l'inventore di favole (2003)

Parto da quello che considero il difetto principale di questo film, cioè non esiste un beneficio del dubbio perché già dal titolo in italiano, non indovinato, sai già dove andrà a parare. Occorre solo tempo ed un po' di pazienza, ma anche chi non conosce la storia vera che sta dietro all'avvenimenti, intuirà perlomeno la natura manipolatoria del savoir faire del nostro Glass che, nomen omen, cui sarà frantumato il suo complesso, ma neanche tanto, castello di menzogne. Tutto per avere popolarità e rispettabilità. Pur avendo una discreta narrazione, scorrevole e tesa al punto giusto, questo film ha il peccato originale di cui sopra, per cui gli snodi diventano prevedibili e scontati.

Un buon film che però poteva essere più concreto. Interessante lo svolgimento della biografia. Attori vivaci e regia discreta.

Ottimo film che non ha avuto il risalto che merita. Bellissimo dietro le quinte del giornalismo basato su una storia vera di anni recenti, che ci mostra il volto grandioso degli Stati Uniti: lì il giornalismo è una cosa seria, e quando vieni beccato a sparare ca..ate, sei finito. Se applicassimo lo stesso criterio in Italia, i nostri pennivendoli sarebbero già spariti da un pezzo; pensate che la liquidazione di Glass mostrata dal film, è avvenuta per un taroccamento "innocente" delle notizie, che cioè non aveva finalità di lecchinaggio nei confronti di qualche potere, come invece è la regola dalle nostre parti...fate un po' voi per capire in che Paese viviamo...

Un fatto realmente accaduto, sicuramente non un film memorabile, ma merita almeno una visione.

Un film discreto, abbastanza scorrevole ed anche interessante.
La seconda parte tende a catturate l'interesse dello spettatore in misura maggiore rispetto alla prima, un po' più lenta nello sviluppo e con un po' di tempi morti.
Buona la recitazione e la caratterizzazione dei personaggi, anche se la parte affidanta all'attore protagonista non sembra proprio azzeccatissima.
Non è un film che rimane nella memoria, comunque si può anche vedere senza rimaner delusi eccessivamente.

Tratto da una storia vera è una pellicola con svariati problemi. Senza spirito, con un protagonista non all'altezza e con qualche buco in sceneggiatura, senza contare il ritmo morto e da telefilm che caratterizza il lavoro di Ray. In fin dei conti è guardabile come infilarsi una lama nella gamba...;-)

Inizio un pò così così, poi, dalla seconda parte in poi si riprende, diventando davvero appassionante.

A me l'interpretazione del protagonista è piaciuta molto, trovo non giuste le eccessive critiche nei suoi confronti.

Chole Sevigny, anche qui, svetta e regala un altro dei suoi personaggi ambigui e dolorosi ( anche se, forse, poteva e doveva essere sfruttata un pò di più ).

Apparizione di Rosario Dawson...

La storia è realmente interessante, ma la trasposizione cinematografica non gli rende fede, senza voler mai prendere una posizione precisa. Più scialbo del solito Christensen, accompagnato da un cast solo potenzialmente notevole.

Una storia potenzialmente interessante portata sullo schermo con scarsa efficacia. La regia annaspa anonima incerta sul trattamento da riservare al proprio "eroe", lasciando troppi vuoti e fili sospesi.
Scialbo Christensen, mentre tutti gli altri comprimari si adeguano al generale clima di anonimia che pervade l'intera pellicola.

Tratto da una storia vera, esordio alla regia di Billy Ray e co-prodotto da Tom Cruise, questo film sul giornalismo e soprattutto su un venetenne prodigio che scrive sul New Republic, non coglie nel segno.
Il protagonista è di un'antipatia unica, ma così deve essere, dato il suo peresonaggio (che oltretutto, nella realtà, scrivendo un libro sulla sua storia si è assicurato una notevole cifra!); il problema, nella sua interpretazione, sorge laddove essendo la storia irrisolta, anche il protagonista si rivela tale, e questo senza un minimo di mistero o di fascino. Nellla pellicola non ci sono spiegazioni di sorta sul comportamento di S. Glass, come manca un attacco diretto al "quarto potere", e ancora, manca una giusta caratterizzazione degli altri personaggi del film, dagli altri giornalisti dello staff ai 2 direttori, al grande capo! Un film che avrebbe potuto essere molto interessante, un'occasione mancata.

P.S. Da notare il solito scempio della traduzione italiana del titolo, che svela già il nodo centrale del film, mentre in inglese suonava come "shattered glass" : ovvero "ventro infranto" ed anche gioco di parole con il nome del protagonista.

Mi aspettavo di piu, a volte infantile. Resta cmq un buon prodotto, soprattuto per la storia, non come questa è stat realizzata

film molto carino e intrigante e penso pure che sia stato tratto da una storia vera. Molto affascinante la fantasia del ragazzo!

così così... vedi commento precedente.

Film sulla vita giornalistica di Stephen Glass, famigerato articolista che inventava (?) le notizie. Il film ha qualche spunto interessante, e si lascia vedere dall'inizio alla fine. Ma in fondo lascia una sorta di velo incompiuto e l'impressione che molte cose non siano state dette e analizzate. E' interessante il parallelo che sviluppa il film tra il racconto di Stephen a scuola e ciò che sta accadendo nei flashback. Alla fine, con tanto di scoop finale, c'è da scontentare tutti.