spaceman (2023)

Film introspettivo sulla Solitudine e sui rapporti umani .
Molto lento , quasi soporifero , va visto con un particolare stato d'animo per apprezzarlo.
Sicuramente per pochi..

L'astronauta si trova a 500milioni di Km dalla terra e le comunicazioni avvengono in real-time senza alcun ritardo perchè "hanno una linea + veloce della luce" 🤣🤣🤣 (quella distanza corrisponde a un ritardo di 27,7 minuti per ogni senso di trasmissione) mentre comunicano con cellulari di 10 anni fa... Einstein si è rivoltato nella tomba. Per il resto è un film lento, introspettivo, angosciante, deprimente.

Film difficile composto da una sceneggiatura che esplora l'anima del protagonista nel profondo e lo fa senza sconti o induci , che sia il ragno la sua nemesi ?
Da capire anche l'interpretazione di diversi passaggi creati dal rapporto tra Sandler e la Mulligan , credo che meriti una seconda visione per capirlo meglio .
Comunque è ben fatto e interessante sino alla fine .

Lento e senza niente da dire,Sandler per tutto il film parla al rallentatore...snervante,sembra essere perennemente ubriaco.

Un film introspettivo in cui la fantascienza è solo un contorno ad una storia esistenziale sulle barriere che Noi stessi creiamo con gli altri ,a causa a volte di una banale mancanza di comunicazione, e a causa del nostro orgoglio.
E il sentirsi ancora più soli nella solitudine...anche l'uomo + solitario e misantropo ha bisogno di un minimo di contatto sociale

Un essere umano solo nello spazio che si confronta con sé stesso. Ultimamente non è la prima volta volta che accade. Il viaggio di Jacub non un viaggio nell'universo spaziale ma nel suo universo interiore. Un universo fatto di sensi di colpa per un padre torturatore del regime comunista e del graduale deteriorarsi del suo rapporto matriminiale. Presenta caratteristiche simili a Moon, ma quest'ultimo era più solido mentre Spaceman è alle prese con un continuo flusso emotivo che Sandler, da attore navigato qual'è, riesce a governare bene. E' proprio l'attore ed anche una Mulligan molto espressiva anche nei suoi silenzi ad essere il motivo di una visione.

Buona la prova di Adam Sandler.
Potrebbe essere buono il messaggio che vuole trasmettere.
Ma per la miseria, mi stavo addormentando e non avevo sonno.

Film che vuole essere introspettivo ma che alla fine della fiera sembra dire molto poco, sicuramente meno di quanto dovrebbe fare un'opera che nelle intenzioni è tutta psicologica/filosofica, con dialoghi che risultano essere superficiali, ripetitivi e in generale poco coinvolgenti.

L'idea dell'uomo solo nello spazio non è certo nuova ma perlomeno quella del ragno gigante (realizzato però malissimo) a fare da "psicologo" è un tocco originale e a suo modo riuscito. A fare da dirimpettaio un Adam Sandler che già in passato aveva dimostrato di essere bravo anche nei ruoli drammatici e che qui conferma questa sua capacità.
Ottime le musiche.

Dopo i primi 15 minuti avevo paura che tutto il film fosse un monologo introspettivo sul dramma della solitudine poi per fortuna svolta con una certa originalità.
Anche se a tratti sembra un film già visto, un po' Moon, un po' K-Pax, un po' Odissea nello spazio ecc. nel complesso un film più che guardabile...
Una spanna sopra la media delle produzioni Netflix!