la figlia del dottor jekill (1957)

Horror low budget degli anni 50 che fonde tra di loro alcuni temi classici del genere (licantropia,il dr jekill ed anche un po di vampirismo,tanto per non farsi mancare nulla),concentrandosi maggiormente sui dialoghi che sull'azione (per ovvi motivi di budget).
Il risultato finale non è malvagio,sopratutto grazie al buon lavoro che fa Edgar G. Ulmer dietro la macchina da presa,dirigendo, in particolare, alcune scene oniriche che risultano tutt'oggi degne di interesse,oltre che inquietanti.
Scenografie abbastanza povere,effetti speciali discutibili ed ingenuità varie ovviamente non mancano,ma la pellicola mantiene ugualmente un certo fascino,non essenziale,però se vi piace il genere si lascia vedere senza problemi.

Un filmetto di serie B che potrebbe quasi essere una A. Riuscito bene considerando tutte le variabili: 6 meno meno.
Ho trovato più interessante osservare il comportamento degli attori d'epoca in un contesto ''horror', ossia delle persone e dei costumi anni '50, che non la trama di per sé...Sono queste cose che lo rendono particolare e stuzzicante, e fanno da ponte a scene ormai scontate viste con gli occhi di oggi (e che è molto faticoso vedere con gli occhi di ieri). Le donne impaurite o isteriche vanno prese saldamente per le braccia e scosse vigorosamente tre o quattro volte.
Tra gli attori direi che spicca parecchio Arthur Shields. Lui e la sceneggiatura costruiscono ottimamente un crescendo dell'ipocrisa e della farsa, fino all'imporvviso climax e alla 'sorpresa' : tanto rassicurante e amorevole prima quanto mostruoso e spietato poi. Se il film abbonda di un grottesco che sconfina quasi nel comico è grazie alla sua faccia e alla sua gestualità vivace ma affettata.


SPOILER

Ennesimo miracolo proveniente dalle mani e dalla testa creativa di Edgar G. Ulmer, budget risicatissimo compensato da tante buone idee e un'atmosfera a metà tra il romanzo ottocentesco e l'horror dei classici Universal.
Esterni perennemente in notturno, pervasi di nebbia e da quel senso di inquietudine in cui brilla la luna piena la quale è simbolicamente avvezza ai lupi, infatti lo script opera una miscellanea tra lupi e vampiri, il primo nella trasformazione il secondo nell'uccisione.
Leggero, sobrio e durata che non va oltre l'ora e un quarto.

Confermo... una piacevole sopresa questo filmino.... originale e inquietante... inizio accattivante e finale intelligente e ben curato.
Grande Ulmer

Interessante film horror degl' anni cinquanta . Nonostante un budget vistosamente limitato il film intriga pian piano fino ad un finale che non può che piacere.

Discreto horror firmato dal maestro dei B-movie, Edgar Ulmer. La storia parla di Janet, figlia 21enne del defunto dottor Jekyll, che, insieme al suo futuro marito, si trasferisce nella casa che fu del padre, in coabitazione con il dottore di lui amico e collega... Anche se il soggetto è ormai logoro e sfruttatissimo, la sceneggiatura è ben sviluppata ed attenta a non svelarsi troppo e troppo in fretta. Le scenografie sono evidentemente a basso costo (tanto da ricordare i memorabili sfondi adoperati dall'impareggiabile Ed Wood), gli effetti speciali e le soluzioni sceniche hanno poche pretese e la fotografia non è delle migliori. Ciò nonostante il risultato rimane apprezzabile grazie ad uno script, tutto sommato, interessante, ad un buon ritmo narrativo e ad una discreta prova del cast.