sotto la sabbia regia di François Ozon Francia 2001
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sotto la sabbia (2001)

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locandina del film SOTTO LA SABBIA

Titolo Originale: SOUS LE SABLE

RegiaFrançois Ozon

Interpreticon Charlotte Rampling, Bruno Cremer, Jacques Nolot, Alexandra Stewart

Durata: h 1.27
NazionalitàFrancia 2001
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2001

•  Altri film di François Ozon

Trama del film Sotto la sabbia

Venticinque anni di matrimonio, coppia borghese, sguardi intensi, poche parole. Una vacanza nelle Lande, la spartana casa di campagna, che non ha bisogno di niente, se non delle loro, silenziosissime, presenze. Poi, sulla spiaggia, l'imponderabile: lui sparisce, forse inghiottito dal mare, forse svanito in un cercato anonimato, forse suicida. È rimasta lei, incredula, sotto shock, che torna a Parigi e continua come se niente fosse, chiama il suo Jean, ci parla a colazione, si fa toccare in impossibili sogni erotici, lo evoca davanti agli amici. Ma Jean si è suicidato davvero, e Marie deve cominciare a fare i conti con la realtà.

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Voto Visitatori:   7,04 / 10 (14 voti)7,04Grafico
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Voti e commenti su Sotto la sabbia, 14 opinioni inserite

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7219415  @  27/04/2017 16:52:19
   6½ / 10
solito Ozon, un ni

Oskarsson88  @  25/04/2017 17:50:43
   6 / 10
Non male, ma un po' troppo monotono, con la donna che non riesce a superare in nessuna maniera la scomparsa del marito. Ozon, non mi convince mai del tutto...

Vax87  @  13/06/2016 15:37:51
   8 / 10
Da quando lo vidi anni fa non l'ho mai dimenticato, senz'altro uno dei miei preferiti di Ozon, l'abbandono , la mancanza lo shock della scomparsa e gli interrogativi che fino alla fine ti poni, si è suicidato? ..è scappato ? ..è annegato in un incidente? Le scene del mare desolato e burrascoso e lei solinga danno ansia e angoscia. La madre di lui nella casa di riposo cattivissima..

Goldust  @  16/02/2015 14:39:21
   7½ / 10
Con "Sotto la sabbia" completo la trilogia del lutto di Ozon. Più riuscito e coinvolgente de "Il rifugio", più volutamente distaccato ed enfatico de "Il tempo che resta" ( che resta comunque il migliore del trittico ) il film galleggia tra le azioni, i ricordi, le prassi consolidate ed il travaglio interiore di una donna di mezza età alle prese con l'elaborazione di un lutto. La ( non ) presa di coscienza che ne consegue è il fulcro di un film cerebrale e indagatore, scientifico nella sua lentezza, cucito addosso all'intensità quasi dimessa di una Charlotte Rampling che ha la dote rara delle grandi attrici: sa recitare con gli occhi e con lo sguardo.
Dopo la partenza ad handicap un altro tassello vincente nella carriera del regista.

TheLegend  @  20/05/2013 05:39:08
   7 / 10
"A volte la follia sembra l'unica via per la felicità"

paride_86  @  22/10/2012 00:15:58
   6½ / 10
Il tema di "Sotto la sabbia" è la (non) elaborazione del lutto.
Marie, interpretata da una bella e brava Charlotte Rampling, deve fare i conti con la scomparsa del marito ma, invece di affrontare la cosa, preferisce mettere la testa sotto la sabbia - appunto.
Si tratta di un film lento e doloroso, con una messa in scena molto spoglia rispetto a precedenti lavori di Ozon.

Jumpy  @  14/10/2012 13:02:05
   7½ / 10
Un film fatto di atmosfere rarefatte, dolore non accettato, sguardi, espressioni, pensieri ed emozioni taciuti.
Al contrario, ad esempio, di Rohmer, in cui talvolta si viene sommersi di dialoghi, pensieri, che trascinano nel quotidiano dei protagonisti, qui il tutto viene lasciato all'intuito ed alla sensibilità dello spettatore, con dialoghi ridotti all'osso.
Esempio di come si può fare grande cinema senza chissà quali effettoni speciali, ambientazioni esotiche o quant'altro, ma semplicemente con un grande regista e dei grandi interpreti.
Due scene da cineteca:

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Mpo1  @  28/06/2012 01:46:31
   8 / 10
Sottovalutato come la maggior parte delle opere di Ozon, è un film sull'impossibilità di accettare la bruttezza della realtà. Grandissima come sempre Charlotte Rampling. Scena clou: il dialogo con la suocera.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  10/12/2011 18:40:06
   7½ / 10
Il tema della perdita, della sua rimozione, del suo rifiuto sono affrontati nel film di Ozon con un certo coraggio, perchè agisce sistematicamente sulla sottrazione. Marie si trova in una situazione di limbo, che non si ripercuote nella routine quotidiana in maniera evidente, ma le impedisce di fatto di andare avanti, di costruirsi una possibile nuova vita. E' un lento trascinarsi verso una follia sorda determinata dal trovare un senso alla scomparsa del marito, di interrogarsi sull'eventuale fallimento come compagna e come moglie. Una paura che le impedisce di avere nuovi rapporti e forse di nuovi eventuali fallimenti.
Ozon intelligentemente toglie più informazioni possibili sulla vita di coppia di Marie, stimolando a trovare una spiegazione per un rifiuto così netto della sua protagonista. Un film intelligente, freddo e dominato dalla presenza di una Rampling straordinaria.

Laisa  @  23/04/2011 03:43:41
   9½ / 10
raffinato e intensissimo

antonioba  @  04/11/2008 09:18:50
   7½ / 10
Il dolore di una perdita raccontato con grande maestria. Una lezione per il cinema italiano

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  09/01/2007 00:01:29
   8 / 10
Vidi "sotto la sabbia" circa 6 anni or sono, e non potei fare a meno di pensare al pluripremiato "stanza del figlio" di Moretti.
Ci sono molti modi di raccontare una "perdita" e Ozon sceglie la via piu' difficile ma anche quella piu' affascinante: la repressione mentale, il rifiuto psicologico.
Non credo che abbia pensato a Moretti, forse il referente è invero "l'avventura" di Antonioni, avverso e successivamente (forse) riabilitato dai francesi.
Ma se Moretti si affida all'accettazione laica del dolore (con le sue conseguenze di annientamento) la Marie del film racconta la paura di affrontare i processi di abbandono, fungendo in questo da autentica anarchia che lo spettatore piu' spiazziato troverà come una "semplice e comprensibile" avventura nella follia irrazionale.
Quindi, questo film intensissimo a dispetto della media vergognosamente bassa di questo sito (non sono gli spettatori a sbagliare nella valutazione, dico solo che non dovrebbero proprio vedere certi film) parla di questo: della protezione dalla verità, dal dolore doveroso e necessario, dalla convenzionalità di un processo di continuità (marie trova un uomo ma forse non lo ama, eppure potrebbe rifarsi una nuova vita).
Essenziale, rigoroso, scarno, il cinema di Ozon ricorre a un cinema sempre piu' raro e prezioso (come quello dei Dardenne prima maniera) o prendendo spunti da autori che forse rinnegherà in seguìto (malle su tutti).
Nella decomposizione soggettiva il film gioca le sue carte migliori, premendo sulla sensibilità degli spettatori: assenza silenzio vuoto come frutto di nevrosi che altri non possono o vogliono comprendere.

E' o non e' la metafora di un vuoto rispetto all'incoerenza dell'adulterio perpetuato da Marie ai danni di una presenza "astratta"?
Poche, amarissime parole, verità che non possono essere rimosse (cfr. l'incontro con la suocera) le ultime che vorrebbe sentire ("penso si sia suicidato" rivela all'anziana madre di lui, tradita dal peso di un rimorso, o del fallimento come moglie).

Una donna che non trova altro che il passato su cui aggrapparsi per costruire il suo oscuro "presente".

Questo il senso del film e del titolo, ben diverso dall'universo Morettiano e del suo premiatissimo film.

Solo una grandissima attrice come la Rampling - ancora bellissima con tutte le sue rughe - poteva rivelare il dolore di una perdita affettiva.

Poco dell'Ozon successivo mi ha emozionato come in quest'occasione_ troppo snobistico e pretenzioso per i miei gusti.

Ma "sotto la sabbia" resta un piccolo miracolo che non lascia indifferenti, al di là degli ottusi parametri delle valutazioni prima delle mie

benzo24  @  23/06/2006 18:52:04
   6 / 10
un film incompiuto e pretenzioso, ma la regia di ozon è notevole ein alcuni punti è veramente sublime.

1 risposta al commento
Ultima risposta 09/01/2007 00.02.48
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Invia una mail all'autore del commento gei§t  @  13/03/2006 11:35:26
   3 / 10
La particolare regia di Ozon, impersonale e imparziale, va bene quando nel film succede "qualcosa"; ma in questo caso per tutta la durata dello spettacolo non accade niente di niente e se per di più anche il regista ci mette del suo il risultato è un film oltremodo palloso; inguardabile!

2 risposte al commento
Ultima risposta 11/10/2006 17.34.22
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