L'ufficiale viennese Paul torna dalla Grande Guerra nella sua tenuta di campagna - curata dai suoi domestici Franz e Anna - mutato nel carattere. Era un uomo che amava soprattutto le donne, e i suoi ricordi sono pieni di amplessi passionali, ma le sue giornate sono silenziose e malinconiche. Una ferita di guerra lo ha privato della capacità di avere rapporti amorosi. L'amicizia con Eva, una dodicenne implume ma già morbosetta per conto proprio, gli fa sperare di poter intrecciare una relazione erotica ma casta al contempo. Scrive anche un romanzo dove fa di Eva la protagonista (ed infatti l'intitola "Storia di Eva"). Il gioco però non dura a lungo, Eva lo tradisce con leggerezza con uno zingaro. L'ufficiale non trova motivo per continuare a vivere e si spara un colpo di pistola alla tempia. Il fotogramma finale mostra l'ultima pagina del suo romanzo, la cui frase conclusiva recita pessimisticamente «ma la natura, che credeva sconfitta, l'uccise».
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