over the moon - il fantastico mondo di lunaria regia di Glen Keane Usa, Cina 2020
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over the moon - il fantastico mondo di lunaria (2020)

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locandina del film OVER THE MOON - IL FANTASTICO MONDO DI LUNARIA

Titolo Originale: OVER THE MOON

RegiaGlen Keane

Interpreti: -

Durata: h 1.35
NazionalitàUsa, Cina 2020
Genereanimazione
Al cinema nell'Ottobre 2020

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Trama del film Over the moon - il fantastico mondo di lunaria

Una ragazza costruisce un razzo per andare sulla Luna e dimostrare al padre che esiste la leggendaria Dea della Luna. Poco dopo il suo arrivo, scopre inaspettatamente come il satellite sia popolato da uno stravagante universo di creature fantastiche, alcune pericolose e altre destinate ad aiutarla a ritrovare la strada di casa.

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Voto Visitatori:   6,00 / 10 (3 voti)6,00Grafico
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Voti e commenti su Over the moon - il fantastico mondo di lunaria, 3 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

marcogiannelli  @  26/12/2021 16:30:09
   6 / 10
Film che si lascia guardare perlopiù per lo straordinario impatto visivo, che soffre però purtroppo il fatto di essere un prodotto un pò troppo infantile.
Anche le canzoni sono orecchiabili ma non adatte ad un pubblico adulto e, visto che occupano buona parte del minutaggio, snervano un pò.
Un'altra cosa che però può essere coinvolgente è il contesto e il mito cinese, punto di partenza per questo lavoro Netflix.
Banalotto, un mesh up di tanti film delle maggiori case di produzione d'animazione.

Peanuts02  @  11/07/2021 01:08:33
   6½ / 10
Ok, si tratta di un film che inizialmente avevo totalmente ignorato, non per motivi particolari, ma per pura trascuratezza. Dopo averne sentito parlare a più riprese ho deciso di recuperarlo durante le feste natalizie, e gli ho dedicato di recente un rewatch rapido.
Allora, dopo il popò di pandemia in cui siamo precipitati l'anno scorso, forse per pura coincidenza, ho iniziato ad avvicinarmi sempre di più alla cinematografia cinese, specie nel settore blockbuster e "per famiglie". Questo Over the moon pur coinvolgendo nella sua produzione anche la Cina, non è diretto sa un cineasta cinese (nuovo scioglilingua) ma da un veterano della Disney del Rinascimento, Glen Keane, e la cosa si nota. Per dirlo in poche parole, il film si pone l'obiettivo di realizzare un prodotto in salsa Disney ma con uno sforzo produttivo assai più contenuto. Ciò non si riduce fortunatamente ad una scialba imitazione come potevano essere all'epoca film come L'incantesimo del lago, per quanto il character design e la formula del plot (il pacchetto "avventura familiare + lutto" che Disney e Pixar ci propongono già da un po', ideale successore del pacchetto fiabesco/principesco/musical/orfanesco degli anni '90, destinato forse ad essere stravolto da un successore spirituale di Shrek? Ai posteri l'ardua sentenza) facciano sentire fortemente il background del regista. Il risultato è un prodotto valido, specie se si considera il fatto che non è uscito al cinema ma su Netflix, il che ci rimanda inevitabilmente al solito discorso sul rapporto qualità - prezzo di un film che ora come non mai ci troviamo ad affrontare ogni tre per due. Onestamente non so se doveva uscire in sala oppure no, ma pazienza, oramai sappiamo le cose come sono andate, e come film Netflix da vedere a casa sul divano con i soli soldi dell'abbonamento, non è affatto male.
Ma...
Direi di parlare prima della trama. Fei Fei, ragazzina cinese affascinata dal mito di Chang-e, dea della Luna, perde la madre, caduta malata. Qualche anno dopo il padre sembra volersi riposare con una donna con un figlio di nome Chin, ma Fei Fei vede in ciò una mancanza di fedeltà verso il ricordo della madre. Deciderà dunque di costruire un razzo per raggiungere la Luna e Cheng-e, ottenere una prova della sua esistenza ed esortare il padre a seguire l'esempio della dea (che come lui ha perso una persona cara) restando fedele alla moglie defunta. Al viaggio si aggiungerà anche Chin, desideroso di essere accettato da Fei Fei come nuovo fratello.
Il primo atto del film, ambientato sulla terra, è di per sé ben costruito. Le ambientazioni, la regia, i dialoghi e le canzoni (a quelle ci arriveremo meglio dopo) ben immergono lo spettatore in questo ambiente, e lo aiutano a simpatizzare in modo completo con Fei Fei, al punto da concordare con lei sul fastidio rappresentato da Chin e dalla sua rana (anche se temo che nelle intenzioni iniziali dovessero risultare meno fastidiosi e più simpatici, ma vabbé...).
Insomma, l'apertura (che vede anche una bella sequenza animata in tecnica tradizionale) è molto valida e ben fatta. Poi, però, arriviamo alla canzone "Volo via", al razzo e all'arrivo su Lunaria... Da qui, purtroppo, il film subisce un sensibile calo di qualità, legato al fatto che questa nuova parte del film, se confrontata alla prima, risulta molto più tirata via e con un mordente decisamente scarso. O meglio, scarso se si considera il contenuto e ciò che il film intende comunicare. La città di Lunaria, per quanto carina esteticamente (ispirata ai quadri di Miro e alla copertina di The dark side of the moon) non presenta un world building che permette una piena immersione dello spettatore (cosa che invece avviene bene con gli ambienti della prima metà del film, per quanto lì il fatto che si trattasse di ambienti realistici aiutasse di molto). Se poi si fa un minimo confronto con ambienti come la Terra delle Anime di Coco, i problemi di world building si manifestano palesemente. Reputo comunque ciò come un difetto relativo, data la mia ignoranza della cultura di riferimento e quindi la mia incapacità di cogliere elementi che ad un pubblico cinese apparirebbero evidenti e chiari. Il Personaggio di Cheng-e gode di un forte carisma, e senza dubbio rappresenta uno degli elementi di maggior forza del film intero, ma l'intera componente della caccia al dono risulta un elemento di trama mal gestito, frettoloso, quasi fine a sé stesso

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
I vari abitanti di Lunaria sono figure monodimensionali sotto ogni aspetto. Il loro design è dimenticabile, troppo colorato e gelatinoso per i miei gusti (non so, sembrano più caramelle di Candy Crush che altro), e il film fa ben poco per rendere queste macchiette (perché in fondo di questo parliamo) personaggi memorabili. In Coco e in Song of the Sea erano diversi i personaggi di sfondo che contornavano le varie scene, e pur essendo semplici comparse riuscivano a rendersi memorabili agli occhi dello spettatore grazie a minimo accorgimenti, come in design interessante, una linea di dialogo buffa o sferzante, un semplice sguardo, etc.
Qui, niente. I polli motociclisti credo siano un valido esempio dei problemi di tutto questo film, o almeno della seconda parte.
E poi, c'è Gobi... Lui, la rana e la. coniglietta Banji (spero si scriva così) sono un modo del film per dire "NEI FILM DISNEY CI SONO SEMPRE SPALLE COMICHE ANIMALI, QUINDI ANCHE QUI C'È NE VUOLE QUALCUNA!". Là dove la coniglietta è la rana risultavano presenze sopportabili, Gobi tende a darsi a siparietti comici superflui o comunque poco divertenti. Magari a un bambino piaceranno, ma di sicuro hanno poco da offrire a spettatori più maturi (cosa che altre spalle comiche riescono invece a fare di gran lunga meglio).
L'intera parte conclusiva, relativa all'affrontare il lutto, la perdita e la tristezza costruendo una nuova felicità con chi ci circonda è ben realizzata, peccato che arrivi dopo un secondo atto molto sottotono.
Tecnicamente il film gode di una grafica molto buona, alla pari delle grandi produzioni, mentre la colonna sonora offre i suoi alti e bassi. Le due canzoni di apertura sono valide e, pur non essendo il massimo dell'orecchiabilità, guidano bene la narrazione. La canzone "Volo via" ha buone liriche e si inserisce bene nella memoria dello spettatore. Le immagini accomoagnao bene la musica, e viceversa, e già questo basta a definirla come un buon pezzo. "Ultra straordinaria" riesce, grazie alla buona regia e rappresentazione, a non rendere fuori luogo la scelta dello stile C-pop, così come la canzone del ping pong, dove Keane dà prova di saper usare bene l'occhio cinematografico. La canzone di Gobi è bruttina, poco da dire, mentre quella finale chiude degnamente il cerchio.
Insomma, parliamo di un film che parte da una buona base e che trasmette, con successo, un buon messaggio. Tecnicamente il prodotto è ben confezionato, salvo eventuali strafalcioni, ma i punti bassi della seconda parte, lo sviluppo finale scarso del rapporto tra Fei Fei e Chin, e quel tono raffazzonato che colpisce il film dall'allunaggio in poi rendono questo un film appena sopra la sufficienza, ma in senso buono. Se fosse possibile metterei un sette meno, ma se devo affidarmi ai parametri di filmscoop, un 6 e mezzo ben descrive la qualità del film.
Onestamente, per più di una ragione ho preferito di più Il drago dei desideri, ma anche questo è un film che fa passare una piacevole ora e mezza, e i più piccoli di sicuro lo apprezzeranno.

topsecret  @  11/01/2021 21:36:27
   5½ / 10
Produzione cino americana per questo film d'animazione distribuito da Netflix che parla di elaborazione del lutto, di piccoli e grandi delusioni famigliari ma anche di ritrovata serenità e maturità interiore.
Nulla di particolare, ma forse la seconda parte della storia appare un po' troppo bambinesca sotto l'aspetto visivo, e le canzonette ogni due scene mettono decisamente alla prova la resistenza di chi non ama queste ingerenze (purtroppo molto spesso prerogativa di certi film animati). Graficamente non eccezionale, c'è di meglio in giro, ma abbastanza colorato e movimentato per piacere a un pubblico giovane.

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