stop loss (2008) 

Buon film con bravi e giovani attori che mette in rilalto il reinserimento nella società dei reduci dalla guerra tralasciando azioni spettacolari militari .
Ogni aspetto dei ragazzi è ben descritto e il film non ha mai cali ne pause ..
Tanto dramma ma mai autoreferenziale , e in alcune scene anche abbastanza tensione emotiva a rendere ancora più interessante il tutto

Targato MTV, una sequela di bei visi, ti aspetti un prodotto molto soft e invece a tratti ci prova a prendersi sul serio la Peirce (tornata dopo 2 lustri alla regia dal suo buonissimo film di debutto 'Boys don't cry'), altro biopic, altro curioso binomio nello stesso anno di una regista alle prese con un film di guerra, stile alla 'Redacted' dell'anno prima, mockumentary per cogliere l'armonia dei soldati al fronte, immagini che poi verranno ribadite con sapore ben più amaro durante le onoranze funebri, deliberatamente più di denuncia del film della Bigelow, ma il canovaccio fa palesemente riferimento al capolavoro di Cimino, scene di festeggiamenti per il ritorno in patria dei reduci a contraltare di una depressione incombente (trip mentali che riportano a rivivere quelle esperienze, un reduce in piena notte scava sul proprio giardino una trincea, mutilati che la notte negli ospedali vengono tormentati dalle urla strazianti dei commilitoni dilaniati dagli incubi), causa di un patto che il governo opportunisticamente prende con i volontari di guerra, posti in deliberato scacco e costretti o ad espatriare o come il finale del film, a rispettarne i forzati voleri e tornare al fronte. Cast buono, si rivede Ryan Philippe i quali anni '90 promettevano una carriera più florida, c'è anche Gordon-Levitt prima di essere lanciato definitivamente da Nolan, peccato che successivamente la Peirce si sia invischiata in un inutile e raffazzonato remake.

Il prezzo che si deve pagare una volta arrulati in america, come una roulette russa c'è chi viene ucciso o chi rimane mutilato, o traumatizzato, chi disonorato, chi si toglie la vita o chi ha ancora qualche speranza di ritornare ad una vita normale viene invece rispedito in guerra, comunque vada si perde sempre.
Film ben realizzato, esaustivo, buona recitazione.

bel film...mai scontato nonostante la ripetizione della trama soldati americani-guerra. Ma il film mette in risalto un aspetto in particolare:La difficoltà dei reduci a re-inserirsi nella società...da vedere.

Piacevole, bella trama...ma nel complesso manca qualcosa. comunque sufficiente

Ancora la vita dei soldati americani impegnati nella guerra di Iraq ma sotto un'altra prospettiva, anch'essa interessante e coinvolgente. Pierce reduce di Boys don't Cry non sembra essere molto convinta colpa anche della trama che segue i canoni della prevedibilità, tant'è che me lo ricordo a malapena.

Bellissimo, una trama convincente altrettanto il cast, Channing Tatum fenomenale

Bello e.... commovente

Un film che ci racconta la guerra di marines americani da un punto di vista nuovo, che ci fa scoprire una realtà non da tutti conosciuta: quella dell'essere richiamati a combattere anche dopo la fine della propria missione. Questa dura realtà non può far altro che provocare reazioni differenti nei vari soldati. Quella del protagonista, interpretato in maniera perfetta da Ryan Phillippe, non è elogio alla diserzione, ma una scelta personale molto difficile da realizzare.
Lo script non è privo di forzature ma nel complesso è molto coinvolgente, così come lo è il ritmo del film.

Non è il classico film tutto di guerra.... ma parla finalmente di qualcuno che non ha portato elmetti e divise, ma si è ribellato alla chiamata.

Il film è difficile forse da seguire, poteva essere sviluppata in modo migliore la trama.

Consigliato si