lama tagliente (1995)

ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Billy Bob Thornton fa tutto lui, ma personalmente questo film ormai diventato un piccolo cult anni 90' non mi ha convinto per nulla, sebbene vi sia anche qualche spunto interessante la realizzazione sembra trattare il tutto in maniera troppo semplicistica e col pilota automatico, così come la statuetta per la sceneggiatura - per quanto possa valere - mi lascia abbastanza basito.

La partenza non è neanche male, tutta la parte dell'ospedale psichiatrico arrivando fino al momento in cui Karl racconta alla ragazzina in veste di giornalista tutta la sua vicenda in penombra, mi stavo sentendo nel tempio del capitano Kurtz, stessa fotografia, personaggio grassottello, quasi pelato e totalmente fuori di testa, no dai scherzo, però è comunque una sequenza interessante e funziona come incipit.
I problemi iniziano dopo, con il reinserimento di Karl nella vita quotidiana di una cittadina di provincia americana, a parte l'irrealisticità di trattamento da parte di molti personaggi - praticamente si fidano tutti tranquillamente di un pazzo che ha fatto a pezzi la madre e l'amante da piccolo, addirittura il meccanico gli consegna le chiavi dell'officina - è la morale intrinseca che viene fatta che mi ha infastidito parecchio a partire dalla solita solfa del bambino problematico che guardacaso gli è morto il padre che però vede bontà in questo uomo con problemi mentali appena rilasciato e diventano migliori amici, poi che fai non lo inserisci un personaggio omosessuale, solo e discriminato?

Da buon dramma americano serve anche il contraltare cattivo ed ecco che viene inserito il compagno della madre del bambino divenuto amico di Karl che è un uomo grezzo, violento, ubriacone, omofobo e ripudia anche quelli con problemi mentali. Che poi sarebbe il personaggio più interessante del film, quello che potrebbe fornire una denuncia alla chiusura mentale e alla mascolinità tossica delle realtà di provincia, il problema è che è ridotto come una macchietta e si comporta esattamente come ci si aspetta che si dovrebbe comportare, un luna park di emozioni che variano dall'ubriachezza molesta, alle scuse implorando la compagna di non lasciarlo all'autorità patriarcale che avanza pretese che non gli spettano, e l'interazione con i personaggi è quella atta a creare una distinzione enorme tra il bene e il male, senza sfumature e creando un conflitto piatto e a senso unico.

Il film arranca così per due ore e mezza, mostrando lo svilupparsi dell'amicizia tra Karl e il bambino, due soggetti soli che avranno modo di confortarsi a vicenda e il progressivo peggioramento dei rapporti tra Doyle - il patrigno - e il resto del mondo, fino ad un epilogo scontatissimo quanto fatto malino.

Due sono gli aspetti che mi sono piaciuti del film, uno è il modo esplicito in cui vengono trattate le tematiche, parlo ad esempio dei racconti di Karl, sia riguardanti gli omicidi, sia la storia del fratellino abortito che riescono a creare una forte compassione che in un film del genere è come un'oasi in mezzo al deserto, e poi devo ammettere che l'interpretazione di Billy del suo personaggio problematico, etichettato come "ritardato" da molti caratteri nel film è di parecchio valore, sia dal modo di parlare sia dalla presenza scenica, i gesti e le posture.

Per il resto lo trovo alla stregua di un film televisivo, troppo lungo per la sceneggiatura che presenta e parecchio retorico e banale, una paraculata americana fatta ad hoc.

Buon lavoro di Billy Bob Thornton. Stranamente vinse l'Oscar per la sceneggiatura, che è abbastanza modesta, e non per l'interpretazione, davvero notevole. Un filino troppo lungo nella versione director's cut.

Lama tagliente è n film dalla trama semplice che non regala particolari sorprese. Fin dall'inizio si intuisce dove andrà a parare e come andrà a finire la vicenda. BBT è sugli scudi in un film da lui scritto e diretto e dove c'è molta attenzione ai personaggi. Karl ha vissuto quasi tutta la vita all'interno di un bozzolo, non tanto perchè ilmondo aveva paura di lui, ma il mondo stesso era "troppo grande" per lui. La bruttura di un mondo, ben descritto, che genererà le stesse conseguenze del suo tragico passato. I limiti di questo film sono riscontrabili nella sua durata, innanzittto. Molte lungaggini, probabilmente BBT è troppo innamorato dei suoi personaggi per accorgersene.

Film crudo,duro,diretto dalla sceneggiautra lineare e semplice ma a prova di bomba .
Billy bob Thornton regala una buona prova davanti e dietro la macchina da presa con una storia coinvolgente e commmovente , quasi cinema d'autore dei bei tempi di Hollywood .

Bel film con un ottimo Billy Bob Thornton, che sforna una eccellente interpretazione.

Billy Bob Thorton in regia soggetto e protagonista ; direi che se la cava egregiamente in ogni ambito ma soprattutto in questo film mi ha colpito la performance recitativa davvero incredibile. Certo il film è leggermente surreale se si vuole essere oggettivi sul come questo personaggio venga accettato dalla società (rappresentata in questo caso poi da una piccola cittadini) ma sorvolando questo aspetto il film scorre bene e regala diversi buoni momenti. Certo trattasi di pellicola drammatica , ma il film non è affatto pesante secondo me .Ottime anche le musiche ed il cast in generale.

Film che poggi quasi tutto sulle spalle di Thornton che sforna una eccellente interpretazione. Per il resto, un film minimalista, ben scritto (ma addirittura Oscar? sento odor di Weinstein brothers), ben interpretato, che si prende il suo tempo, con un ritmo sonnacchioso.

Un pò dubbioso sull'eccessiva benevolenza da parte della gente nell'accettazione del diverso con un passato così oscuro, specie in una piccola città come quella, ma rimane comunque un film fatto con sincero sentimento che non eccede mai in patetismi o buonismi di sorta nonostante tutto dia contro ai personaggi coinvolti, una galleria di reietti verso i quali sarà impossibile non affezionarsi.
Bravissimo Billy Bob Thornton sia davanti che dietro la mdp.

Ottimo prodotto senza tanti tecnicismi e fronzoli vari, semplice ma diretto. Una buona storia, anche se abbastanza scontata e senza particolari sussulti, ma narrata nella giusta maniera e con una sceneggiatura appassionante. Il personaggio di Carl è ben tratteggiato, senza andare troppo nel patetico e nel melenso, reso simpatico ma che si fa anche fatica a scagionare dai suoi peccati.
Bella anche la colonna sonora molto post rock.

Avrebbe sicuramente meritato maggiore fama.

Colonna sonora in grande spicco, pathos racchiuso in una semplicità disarmante, nessuna tendenza a diventare patetico.
Lama Tagliente è il risultato di B.B. Thornton davanti e dietro la macchina da presa.
Il risultato è inaspettato e di grande spessore.
Ottimo.

Un ottimo film di Billy Bob Thornton che sa colpire emotivamente per quanto sia piuttosto buonista e un pò scontato...
L'interpretazione di Thornton, nella parte di Karl, non è indimenticabile ma fa la sua figura e risulta divertente con i suoi rantoli (che come dice il ragazzino "sembra un motore al minimo") ed il suo ripetere alcune parole tipo "così sia"...
In alcuni momenti risulta divertente ma non bisogna dimenticare che nel complesso è un film drammatico che riesce a dire qualcosa...
Da notare una buona realizzazione tecnica ed una colonna sonora di grande qualità!
Mi è piaciuto molto perbenista o meno che lo si voglia chiamare...

film modesto e imperniato soprattutto sulla bravura del buon Billy. Commuove un pochino ma senza strafare.
Complessivamente non male

Una storia lineare e precisa dallo svolgimento molto piatto. Film così fin troppo lineari non li ho mai adorati, tuttavia il finale piuttosto 'shock' risolleva gran parte del film da un certo alone soporifero. Buonista ma con intelligenza e anche onesto nel non cercare a tutti i costi una dimensone strappalacrime.

Una perla per cinefili, di mirabile semplicità e dolcezza, che evita accuratamente patetismi facili e lacrimoni indotti (merito della regia asciutta e schietta).
Quasi-one-man-show di Thornton, eccelso caratterista, che si esibisce nella performance della sua vita.
Magnifiche musiche, le cui note conturbanti e fascinose sembrano scaturire direttamente dalla psiche di Karl Childers.

"Quel ragazzo, Frank...lui vive dentro il suo stesso cuore. È un posto grandissimo dove vivere."

Trascendentale.

pur essendo un buon film, non mi ha mai convinto molto. thornton è un attore splendido e un regista che usa i tempi perfettamente, ma la sceneggiatura (che si è pure acchiappata un oscar) non è davvero niente di speciale. l'esito del film è davvero intuibile dopo una ventina di minuti, e troppi elementi sembrano quasi uscire da un cartone disney più che da un film verosimile.
sono comunque, nella director's cut, 150 minuti che ti volano, quindi un voto solido se lo becca tutto.

Film ben fatto ma dall'esito prevedibile sin dall'inizio.

SPOILER

Intensa pellicola drammatica diretta da Billy Bob Thornton.
Racconto intenso e ricco di spunti, uno sguardo sulla diversità e il modo di relazionarsi all’interno di una piccola comunità, l’amicizia e quel particolare legame di solidarietà che lega gli emarginati (persone che per qualche motivo vivono una esistenza difficile) ..sceneggiatura solida, soprattutto nella sua prima parte, capace di delineare sottotracce con grande accuratezza (vedi il modo di osservare la vita della periferia americana) senza perdere mai di vista il tema centrale della storia ..alcuni personaggi ed alcuni passaggi del racconto risultano però alla lunga (seconda parte della narrazione) eccessivamente stereotipati ..il finale ampiamente prevedibile ed una svolta verso accenti troppo melodrammatici, che si fanno pressanti nell’ultima parte della pellicola, tolgono qualche punto ad un lavoro che però nel complesso rimane da elogiare.
Una prova recitativa magistrale per Billy Bob Thornton che, per obiettive esigenze di copione, subisce una evidente metamorfosi fisica (oltre ad assumere una camminata e, più in generale, una postura del tutto particolare) ..da apprezzare anche la prova dei comprimari ..regia tecnicamente valida e senza sbavature.
Pellicola consigliata a chi ama il genere drammatico..

Bello... Sottorscrivo quanto detto prima di me...

Thornton si improvvisa anche regista. Il risultato è un film indipendente, non commerciale, molto impegnato, sobrio come fosse l'opera di un autore già maturo.
E ' una pellicola di metà anni '90 ma Thrnton sembra appartenere agli anni '70, e il suo è un film lontano anni da qualsiasi logica commerciale.

Un esordio discreto, di gran lunga superiore al successivo e mediocre "Passione ribelle".

Billy Bob Thornton è sicuramente uno degli attori più versatili e talentuosi della sua generazione. Da applausi le sue interpretazioni in "Soldi Sporchi", "L'uomo che non c'era", Monster's Ball" e nel divertente "Babbo Bastardo". Qui all'esordio alla regia si ritaglia il suo primo ruolo difficile, riuscendo a calarsi in modo convincente nell'universo dell'handicap mentale ed a farci amare un personaggio che ha il destino segnato più per i sopprusi subiti che per volontà della natura. Un film introverso, amaro, fuori moda ed estraneo a logiche commerciali. Mancano scene memorabili per poterlo considerare un film da cineteca, ma è assolutamente consigliata la visione.