kyoko vs. yuki (2000)

Solito film di Yamanouchi trash e perverso oltre ogni limite,ha il pregio di durare veramente poco e di non annoiare praticamente mai.
La regia è quasi amatoriale mentre la recitazione e gli effetti speciali sono abbastanza convincenti.
Se non si ha di meglio da fare una visione gli si può anche concedere.

Patetico trashone giapponese in cui la scabrosità delle tematiche passa in secondo piano a causa di una carenza di mezzi sfociante quasi nel dilettantismo.Il lavoro del regista Daisuke Yamanouchi ,rinomato per la sua vocazione allo splatter e all'erotismo,annega tra trivialità pacchiane oltremodo tedianti.
A salvarsi sono giusto le scene di sesso saffico,in cui pur rasentando l'hard si evita la ripresa del particolare esplicito.Le situazioni eccessive si ammassano rendendo la pellicola sempre più insensata,il kitsch abbonda ma a differenza di altre pellicole giapponesi in cui l'eccesso diventa mezzo per spiccare dal grigiore, in "Kyoko vs Yuki" finisce solo col provocare un imbarazzante fanatismo demenziale.Deludente lo splatter,impresentabile nei rari momenti in cui dovrebbe dilagare ,detestabile la comicità di bassa lega di cui è velatamente intrisa una trama assurda che vede la giovane Kyoko, previo idiota addestramento, incaricata di far fuori uno yakuza e rubargli la valigetta contente soldi e droga.Anticipata da Yuki,altra studentessa dalla s*****ttata facile,dovrà combattere la rivale per portare a termine la missione.Tra scene di sesso lesbo con ausilio di strap-on,amplessi necrofili e mani mozzate sostituite con guanto collezione Freddy Krueger un confuso sbrodolamento sulle liceali nipponiche con immancabile divisa tanto apprezzata dai feticisti nipponici.
Dura nemmeno un'ora ma arrivare alla fine è una tortura.

Film trash realizzato in maniera infima e con una trama senza senso fatta solo per mettere in scena delle scene un po estreme tra sesso e violenza gratuita..peccato che il filo logico della vicenda sia totalmente assente.

Ecco un altro film del maestro nipponico del disgusto: il geniale Daisuke Yamanouchi, un film dove come sempre nulla è come sembra. un film controverso e imprevedibile, che nella sua esigua durata concentra tutte le perversioni più saccenti del perverso regista giapponese: necrofilia, amore lesbico, mani mozzate, prostituzione... mostrando il lato oscuro delle liceali in tenuta da marinaretta. Nonostante sia girato malissimo, con una tecnica puramente amatoriale e con una fotografia risibile, "Kyoko Vs.Yuki" è un vero e proprio capolavoro del disgusto, underground, sfacciato e divertente, il cui unico scopo è divertire e stuprare lo spettatore. Un viaggio allucinato e allucinogeno completamente imprevedibile. “Kyoko Vs. Yuki” va oltre l’immaginabile e propone lo sguardo ancestrale di un mondo in completa decadenza morale, che dietro le perversioni nasconde una feroce denuncia contro la vita contemporanea e subliminale.