red riding hood - cappuccetto rosso (2003)

Non mi è piaciuto, soprattutto per il fatto che è realistico sottozero meno...

Curioso horror/slasher italico, girato con un budget misero e non particolarmente originale ma che riesce a distinguersi grazie ad una regia più curata del solito,una sceneggiatura che per quanto traballante presenta almeno un minimo di imprevedibilità e grazie a qualche effettaccio gore che in pellicole del genere ci sta sempre bene.
Abbastanza efficace ed inquietante la protagonista.
Nulla da dire,un intrattenimento dignitoso.

Questo pellicola è stata per me una sorpresa incredibile...non tanto per il film di per se,ma perchè ho scoperto che tra i vari componenti alla produzione c'erano anche i ragazzi della "Logical art",un gruppo proveniente dal corso di effetti speciali di Carlo Rambaldi,realizzato nel 1997 qui a Terni; sono tutte persone che conosco e che ho sempre spronato ad impegnarsi....sono partiti da zero facendosi pubblicità e mostrando alle case di produzione i loro lavori e le loro capacità.
Non sapevo di questo "Cappuccetto rosso" (non li vedo spesso e molte volte non mi parlano di tutti i loro lavori),quindi guardavo gli effetti speciali sorridendo un pochino,sapendo chi ci stava dietro.....poi vedere che era una produzione associata con Assonitis mi ha fatto immensamente piacere.......come se non bastasse ho visto che tra i produttori c'era anche un certo Renzo Rossellini(figlio di tal Roberto) che ho conosciuto personalmente sempre nel 97 e che ha prodotto il film in pellicola(diretto da Beppe Cino) che era il nostro saggio di un corso di regia(dove ho avuto la fortuna di fare anche l'attore ma mai distribuito per problemi logistici ed economici).....insomma,questo film diretto da Giacomo Cimini è in parte frutto di un ambiente che anni fa conoscevo bene......e devo dire che hanno fatto un lavoro anche piuttosto carino.

La storia è un pò bizzarra...inizialmente sembra addirittura una commedia amara,per poi avvicinarsi ad una specie di slasher all'italiana molto vicina ai lavori nostrani degli anni 80 e con qualche riferimento a pellicole attuali come il famoso "Hard Candy" con Ellen Page.
I riferimenti e le citazioni sono diverse(ad esempio "Misery non deve morire" ),creando di tanto in tanto dei momenti anche abbastanza drammatici e con una discreta tensione; la ragazzina protagonista riesce a rendere discretamente il suo personaggio malato,anche se ho percepito un climax di finzione che delle volte stonava un pò,nonostante alcune inquadrature,come i dettagli degli stivali rossi o della bicicletta usata da cappuccetto rosso,erano concepiti bene.....sono un pò in difficoltà,non so esattamente come giudicare questo lavoro,in parte molto curato e in parte troppo amatoriale....
Certo,l'idea di "George",il compagno immaginario della nostra piccola carnefice,era sfizioso,anche grottesco e ambiguo,ma purtroppo il livello recitativo e la qualità di alcuni dialoghi rimaneva scarsetta.....mi sembrava di assistere ad una sorta di altalena che andava tra "l'interessante" e "il dilettantistico".....senza nulla togliere però allo sforzo e all'impegno nel tentare di realizzare un prodotto tutto sommato vicino a produzione più sostanziose che solitamente si vedono nel circuito estero......difatti questo è un film che non ha acquisito tanta popolarità,anzi,sfortunatamente direi il contrario...
Simpatico,ma certe cose erano da rivedere e correggere.....così,a parer mio,è solo godibile e li finisce; peccato considerando lo scopo....

E bravo Giacomo Cimini che gira un thriller-horror italiano che pare un film americano girato in Italia :)
Uno dei pochi casi di film del "Bel Paese" che non risente di carenze nel doppiaggio essendo stato recitato in inglese e poi doppiato...e non risente nemmeno di quella fotografia da fiction che spesso preclude il buon esito dei film nostrani, lo si potrebbe pure spacciare a qualcuno per film statunitense (basta non fargli vedere i titoli di testa).
Una sconosciuta ai più (ormai ha già compiuto 10 anni senza che quasi nessuno se ne accorgesse) e che merita certamente un recupero, certo non è un capolavoro o un film assolutamente originale ma non c'è davvero di che lamentarsi sotto nessun aspetto.

Una regia decisa e capace, dinamica quanto d'atmosfera che sa cogliere benissimo l'anima dei protagonisti e fotografa ottimamente le location in quel di Roma! Tutto curato nei dettagli con bellissime "cacce" e omicidi efferati che non si temono di mostrare, complice l'abile realizzazione dello splatter.
L'inquadratura di una onirica-metaforica fuga del lupo nel tetro bosco è un esercizio di stile rappresentativo delle doti del regista!

Gli interpreti funzionano alla grande, specie lei...Kathleen Archebald, forse non proprio bellina ma sicuramente inquietante e cinica al punto giusto...una disturbata mentale calcolatrice ed intelligente come sarà 2 anni più tardi Ellen Page in "Hard Candy" e non sarà che David Slade abbia copiato qualcosa da questo filmetto?! Ragazzina vendicatrice alla Cappuccetto Rosso.......mah.
E poi c'è lui, l'incappucciato George/Lupo cattivo che è una figura thriller che inquieta per bene!

Un piccolo mix di generi dallo slasher al revenge-movie passando per il grottesco (vista l'autoironia) ed il thriller psicologico...una sceneggiatura particolare (che cita pure "Misery non deve morire") e nel complesso riuscita se non fosse per una caduta nel finale che si poteva benissimo evitare secondo i miei parametri!
Una specie di "V per Vendetta" in salsa horror, credo sia una assonanza plausibile visto il look di George...ma anche questo ultimo è venuto dopo il film di Cimini ma ovviamente prima ci fu il fumetto.

Non è che sia entusiasta al punto tale da dare chissà quale valutazione ma consiglio caldamente questa pellicola a riconferma che anche qui da noi c'è gente che ci sa fare e che ancora sa fare del buon cinema di genere!

Che sorpresa inaspettata, come dovrebbe essere un horror italiano! Peccato sia poco conosciuto... non aggiungo altro.
Da vedere assolutamente, per gli amanti del genere una vera chicca.

spettacolare chicca che vien fuori così a sorpresa dal nulla!

Storia molto carina, recitazione ottima, peraltro girato in inglese. Questo film è uno dei pochi film horror italiani (ma anche film italiani in generale) destinati al mercato internazionale, dove non sfigurerebbe per niente! In questo, mi ricorda molto Shadow, altro film che, se te lo vedi senza saperlo, non diresti che è italiano, perchè supera quel provincialismo cinepanettonico o pseudointellettuale che normalmente ci fanno mangiare.
Bell'effetto un film ambientato a Roma parlato in inglese e doppiato in un italiano corretto, senza le inflessioni forzate che fa la ferilli.
La trama regge, c'è qualche scena un po' astrusa, ma nell'insieme perdonabile. Bella soprattutto le due trovate:
una è "George",

SPOILER

INQUIETANTI quegli stivali e quei guanti rossi. Le scene che riprendono i pedinamenti nei confronti delle vittime, con quei primi piani sull'abito nero e sugli stivali rossi, sono realizzate in modo pregevole da un regista che ha saputo pescare dal meglio della tradizione (ormai purtroppo morta) del cinema horror italiano con immagini poetiche e deliranti, ma anche dalla dinamicità dell'horror americano, un po' pop, un po' videoclip, capace di fondere le immagini con la musica.

Ah, ecco, proprio la musica. Il commento precedente si è occupato solo di questo aspetto, demolendola. Son gusti. Io l'ho trovata assolutamente appropriata. A volte è vero che c'è l'effetto "Ortolani / Cannibal Holocaust", colonna sonora che non c'entra nulla col le immagini, ma è un effetto voluto e il risultato è piacevole. Più spesso, invece, la musica accompagna perfettamente le immagini, come nelle inquadrature, appunto, dei pedinamenti: perlopiù sono arrangiamenti rock elettronici, peraltro la componente elettronica non è esagerata e sono orecchiabili.

Non avevo mai sentito parlare del regista Giacomo Cimini, ma vedendo questo film, mi chiedo davvero perchè, dopo il 2003, non si sia più cimentato con altri horror. PERCHE ?!

E' sabato mattina, ora mi scelgo un altro horrorino e me lo guardo. Ma il mio vicino di casa fa troppo casino.
George,
per favore,

SPOILER

Un film che lascia sorpesi da parecchi punti di vista: ottima la recitazione e la scelta del cast, un' ottima sceneggiatura, una buona fotografia...ma una pessima colonna sonora. In tutti i punti del film il compositore ( tale Alessandro Molinari) pecca non solo di una carente fantasia, ma anche di veri e propri grossolani errori grammaticali; un commento musicale inappropriato, come la maionese in un panino con la marmellata; pensavo fosse il solito dj improvvisato compositore di musica per film, ma, ahimè, noto che questo signore ha una carriera già avviata nel cinema. E non capisco francamente come il regista, che sembra così preparato, abbia potuto permettere un simile scempio. Tant' è vero che, quando iniziava il commento musicale, pensavo che mia madre avesse acceso la televisione in cucina e l'audio avesse interferito col film...

Un film italiano molto particolare, sicuramente si differenzia molto dai soliti clichè degli horror che siamo abituati a vedere.
Questo film è cattivissimo e con una venatura di humor nero (come ha detto Ciaby) che ti accompagna per tutto il film.
Una pellicola molto strana di quelle che non se ne vedono spesso con una protagonista semplicemente deliziosa e bravissima nel suo ruolo, che interpreta a modo suo i valori di lealtà e giustizia, rimanendo sempre e comunque in una sua logica perversa. Il finale invece non mi ha convinto molto, insensato e un pò sarcastico che chiude il film un pò cosi.
Mi sento di consigliarlo agli amanti del genere che non cercano il solito horrorino da videoteca ma qualcosa di più ricercato.

Cazz.o, finalmente un horror nostrano davvero imperdibile. Al di là della geniale recitazione della piccola Susanna Satta, un film veramente appassionante, coinvolgente e impregnato di sarcasmo finissimo. Verso il finale si infiacchisce, ma la chiusura di humor nero cattivissimo convince. Imperdibile la scena con la crudele Jenny che in mano tiene un coltellaccio da cucina spalmato di burro di noccioline.