoebe Waller-Bridge non lo è di certo. 4) Nel ruolo dell'antagonista, Mads Mikkelsen fornisce la sua performance più anonima. 5) Banderas non pervenuto. 6) Estratto da naftalina e formaldeide, Harrison Ford dà il peggio della sua carriera. 7) Spielberg sarà pure d'origine ebrea, non per questo è giustificato a identificare il male sempr'e comunque col Nazismo. 8) Qualche emozione giunge solo quando il lungometraggio rallenta e permette l'approfondimento dei rapporti fra i personaggi, dalla grotta dell''"Orecchio di Dioniso" in poi. "Non si memorizza ogni pagina dei diari del padre morto per denaro" è una battuta che vale il prezzo del biglietto o della visione. Imprevedibile, iconica ed emozionante anche la parte siracusana con l'incontro fra Indy e Archimede.
Ok, amici, so che quando si parla di Indiana Jones fatico ad essere obiettivo a caldo. E appena uscito dal cinema è anche peggio ("Regno del teschio di cristallo" docet). Però, più ci penso e più questo ultimo capitolo mi è piaciuto tanto, ma proprio tanto. E, per Dio, è pure bello, ma bello forte. Prima considerazione: Indy funziona da sempre con i nazisti, è un fatto. E qua di nazisti ce n'è un botto. Nazi intelligentemente idioti, esattamente come nei predatori dell'arca e nell'ultima crociata. Poi tutte le citazioni agli altri film, perfette per un pubblico di nostalgici che si aspetta esattamente quegli omaggi. E poi la cosa che più ho apprezzato: saper miscelare in modo davvero riuscito il cinema cult anni '80 con le mode da giovinastri zoomer. Laddove la trilogia sequel di Star Wars aveva completamente toppato, Mangold ci caccia, secondo me, un'epic win che era tutto fuorché scontata.
Poi, certo, da 36enne provo un po' di fastidio per l'ennesimo viaggio temporale buttato lì perché bisogna metterlo; così come immagino che gli zoomer non coglieranno un ***** di tutte quelle citazioni che mi hanno fatto scendere la lacrimuccia, ma chissene fotte, il film gira che è una meraviglia.
E poi: se mi citi Fellini in un prodotto così, ti amo. Se fai divertire in questa maniera lo zio Harrison, ti amo. Se mi concludi in modo assolutamente soddisfacente quella che è la saga a cui sono più legato in assolut, ti amo. Quindi fan**** ai critici con la puzza sotto al naso che se non guardano il film scandinavo di 174 minuti e senza dialoghi non gli viene duro, fan**** ai boomer e alla Gen X che si lamentano a caso e fan**** al pubblico generalista che non riconosce un film figo neanche se glielo indichi con il dito. Questo "Indiana Jones e il quadrante del destino" è bello, andatelo a vedere e divertitevi per quelle 2 ore e mezza.