l'uomo nel buio - man in the dark (2021)

Buon seguito.

Ritorna Norman Nordstrom, una vera e propria "blind fury" e stavolta rispetto al primo film fa la parte del "buono". Il ruolo calza a pennello a Stephen Lang sia fisicamente che nei movimenti grazie anche alla sua collaborazione con un'associazione di non vedenti per migliorare la sua gestualità. Dopo la nuova "home invasion" ai danni del veterano dei marines, il protagonista dovrà fare l'impossibile per salvare la piccola Pheonix da un terribile destino, senza fare spoiler sulla trama. Ritmo serrato con combattimenti estremi, senza un attimo di tregua. Il fedele cane Shadow ed il suo degno sostituto... Scena durante i titoli di coda che...

Thriller ricco di sequenze violente che rimette in scena il cieco veterano di guerra che, dopo aver difeso la sua casa nel primo capitolo, questa volta dovra' difendere la figlia adottiva.

Niente di originale ma le molte scene d'azione sono ben congeniate e la regia fa di tutto per farsi piacere. Imperdibile il piano sequenza della prima intrusione in casa.

Promosso come il primo, stesso livello.

Secondo capitolo che non delude rispetto al primo.
Ottimo ritmo, credibili i protagonisti e atmosfera pulp ben realizzata. Nulla di indimenticabile, ma come intrattenimento funziona.

Sulle orme del primo con qualche novità,suspance e azione ne fanno da parte e anche un po' di splatter,per gli amanti del genere può piacere

Questo secondo capitolo è leggermente migliore del primo. Non male la seconda parte anche se del tutto inverosimile.

Un thriller non disprezzabile,dove ci si ritrova a fare il tifo per il veterano cieco omicida,visto che lo vediamo contrapporsi a dei cattivi ancora più cattivi di lui.
Alti livelli di implausibilità diciamocelo,per goderselo appieno necessità di una completa sospensione dell'incredubilita visto che le assurdità e le forzature si sprecano.
Resta comunque ben realizzato,non lesinando su violenza e ferocia e regalando alcune intuizioni visive soddisfacenti.
Il ritmo non manca,bravo ancora una volta Lang che con la sua interpretazione regge la pellicola.
Passabile anche questo ma speriamo che adesso si fermino,non penso che da questo personaggio si possa tirare fuori di più ed il rischio cialtronata è sempre più alto.

A detta di Raimi è "l'idea più geniale congegnata per un sequel che abbia mai letto".
Per me invece, tolta la novità famigliare, mi è sembrato un Rambo qualunque (un po' cecato) che va a salvare la "figlia" finita in mano a dei pazzoidi mercenari.
Con questo non voglio dire che DON'T BREATHE 2 sia un brutto film, anzi la violenza, il sangue e l'ideuzza della reunion famigliare non mi sono sembrate stupide, ma nemmeno così geniali o innovative.
Detto questo, il film offre una certa atmosfera pulp che non si fatica ad apprezzare, nonostante le solite esagerazioni di sceneggiatura atte a colpire più che rendere tutto più verosimile e lineare, ma sono dettagli ai quali un pubblico meno esigente non degnerà di considerazione e si godrà il film per quello che è: un prodotto ludico discreto senza fronzoli.

Aspettative non molto alte visto che non trovavo sensato fare un seguito a questo film, però bisogna dire che le carte in tavola sono cambiate a partire dal personaggio del cieco interpretato da Lang. Senza dubbio più umanizzato e non più bad guy del capitolo precedente. Inoltre si trova ad essere il padre adottivo di una bambina cui si è preso cura dopo averla salvata da un incendio. Se una buona porzione della prima parte del film rispetta i topoi del primo capitolo, per essere un film dal titolo Don't breathe, si respira anche a pieni polmoni. Molta più azione con un Lang impeccabile ela giovane bambina di fronte a delle scelte di non poco conto, che non dico per non spoilerare. Il film tecnicamente ha una buona confezione, buone sequenze e pochi momenti di pausa. Forse, come detto, avevo aspettative basse, ma il film non mi è diapiaciuto affatto.