naboer (2005)

Dalla Norvegia un thriller psicologico con sfumature horror, debitore, fatti i netti e dovuti distinguo al cinema di Polanski o Lynch. Ovviamente Pal Sletaune non ha la stoffa dei suoi ben più noti colleghi, eppure sforna un lavoro intrigante, nonostante le finalità siano palesi già dopo pochi minuti. In parole povere dove si vada a parerare è intuibile con largo anticipo, tuttavia le atmosfere malsane, la cupezza degli ambienti e il labirintico incubo psico-geografico (mi si passi il bizzarro tremine) a cui lo spettatore, insieme al malcapitato John, viene sottoposto, stimola ed incuriosisce senza annoiare, complice una durata contenuta in cui il materiale viene proposto compatto, senza il pericolo di sbrodolare nel superfluo come spesso capita a giovani filmaker posseduti dal demone del narcisismo e dell'ostentazione gratuita. La validità di "Naboer" si trova anche nell'abilità con cui vengono mescolate le carte sino ad un finale chiarificatore. Ci si muove in un territorio indefinito tramite emozioni palpabili: il dolore del distacco, il senso di colpa oltre che all'elaborazione delle perdita, fanno precipitare John nelle sue paure più profonde incarnate nelle seducenti vicine di casa con cui scatena un gioco perverso fatto di violenza e sesso. Nota di merito per la scena tra John e la lolitesca Julia Schacht, mix straniante di erotismo, sadomaso e fantasie dirty.

Bel film, ottima atmosfera, anche grazie a una fotografia molto cupa e ambientazione labirintica. Ricorda per certi versi il bellissimo "uomo senza sonno" di Anderson. Il film prende e gli attori sono tutti misteriosi al punto giusto. Forse verso la fine, una volta che ormai la "soluzione" è chiara il film gira un po' su stesso, ma la scena finale è veramente forte.

Mah. Sicuramente particolare, ma nemmeno poi così originale.

Ne ho già visti parecchio del genere, e questo non mi sembra abbia aggiunto chissà quale particolare in più

così così.

Non male l'idea di base studiata per questo thriller norvegese, dove un giovane impiegato appena mollato dalla sua ragazza viene ammaliato e condizionato dalla perversione di due vicine di casa molto ambigue e strane.....
La durata della pellicola non è eccessiva, il che va bene considerando l'obbiettivo della trama; se fosse stato tirato troppo per le lunghe probabilmente avrebbe perso molti punti, invece il regista Pal Sletaune decide saggiamente di concentrare tutto in un ora e dieci minuti, dedicando la prima mezz'ora a questo rapporto strano tra il protagonista e i vari personaggi comprimari per poi introdurre lo spettatore verso la soluzione nella seconda, rivelando i vari enigmi pian piano, un tasselo alla volta.....
La soluzione a fine film non è genialissima, ma ammetto di esser rimasto un pochino spiazzato...anche perchè è talmente assurda che difficilmente viene in mente; si tratta di un thriller parecchio psicologico, anche se non girato proprio divinamente, quindi è da seguire con una certa attenzione...
....discreto, ma non credo che possa piacere a chiunque dato che non si seguono i canoni classici....anzi....

"Naboer" è un crescendo di eros e masochismo. Una scheggia d'orrore psicologico girata tutto in interni in cui la tensione è assicurata per tutti i 72 minuti della sua durata. Atmosfera angosciante e claustrofobica.
Un'odissea fisica e mentale, con una conclusione che rimette in discussione tutto quello visto in precedenza.
Un film girato con pochissimi ma bravi attori e un bassissimo budget, ma con un'ottima idea, anche se non originalissima alla base.

Piuttosto intrigante questo thriller, dalle forti assonanze polanskiane. Non è la trama che colpisce in maniera particolare, tantomeno il suo sviluppo abbastanza prevedibile da determinare in larga misura il finale, quanto per la costruzione di un'atmosfera estremamente inquietante ed una cura dei dettagli ben riuscita. Un labirinto in cui il protagonista si perde fra ricordi dolorosi e conflitti interiori che lentamente emergeranno in tutta la loro forza. Un prodotto ben riuscito che complice la breve durata si gusta tutto di un fiato.

Il suo più grande pregio è la cruda forza delle immagini e la sua atmosfera angosciante e claustrofobica. Il suo difetto è la prevedibilità della trama, o più che prevedibilità, diciamo la "banalità", nel senso che non si tratta di niente di nuovo. Ampia sufficienza ottimizzata da una durata perfetta per un film di questo genere.

Thriller psicologico che tratta il tema della doppia personalità, davvero intrigante.

Da guardare senza troppe pretese.

In questo film ho apprezzato lo stile conciso e senza fronzoli che riesce a racchiudere la storia in poco più di un'ora. Per certi versi opprimente, onirico, Polanskiano. La scena norvegese sta iniziando ad intrigarmi parecchio sul genere.

Un film sicuramente non comune e abbastanza ricercato, in 70 minuti il regista co mostra tante cose insieme, crudo, malato, sadico, erotico, inquietante.
Naboer è tutto questo dentro ad una storia che incuriosisce molto anche se a tratti forse un pò prevedibile, in sostanza comunque un buon film che continua la striscia positiva del regista e, più in generale, dei film che arrivano dal Nord Europa.

Mi trovo un po' in difficoltà a commentare questo film. La storia in sé incuriosisce molto: è malata e tiene lo spettatore attaccato allo schermo grazie alla sua bizzarria. Tecnicamente è sopraffino, le inquadrature, la fotografia, i colori cupi, funziona tutto alla grande. Anche nella breve durata trova una nota positiva. Ho fatto fatica però a digerire la troppa pretenziosità del regista norvegese. Sembra quasi che debba stupire ad ogni costo, come se nel finale ci aspettasse qualcosa di sopraffino, qualcosa che non abbiamo mai visto. Invece il finale è piuttosto banale (e anche un po' sbrigativo a mio avviso) e sa già di visto e rivisto (anche se stiamo parlando di un film di quasi dieci anni fa). Nonostante queste pecche mi sento di promuovere Naboer (che, tradotto, se non ho capito male, dovrebbe voler dire "vicino di casa") a pieni voti.
Dopo Babycall ("dopo" non in ordine cronologico di uscita, ma nel mio personale ordine cronologico di film visionati), mi sento di dire che Sletaune è un regista molto valido.

Il suo grosso difetto è di essere prevedibile...per il resto è un film comunque affascinante e coinvolgente quanto basta.

Buon film claustrofobico e malato, che da inizialmente un richiamo attraente quanto perverso allo spettatore, rotolando in seguito, come già più volte sottolineato nei commenti precedenti, nella prevedibilità. In ogni caso è ben fatto, dall'ottima e unica location alle interpretazioni, senza scivolare nell'errore di standardizzarsi incrementando inutilmente un'eccessiva durata.

Quoto il commento sottostante, ci aggiungo anche "l'uomo senza sonno" tra i riferimenti.
Nulla di nuovo all'orizzonte, sempre le solite idee rielaborate, ma assolutamente piacevole.

Thriller norvegese breve ma intenso, essenziale ma avvincente; rielaborando Polanski e i Wackowski, si cade nell'introspettività e nella sensualità, conturbando ed affascinando pur essendo qua e là scontato.

Ottima regia e belle interpretazioni.

Accattivante e riuscito.

Devo dire che mi ha sorpreso , ero partito con l'idea di non vedere nulla di speciale , ma invece mi son dovuto ricredere , la trama non è nuova , ma riesce comunque a regalare momenti di tensione e ansia , è ben girato , si sviluppa piuttosto bene e le interpretazioni dei personaggi sono abbastanza buone . Insomma , mi è piaciuto :)

Quoto il commento sottostante dal punto di vista dell'oroginalita' e della prevedibilita' ma a me è piaciuto di brutto !!
Avvincente, malato , inquietante e SENSUALE ( ci sono delle sequenze arrapanti di brutto !!! ), con riprese claustrofobiche degne del primissimo darren aronofsky ( spero si scriva cosi, quello di p grego cmq x intenderci :) )
Finale splendido che sicuramente buttgereit avra' apprezzato XD

Ennesimo thrillerino questa volta made in Norway..che dire la trama è tutt'altro che fantasiosa e prevedibile sin dagli inizi..infatti

SPOILER

Comunque non lo penalizzo eccessivamente anche perchè ha il pregio di durare poco più di un'ora..però come dicevo è tutto molto prevedibile.