ip man 3 (2015)

Nel terzo capitolo dedicato alla vita del celebre maestro d'arti marziali viene messa un po' troppa carne sul fuoco,tra l'avversario afroamericano ( comparsata di lusso di Tyson),nuovo maestro d'arti marziali, mafia e malattia della moglie del protagonista,si sfiorano superficialmente fin troppi argomenti a scapito del coinvolgimento.
Fortunatamente a tenere in piedi la baracca ci pensa Donnie Yen ed i combattimenti ancora una volta ottimamente coreografati.
Bella anche la ricostruzione d'epoca ( Cina fine anni 50).
Si lascia vedere ma resta una spanna sotto i primi due capitoli.

Coreografie marziali sempre al top, personaggi però che non sembrano perfettamente caratterizzati, quello di Tyson appare più come un riempitivo commerciale, poco utile ai fini della storia raccontata.
In questo capitolo si affrontano anche temi più intimi e di maggior presa emozionale che conferiscono più umanità al protagonista, presentandolo a 360° e non solo dal punto di vista del wing chun.
Un terzo episodio all'altezza delle aspettative.

La storia in questo capitolo si fa più corposa in quanto sentimenti, in questo l'attrice Lynn Hung fornisce quella parte che è sempre stata accennata nei capitoli precedenti, concedendosi lo spazio che merita senza risultare una scelta drammatica dovuta. A livello di regia e produzione ricalca il fare Hollywoodiano, più azione concreta sviluppata attorno alle scene e grandi nomi. Mike Tyson, tolto lo scontro mozzafiato con Donnie Yen è una variabile inutile ai fini della storia e toglie spazio a Louis Zhang, che nonostante tutto si prende la sua bella fetta nel duello Wing Chung vs Wing Chung. Più intimista nei valori umani, come la famiglia, era una quota dovuta all'interno di una quadrilogia.

Man mano la qualità è calata e si vede. Se il primo era strepitoso e il secondo già lanciava qualche segnale "allarmante", in questo terzo capitolo manca una sceneggiatura solida. Inserita molto forzatamente la componente drammatica (che tuttavia funziona perché ho pianto come una fontana), il film vive solo dei sempre validi combattimenti (notevole quello tra Ip Man e Tyson).

chiude una trilogia a mio avviso bellissima per ambientazioni, tempi, fotografia e combattimenti. sublime

Non all'altezza del primo ma vale la pena comunque vederlo

L'ho trovato all'altezza del primo per le coreografie eccezionali e per un ritorno alla storia personale del maestro meno marginale rispetto a come era diventata nel secondo capitolo. Perfino lo scontro con Mike Tyson funziona, inaspettatamente. Magari ogni tanto prede un po'il ritmo, ma globalmente resta al di sopra della media, anche nell'uso della macchina da presa e di una fotografia niente male.