In una società governata dalle donne in cui gli uomini sono tenuti esclusivamente per la riproduzione, due donne arrivano a credere che il trattamento riservato agli uomini da parte della loro società sia sbagliato e le guidano in una rivolta contro il sistema
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Una coproduzione tra America ed Argentina (probabilmente solo nelle location) è la responsabile di questa sottospecie di heroic-fantasy; la buona volontà a sprazzi si vede ma per lo più sono i difetti, preponderanti come uno schiaffo in faccia, che balzano all'occhio. Un budget limitatissimo affossa ancor di più una sceneggiatura scialba e confusa, a tratti decisamente demenziale, dove c'è un accenno ad un moralismo che si era già visto nel precedente "America 3000 il pianeta delle amazzoni" di David Engelbach: una società dominata dalle donne dove gli uomini-schiavi cercano di emanciparsi. Non è chiaro se sia un invito all'uguaglianza, od un delirio di maschilismo. A parte un paio di scenografie medievaleggianti tutto in film è girato a risparmio nella foresta, con combattimenti che sfiorano il ridicolo, una regia sgrammaticata e traballante con conseguenti errori di montaggio, nessun trucco od effetto speciale e musiche che paiono prese da un videogioco. Non viene nemmeno sfruttata la bellezza delle interpreti. Cestinato.