paura nel buio (1989)

Mi sarei aspettato un film di un livello superiore.
A livello di trama siamo nel canonico film triller "on the road" in cui lo psicolabile di turno sequestra una ragazza. Il problema è che si tratta inesorabilmente di un film di serie B. La recitazione, e specialmente il doppiaggio, sono a livello televisivo, a livello di filmetti anni '70. Anche vsiivamente la qualità lascia molto a desiderare. Ambienti verdeggianti ma opachi, come se la pellicola fosse vecchia di 40 anni e più.
Il finale poi è semplicemente ridicolo.
Insomma si tratta di un film di livello mediocre che si dimentica facilmente e che non presenta alcuna tensione, né colpi di scena né altro.

Mi rincresce davvero dare solo 6 a questo film di Umberto Lenzi(alias Humphrey Humbert); lo spirito del film non è male e le potenzialità ci stavano tutte.
Tra i pregi troviamo lo stile registico che avvicina la pellicola al genere drammatico,piuttosto che al solito "Torture porn" o "rape & revenge".

Tutta la storia narra di un ragazzo 22enne psicolabile(e assassino di ragazze innocenti) che si invaghisce di una ragazza assomigliante alla sua giovane e defunta madre.
Come le sue precedenti vittime,rapisce e segrega nel suo Camper la giovane sventurata,obbligandola forzatamente a convivere con lui.

Lo stile narrativo non è accio; le situazioni sono abbastanza credibili e non si sfocia mai sul trash,il violento,o il disturbante; tutto è raccontato in modo drammatico ma non estremo.
Inoltre,nonostante la pellicola sia targata 1989,sembra di vedere uno di quei film prodotti nella seconda metà degli anni 70(forse anche un pò voluto).
Il finale è carino,riesce a spiazzare,però ha penalizzarlo c' è il doppiaggio mediocre e la fotografia troppo televisiva; c'è anche da dire che non ci sono grossi accenni di originalità,eccezzion fatta per gli ultimi 20 minuti che accennano a dare un perchè a questa pellicola.
Si sente parecchio l'impronta italiana; ma manca qualcosa che lo valorizzi di più,che gli dia quella caratteristica necessaria a renderlo singolare.
Il che,nonostante il film si faccia guardare,non rimane molto allo scoccare dei titoli di coda,lasciando la sensazione di aver visto un filmetto "by '70" di quelli meteora.
Infatti è esattamente così,con la differenza che l'hanno successivo sarebbero arrivati i '90.....
....un 6 per l'intrattenimento,tutto sommato accettabile.

Il giovane Mark vaga per la costa oceanica su un pachidermico camper. Vive nel doloroso ricordo della madre, seppur questa lo abbandonò tornandosene in Russia senza troppi patemi.
Il ragazzo è un feroce serial-killer, le sue vittime predilette sono ingenue e preferibilmente avvenenti autostoppiste. Finchè non si imbatte in Daniela, tra l'latro molto rassomigliante all'amata genitrice; decide quindi di rapirla per colmare il suo bisogno barcollante tra l'affetto materno e un insano lato incestuoso.
Thriller di mediocre fattura, privo di qualsiasi tensione con un "cattivo" per nulla spaventoso e personaggi tratteggiati in maniera molto elementare. La trama è davvero stesa male, piena di buchi e illogicità.
Tanto per dire: il fidanzato della vittima dopo aver raccolto numerosi indizi, e aver appurato che la sua ragazza è stata rapita, continua imperterrito le ricerche in solitaria anziché rivolgersi alla polizia.
E' solo uno dei tanti momenti in cui nemmeno la totale sospensione della credulità aiuta a rendere accettabile questo florilegio di sciocchezze. Il finale poi è semplicemente ridicolo.
Come non bastasse "Paura nel buio" è funestato da una colonna sonora odiosa.
Dirige Umberto Lenzi con pseudonimo anglofono, il film venne distribuito anche col titolo di "Hitcher in the dark" per tentare di sfruttare il successo ottenuto da Robert Harmon col suo "The hitcher".

Thriller noiosetto con un maniaco che sembra il cugino stupidotto di Norman Bates con la stessa ossessione per la madre

SPOILER
Evitabile.

Discreta l'idea che sta alla base del film, ma poco incisiva nella sua realizzazione perchè i caratteri dei personaggi emergono solo superficialmente. Purtroppo si innesca la noia per una pellicola che non decolla, anche per il poco carisma del protagonista, reso irritante anche dal doppiaggio italiano. Piccola citazione verso il finale di Henry pioggia di sangue (il deposito auto), pellicola a cui Lenzi cerca di fare riferimento. Peccato perchè in fondo poteva venir fuori una buon lavoro.

Bel film di Lenzi con una location molto particolare: l'interno di un camper. Storia coinvolgente e ben realizzata.

Il peggiore di Lenzi in assoluto. sceneggiatura povera, noiosissimo, con un protagonista assolutamente impacciato e inadeguato per la sua parte. Un film che tradisce una natura potenzialmente esploitativa per risultare privo di qualsiasi mordente o interesse, il tutto avvolto in un grigiume totale. L'idea discretamente originale non è neanche tanto malvagia, ma viene spiegata in modo superficiale così da non coinvolgere abbastanza. Non mi sento di consigliarlo neanche ai patiti di cinema di genere italiano.

Accidenti che bel film ti tira fuori Lenzi, sfruttando pochissime location ed ambientando il tutto, almeno per un buon 80% della sua durata, all'interno di un camper.

Il soggetto del tipo pazzoide con in fissa la madre morta è discretamente originale, e gli attori se la cavicchiano.

Finale che potrebbe pure essere sullo stile Nutbag/Murder-set-pieces, però qui diciamo che la vittima, dapprima scomparsa, si vendica eccome...

Film ad ogni modo assolutamente vedibile, conosciuto anche come Hitcher in the dark.

Consigliato.