quando tutto cambia (2007)

..temi delicati ed importanti conditi con un po' di comicità.

bel film.

Un film che fa riflettere sull'idea di volere un figlio naturale a tutti i costi.
La prima parte del film incuriosisce. La presenza di Bette Midler mi faceva ben sperare in una piacevole comicità che invece è risultata scadente e scontata. Tenerissima la scena della prima notte assieme ma da quel momento in poi il film fa acqua da tutte le parti.

SPOILER

Tema delicato e, quindi, trattato con delicatezza. Una donna di 40 anni (però, cribbio, sembra che ne abbia 50) dalla vita complicata, si trova catapultata in vortice di sentimenti, ricordi e novità che le cambieranno la vita.

Molto carino.

SPOILER

Mezzo voto in più per cercare di risollevare la media di questo film che per essere la prima regia della brava Helen Hunt non è affatto male, anzi, un pò lento forse, ma perchè i temi che affronta sono tutti trattati in maniera molto delicata. Gli attori hanno per me centrato il ruolo a loro assegnato, in particolare Broderick (vogliamo parlare di quanto si è ingrassato lui invece delle rughe che la protagonista si porta addosso senza paura?). Per non avere i soldi per dare la parte di April ad un'altra attrice e caricarsi sul groppone anche quest'impegno direi che l'operazione è riuscita!

L'esordio alla regia dell'attrice Helen Hunt è una commedia intimista sui sentimenti, sulle incertezze e sulla voglia di maternità di una donna arrivata alla soglia dei 40 anni. In questo film ci sono diverse cose riuscite ed altre decisamente meno. La storia raccontata è tratta da un romanzo di Elinor Lipman e non so quanto sia fedele al testo, ma decisamente sono troppo esagerati tutti gli imprevisti e gli ostacoli che la protagonista deve affrontare; inoltre il ritmo è eccessivamente lento e rischia di annoiare. Il finale poi è troppo melenso.
Le cose che mi sono piaciute sono state la contrapposizione dei due caratteri quello di April (Hunt) e quello della madre naturale interpretata da Bette Midler. Altra cosa che mi ha lasciata piacevolmente sorpresa è stato il trattare i sentimenti in un modo non scontato non da cliché, ma sempre mantenendo la sensazione di confusione interiore della protagonista. Nel complesso un film che si può guardare, tenendo presente che si tratta sempre di una commedia sentimentale, ma non un capolavoro e a tratti un film un po' noiosetto.

La prima mezzora è di una noia mortale mi stavo per addormentare e deridevo la morosa per l'ennesima scelta di film sbagliata (l'ultimo era stato il bacio che aspettavo), invece poi con l'ingresso della madre e un Colin Firth particolarmente ispirato che ha rallegrato un pò la scena ne è uscito qualcosa di interessante.
II temi trattati son profondi e i personaggi complessi una donna in crisi un padre che deve esser forte x i figli un uomo che non sa cosa fa al mondo una madre in preda ai sensi di colpa......
Si poteva fare di più visti gli argomenti e la storia, magari con un pò più di commedia cmq direi che il voto giusto è la sufficienza....

P.S. ma quanto è invecchiata Helen Hunt!!! dovrebbe interpretare una quarantenne ma per me ne dimostra almeno 50 portati male.

Discreto esordio alla regia di Helen Hunt, che si ritaglia la parte di un'insegnante frustrata e problematica, senza figli all'età di 39 anni, che si trova in successione ad affrontare la morte della madre adottiva, l'abbandono da parte dell'immaturo, fastidioso, rin********to marito (un Broderick irritante come prevede il personaggio), la comparsa dell'eccentrica madre naturale (Bette Midler), presentatrice di un talk-show e in preda ai sensi di colpa per averla abbandonata da neonata e infine l'innamoramento per il bravissimo Colin Firth, padre di uno dei suoi alunni. I 2 temi principali, la crisi di mezza età e l'adozione, sono trattati senza moralismi e la Hunt per tutto il film si aggira per la scena, per lo più sull'orlo delle lacrime, cercando di sbrogliare il triangolo col marito e il nuovo compagno, triangolo che diviene presto un quadrato con l'avvento dell'invadentissima e bugiardissima Midler. In generale la sceneggiatura e i dialoghi sono interessanti e mai banali, si ride con Firth, lo sviluppo della trama non è così scontato, così come il bel finale. Da vedere