le amiche del cuore (1992)

L'elemento più interessante del film di Placido è stato quello di inquadrare un contesto che non emerge nel degrado, ma celato dietro i casermoni popolare grigi e spenti. Un contesto grigio nel quale dietro quelle mura può accadere di tutto, nel bene e nel male. le tre ragazze hanno nel loro legame qualcosa che trascende l'amicizia, quanto più di una sorellanza forse per rendere più vivace un'esistenza misera. Dividono tutto e condividono tutto contro un mondo non apertamente ostile quanto malsano e perfido. La struttura del racconto però è squilibrata rendendo troppo centrale il ruolo della Argento rispetto alle altre, che sembrano più derivative. Indubbiamente il rapporto malsano padre/figlia si presta ad essere maggiormente più curato, sacrificando gli altri due personaggi. Inoltre la fotografia non è proprio il massimo a livello qualitativo. Un film che una visione la vale.

Una pellicola cruda e grezza, quindi perfetta per l'ambientazione di una Roma ai margini teatro della vita e dei problemi (molti problemi) di un gruppo di adolescenti borgatare. Il che si ripercuote anche sulla conseguente rappresentazione della Roma-bene: fredda,falsa ed illusoria. Le situazioni drammatiche vengono mostrate senza tanti peli sulla lingua e colpiscono come un pugno allo stomaco, come a dire: le speranze sono poche sia fuori che dentro. Un film che sembra spaccare il cemento dei palazzi ed entrare nelle case facendo vedere quello che succede al loro interno. Bravo Placido e bravi tutti gli interpreti (si, anche Asia Argento)!

Secondo film del bravo Placido (che come regista non ha mai deluso troppo, sopratuttto riguardo ai gangstar movies, otttimo per esmepio il suo ultimo Vallanzasca), abbastanza maturo e pure riuscito riguardo alla scelta dle cast (seppur molti attori ai tmepi eran sconosciuti, Silvestrin incluso che appare in un cameo).

La Argento, da sempre, è cocciutamente sempre sopravvalutata però bisogna ammettere che ha stile e non è anonima, parlata romanesca a parte; la storia sull'adolescenza problematica è ipertrita ma purtroppo sempre attuale e Placido la sa ben dirigere seppur con qualche sbavatura.

Qualche eco Pasoliniano, qualche clichè (sesso consumistico, figura del padre ipersevera, ecc.), molto impegno.

Un film riuscito, discreto, da riscoprire.

Il film non è dei più belli ma merita di essere visto in quanto tratta in modo realistico, senza morbosità, un argomento molto pesante. Non sorprendentemente all'epoca fu censurato e non poté uscire nelle sale.

Prima volta di Asia Argento sugli schermi e già, la figlia del più noto Dario, masticava soggetti un po' maledetti e amari...

Il film di Placido ha il pregio di volare abbastanza basso, proponendo un compatto racconto di vite ai margini, represse da uno squallore che pare avvolgere una Roma defilata e un po' lugubre.
La conduzione resta buona e punta molto sull'incisività delle 3 attrici principali, allora molto giovani e sconosciute.

Filmetto un pò così questo....vuole essere profondo, ma un clima fiacco da fiction e una recitazione di dubbia qualità non lo rendono tale. Che non sia stato io forse ad averlo apprezzato abbastanza?'