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Rispetto a Red Dragon siamo su un altro pianeta, pellicola molto più affascinante che caratterizza con molto più spessore i personaggi rispetto a quanto abbia fatto Red Dragon con una sceneggiatura simile. Il punto di forza del film infatti è proprio la sceneggiatura, non sono un adoratore di Mann, e neanche in questo film la regia mi ha fatto impazzire, riprese e inquadrature pur essendo molto belle non mi fanno impazzire. Il film comunque è molto bello
Strepitoso film che mescola abilmente una trama intrigante (da un romanzo del geniale ma purtroppo poco prolifico Thomas Harris) e uno stile perfetto, fatto di inquadrature che spremono e viscerano i personaggi, sempre perfette e puntuali. E' il capolavoro di Mann, il suo miglior film, recitato benissimo, con un'atmosfera troppo intrigante per passare senza lasciare traccia, specie grazie al geniale utilizzo delle luci. E' sicuramente pari a "Il Silenzio degli Innocenti", altro capolavoro tratto da un libro di Thomas Harris.
a mio parere è il miglior film della saga "hannibal".man è fantastico nelle scene in notturna come al suo solito, e accosto da maestro una splendida colonna sonora..ottimo petersen.mai noioso anche se curatissimo nei particolari
Altro ottimo film di Mann da riscoprire, caratterizzato come sempre dalla splendida regia e dalla fotografia del fidato Spinotti, anche la sceneggiatura regge bene per la tutta la durata del film non diventando mai banale e dando sempre l'impressione di osservare un lavoro autorale. Bravi gli interpreti dal C.S.I. front-man Petersen al grande Brian Cox, che ci regala un grande Hannibal Lecter. Ho trovato molto azzeccata e d'effetto la colonna sonora. I punti in meno sono per qualche co-protagonista che andava caratterizzato meglio e alcuni passaggi forse un tantino lenti, il finale molto bello.
Correva l'anno 1986 quando per la prima volta le pagine di Thomas Harris venivano rappresentate sul grande schermo. Dal romanzo "Red Dragon" Mann ricava un thriller grandioso, intenso, cupo e stilisticamente ineccepibile nettamente avanti alla produzione di quel periodo; un vero braccio di ferro psicologico, a distanza, fra cacciatore e preda ricco di sfumature ed emotivamente mai convenzionale. Diverse le sequenze da ricordare fra le quali spiccano oltre al suggestivo epilogo, i struggenti passaggi della storia impossibile fra "dente di fata" e la non vedente Reba. Manhunter vince nettamente il confronto a distanza con "Red Dragon" di Brett Ratner (2002) ma non quello con "Il Silenzio degli innocenti" di Jonathan Demme per il quale, al pari di una regia eccellente, pesano le esaltanti interpretazioni di Jodie Foster e Anthony Hopkins (nei panni di Hannibal Lecter che qui compare in alcune sequenze nell'interpretazione di Brian Cox) e mezzi produttivi superiori. Un film che all'epoca fu evidentemente sottovalutato, ma che a distanza si è meritato un posto tra i thriller cult degli anni 80.
Film dalla grande atmosfera ed intensità; grande forza dei personaggi. Un thriller che ha come linea guida il guardare e l'essere guardati. Nel recente "Red dragon" si sente la mancanza di una simile intesità ed anche la mancanza del tocco che Mann ha dato a questo film.
"il drago le diede la sua forza, il suo trono e la sua potestà grande, la terra intera presa d'ammirazione andò dietro alla bestia."(cit. W. Blake).
Buon film, con il grissom di csi e con altri buoni attori, sceneggiatura molto ben congeniata e tutto calza a pennello, peccato che sia un po' lento...
...conoscevo Petersen solo per CSI invece è stato un'ottima sorpresa... Grande Mann che sviluppa un'ottima sceneggiatura coerente e ben strutturata... è incredibile come questo film sia passato così in sordina tanto da essere praticamente sostituito da Red Dragon che a mio parere è di un livello inferiore. Forse l'unica pecca è Lecter senza Hopkins... Ricordo che questo film è stato fatto 5 anni prima del Silenzio degli Innocenti e allora ancora più merito a Mann... Strepitoso!
Manhunter-Frammenti Di Un Omicidio e'stata in assoluto una tra le prime pellicole con al centro la figura di un serial killer....tratto da un romanzo di Harris e diretto da un Michael Mann all'apice del successo con Miami Vice,il fiilm non conosce soste:atmosfera lugubre ed inquietante grazie a una narrazione mai banale e a una fotografia strepitosa(da ricordare il fenomenale lavoro di Dante Spinetti),caratterizzazione dei personaggi unica e inarrivabile con cura maniacale per ogni dettaglio e sequenze da antologia....in poche parole direi il capolavoro di Mann
Una grande pellicola di Mann, purtoppo sottovalutata. Screditato ultimamente da uno scarno remake ( Red Dragon), Manhunter rappresenta uno dei capisaldi del genere "Serial Killer". Trama eccellente e ruoli molto più incisivi rispetto a Red Dragon. A mio avviso il film è un degno predecessore de Il silenzio degli innocenti... Con grosso stupore e anche se per pochi minuti, nel film mi sono ritrovato di fronte ad un Hannibal Lecter che non ha nulla da invidiare al grande Lecter di Perkins.
Thriller molto avvincente e con un cattivo di più spessore rispetto a "Il silenzio degli innocenti" anche perchè quì Lecter è più defilato. Sconosciuto tanto da voler venire sostituito da "Red dragon".
Splendido e tristemente sottovalutato. Bravissimo Mann nel trasmettere l'attrazione morbosa per il "lato oscuro" dei suoi personaggi, Lecter in primis (un ottimo Brian Cox), toni cupi al punto giusto e tensione sempre alta. Rifatto con più soldi e meno idee da Brett Ratner col titolo Red Dragon.
Un film che, più che sottovalutato, mi sembra stranamente ignorato. Anch'io lo vidi per caso con amici....e il commento generale fu "Ah, però!" Ottimo il taglio dato alla figura di Hannibal (qui ribattezzato Lektor): lo psichiatra folle esprime concetti filosoficamente ineccepibili, ancorché moralmente disturbanti e addirittura inammissibili (se D.io uccide indiscriminatamente, perché non dovrebbero farlo gli uomini?). Un problema complesso, con cui i filosofi del diritto si confrontano da secoli. Ma il pezzo forte del film è l'analisi psicologica del criminale: di particolare interesse la rappresentazione della sua storia d'amore con la donna cieca, che non può riconoscerlo e che proprio per questo ne apprezza senza pregiudizi l'istintiva gentilezza di carattere. Il percorso psicologico è analogo a quello proposto in "Heat": scomodo, originale, provocatorio. Ben strutturato e ben intepretato, è una delle migliori traduzioni cinematografiche della saga di Thomas Harris, anche se personalmente ho preferito le potenti maschere tragiche di Demme. Ma dai libri di Harris sono stati tratti anche film piuttosto mediocri... su cui preferisco sorvolare.
grande film e grande Mann! ottimo poliziesco prologo di quell'altro grande film che è il silenzio degli innocenti.di questo film vanno ricordati in particolare la regia,la fotografia e le recitazioni.ma anche la sceneggiatura è curatissima.inoltre mann inserisce il solito confronto bene-male,buono-cattivo,poliziotto-serial killer tanto caro al suo cinema,basti su tutti l'esempio di Heat,probabilmente il suo film migliore.
Sicuramente un buon film, con una buona caratterizzazione dei personaggi, però il finale non mi sembra curato a dovere. Sicuramente se l'avessi visto quando uscì negli anni 80, invece che adesso, il mio voto sarebbe stato più alto
Thriller perfetto, lontano dal banalissimo "il buono contro il cattivo". Stupendo per la caratterizzazione minuziosa dei personaggi. Reale nel saper dipingere un killer diverso, un killer con dei sentimenti, un killer devastato dai suoi problemi interiori, caratteristica che lo accomuna con il detective Graham. Capolavoro
Beati voi che vi è piaciuto... Come prologo del "silenzio degli innocenti" sinceramente mi aspettavo di meglio. E la scena finale è orribilmente superficiale. Insulso
primo capitolo della serie red draon, che parter alla grande....grande interepretazione da parte dei due attori principali e ottimo mann nel ricreare la tensione e la perversione del assasino e dell'agente gram....dato negativo, se fosse un poppiù veloce sarebbe perfettto....
Bello, davvero. E' un poliziesco poetico, ogni personaggio ha tante sfumature, e ho trovato toccante il rapporto che si istaura tra la ragazza cieca e l'assassino. Mi ha commosso la scena in cui lui, dopo che hanno fatto l'amore, prande la mano di lei e se l'appoggia sul viso e sorride... E' un film diverso dal solito, vale senz'altro la pena vederlo.
Capolavoro di Michael Mann, ingiustamente sottovalutato. C'è tutto lo Stile di Mann che non fa il solito poliziesco all'americana, ma mette in piedi un attento e complessissimo studio psicologico sia del poliziotto che del killer, e descrive in maniera del tutto inconsueta la sua storia d'amore con la cieca. Il tutto avvolto in un'atmosfera da incubo e sempre altamente suggestiva. Ottima la solita fotografia del grande Dante Spinotti, collaboratore fidato di Mann e la colonna sonora.
"ManHunter" è il miglior poliziesco degli anni '80, un vero capolavoro nel genere. Brian Cox, prima di Antony Hopkins è già un inquietante Hannibal Lectar. Rifatto di recente in maniera scandalosa, con il film "Red Dragon", nemmeno lontanamente confrontabile con il film di Mann.
Un film, a suo tempo, sottovalutato. Una versione introspettiva del rapporto 'vittima-carnefice' tanto caro ad Harris. Un trhiller anomalo fatto di suggestioni ed atmosfere. Da vedere.